sabato 29 dicembre 2007

Fortuna via

Suvvia, facciamoci le foto.
Tu, tu e tu. Adesso tu. Ora tu con lui. Lei e poi lei e te.
Poi io con il compagno di mia madre e la mia zia settantenne.
Click!
Vedere, vedere, vedere.
Mia nonna: "Oh, guarda Marzia, si riconosce subito nella foto..."
A no', ma vaffanculo!

marzia.elle

venerdì 28 dicembre 2007

No, non sono un serial killer

Una delle tante mie passioni sono le lame. I coltelli.
L'ho ereditata per via genetica. Mio nonno l'aveva, mia madre l'ha.
Quando cresci in montagna, come Heidi, un coltello in tasca è un amico, un compagno di viaggio.

Qui, in ufficio, nella mia cassettiera, ho uno splendido esemplare di coltello abruzzese. Un poco ricurvo. Buona impugnatura, quattro dita di lama.
E' utile per sbucciare mele, affettare panettoni natalizi, redimere dispute.
Stamane, per dire, l'ho usato per la frutta, a mo' di forchetta.
Poi, come è d'uopo, sono andata a lavarlo (e asciugarlo).

Esco dal bagno con il mio bel coltello in mano (ecco, magari dovrei richiuderlo prima di concedermi al pubblico) e... ops...
"Ciao Mario!"
Mi guarda (occhio sgranato), fa un passo indietro e balbetta: "C i a o".
"Tutto bene Mario?"
Annuisce. La fronte si imperla di sudore.

Ecco, Mario, ci tenevo a farti sapere che non sono un serial killer.
Ti vorrei rassicurare anche sul fatto che nel bagno non ho nascosto nessun cadavere.
E no, suvvia, non mi guardare così...

marzia.elle

giovedì 27 dicembre 2007

Apologia degli ignavi

Che già il nome, poverelli, dà l'idea di rospacci, tutti gobbi e intrecciati, piegati, viscidi e inutili.
Benigni, in televisione, legge Dante e quando gli capitano fra le mani gli ignavi diventa pazzo. La vena sul collo pulsa. Il sudore si fa copioso. Le mani vanno su e giù, qua e là. Saltella sul palco. Alza la voce.
Proprio non li sopporta gli ignavi.
Questo non voler scegliere. Questo rimanere sempre un passo indietro. Mai esporsi, mai decidere.
E' come non vivere dice Benigni. Dice Dante. Dicono tutti.
Fanno così schifo che manco l'Inferno li vuole. E così li hanno appartati. Fuori. Perché manco sanno essere cattivi, infami, assassini, ladri, traditori.
Che per dire, ci vuole così poco a volte!
Ma loro no. Gentaccia!

Poi la sera esco. Torno tardi.
Parcheggio un po' lontano.
Cammino lungo la strada buia.
Entro nel portone e non ci vorrei pensare, ma ci penso.
Ecco, in quel momento, sai cosa? Meglio un ignavo che un assassino, pazzo violentatore.
Secondo me. Poi se Benigni preferisce diversamente, e vabbè, sono democratica io!

marzia.elle

mercoledì 26 dicembre 2007

Ormai me lo tengo

Mio padre parte prima
Papy: "Ohi papy, lo sai chi ha comprato casa accanto a me?"
Io: "Non lo so."
Papy: "Dai dai, indovina..."
Io: "Indovina cosa? Come faccio?"
Papy: "Buttati!"
Io: "Il papa..."
Papy: "Ma no! Una prof. di Lettere. Te la presento?"
Io: "Ma anche no. Scusa, ma che accidenti me ne dovrebbe fregare?"
Papy: "Maddai, così parlate di Leopardi!"

Mio padre parte seconda
Papy: "Andiamo a giocare a stecca?"
Io: "Ok, guarda che sono brava!"
Papy: "Eh, non vale allora. Chiamo Elena..."
Io: "E chi sarebbe Elena?"
Papy: "Un'amica mia... una... una... zoccoletta..."
Io: "Con te o professoresse o zoccole, una via di mezzo no?"

marzia.elle

martedì 25 dicembre 2007

Buon Natale

Buon Natale a te che un po' ti vergogni di me e ti senti in dovere di giustificarmi per colpe che non ho.

Buon Natale a te che non mi dici mai: "Ti voglio bene".

Buon Natale a te che, non so davvero come e perché, ma sai sempre apparire quando ho più bisogno di una voce amica.

Buon Natale a te che cerchi lontano quello che hai così vicino. Ma, ahimé, non l'hai mai capito!

Buon Natale a te che non ci sei più. Mi manchi ancora molto mio adorato nonno.

Buon Natale a te che tanti dolci ricordi mi hai lasciato.

Buon Natale a tutti voi miei cari amici.

marzia.elle

giovedì 20 dicembre 2007

Mi devo preoccupare?

Amica del cuore: "Ti giuro, l'anestesia è una cosa fantastica!"
Io: "..."
Amica del cuore: "Davvero!"
Io: "Immagino..."
Amica del cuore: "Devi provare..."
Io: "Ma anche no! Però grazie per l'augurio."
Amica del cuore: "Ma che vuoi che sia. Io ad esempio che ho provato tutto..."
Io: "Per non farti mancare niente..."
Amica del cuore: "Già. Beh, ti dirò, la meglio è la sedazione. Ti dà un senso... un senso... come dire... di estasi... però anche la peridurale è fichissima. Quella totale un po' meno. Ma la sedazione..."
Io: "Ma me stai a diventa' una drogata?"
Amica del cuore: "In effetti... sono oppiacei..."
Io: "Sono sempre più preoccupata..."
Amica del cuore: "Ma noooooooooooooo! Però la sedazione..."

E poi mi cazzia perché bevo la grappa!

marzia.elle

mercoledì 19 dicembre 2007

Ma pensa, la Terra ruota...

La Repubblica on-line titola: "Piano d'emergenza per le scuole, stanziati fondi."
I quindicenni, pare, non sappiano perché faccia notte.
Alla notizia, effettivamente un pochino inquietante, il ministro Fioroni ha sbottato: "Cazzo, vuoi vedere che ora se la prendono con me?!"
Pertanto si è prontamente attivato. Non per risolvere il problema, ingenui che siete, ma per dare la colpa a qualcun altro, ovvio!
"L'è un problema di anzianità degli insegnanti! - ha detto - Sono troppo vecchi. Una generazioni di cinquantenni che andrebbe sostituita con i trentenni."
Intanto, caro il mio ministro, trova un accordo con Tommaso PS, perché quello in pensione non te li manda, è avido! In secondo luogo, ci sarebbe da motivare un filino meglio la proposta, perché la ragione per la quale fa notte è nota da prima che gli anzianotti si laureassero.
Che poi, questi ministri non si accontentano mai.
Fioroni caro, te e tuoi predecessori tutti, avete ridotto i programmi di storia, scienze e letteratura per introdurre fondamenti di giardinaggio, pittura sulle vetrate delle macchine, decorazione dei tappi di spumante? Indi: che domande andate a porre? Per quale motivo il giorno e la notte si alternano? Suvvia, siate coerenti almeno!

marzia.elle

martedì 18 dicembre 2007

La mia amica aliena

Io: "Beh, la pagella?"
T-Boy: "Insomma..."
Io: "Insomma? 5?"
T-Boy: "..."
Io: "4??????"
T-Boy: "Matematica 3... e anche fisica... e..."
Io: "Wow! E a casa come l'hanno presa?"
T-Boy: "Come vuoi che l'hanno presa... mia madre ragiona come una professoressa!"
Io: "T-Boy, tua madre è una professoressa!"
T-Boy: "Cazzo! Non potevo avere una mamma normale?"

marzia.elle

lunedì 17 dicembre 2007

Quante ne sa!

Donna Terzilia parte prima
Io: "Miseria che dolore..."
Mamma: "Che hai?"
Io: "Un crampo!"
Mamma: "Uff, e adesso chi guida?"

Donna Terzilia parte seconda
Mamma: "Ma che fai?!"
Io: "Tu che dici? La doccia!"
Mamma: "Non ti faranno male tutte queste docce?"
Io: "..."
Mamma: "Per il crampo!"
Io: "Per il crampo?"
Mamma: "Ma sì, ti vengono i reumatismi, perché l'acqua è bagnata!"

marzia.elle

venerdì 14 dicembre 2007

Adesso sì che va meglio!

Messaggino all'amica del cuore: "Che fai?"
Risposta: "Studio le ernie."

Ho bisogno di una voce amica, la chiamo.

Amica del cuore: "Ciao!"
Io: "Mi parli dell'ernia del disco!"
Amica del cuore: "Sto studiando altre ernie."
Io: "Uff, mi sono giocata l'unica domanda che sapevo!"
Amica del cuore: "Ti parlo del tumore dello stomaco?"
Io: "Ti prego!"
Amica del cuore: "Tu che gruppo sei?"
Io: "Perché?"
Amica del cuore: "Rispondi!"
Io: "Zero positivo..."
Amica del cuore: "Bene!"
Io: "Bene cosa?"
Amica del cuore: "Lo sai che chi ha il gruppo A ha più probabilità di avere il tumore dello stomaco?"
Io: "Adesso sì che mi sento meglio, grazie!"
Amica del cuore: "Lo faccio per te. Il tumore dello stomaco è peggio dell'installazione!"
Io: "Ti voglio bene anche io e sì, mi è appena venuto mal di stomaco!"

marzia.elle

Strageeeeeeeeeeeeeeeeeeeeee!

Il rilascio del software va male, va molto male.
Ho dormito quattro ore!
Stamane sono entrata presto per lanciare delle procedure prima che l'orda infame occupasse tutte le postazioni. Pensavo fosse un'idea geniale.
E lo sarebbe stata se il capo dell'area (cliente) non fosse arrivato con me.
Ora, seduto alla sua scrivania, nel suo beato e quotidiano fancazzismo, sta ascoltando (e condividendo soprattutto) "Faccetta Nera", canzone seguita a ruota da profondissimi discorsi del Duce su patria e superiorità della razza.
La mia società sta per perdere codesto cliente.
Amici, sbrocco!

marzia.elle

giovedì 13 dicembre 2007

Con questa faccia da demente...

A casa
Io: "Lascia, ci penso io ai piatti."
Mamma: "No no, faccio io!"
Io: "Ma dai su, che ci vuole? Ci metto due minuti. Lascia il piatto!"
Mamma: "..."
Io: "Lascia!"
Mamma: "Però lo devi lavare con la parte rasposa della spugna, metti il detersivo lì, ecco, poi prendilo così, a giro..."

Dal cliente
Io: "Dai, vai a casa, ci penso io a lanciare lo script."
Claudio: "..."
Io: "Su, vai!"
Claudio: "Mmmhhh, vabbè che è facile. Devi aprire la console, così. E' già tutto pronto. un Click qui, uno qui... Te lo scrivo va!"

Ma io i cazzi miei mai?

marzia.elle

mercoledì 12 dicembre 2007

Il mio lavoretto

Non era questo il lavoro che volevo fare da grande, quello che pensavo per me quando ancora fanciulla mi si chiedeva quale fosse la mia materia preferita, ma via, mi piace.
L'informatica "pura" è una materia amabilissima. Creare algoritmi, scrivere codice in C++ o Java, pensare la struttura di un DB, dà un senso di potere sulla macchina che galvanizza.
Un po' come quando al liceo facevo notte per risolvere uno studio di funzione.
Poi si cresce, si fa anche un minimo di carriera, si ricevono pacche sulle spalle, progetti da seguire, un cauto aumento di stipendio e.................. zac!

Ti ritrovi presso il cliente (una grande azienda telefonica) con il gruppo al completo a installare un programma per il customer care. Tutto ciò in uno stanzone con quindici persone accampate fra portatili, cavi e telefoni. Con uno che urla con la moglie al cellulare; un altro che per passare il tempo ha modificato tutti i suoni di windows, pertanto ad ogni mail ricevuta parte lo sciacquone del cesso; un altro ancora che si bea di un programma che ad ogni azione non consentita, invece del classico "bip", ti apostrofa con un sonoro: "Vaffanculo!".

E in mezzo a loro: io. E questo accidenti di database che non si raggiunge, la rete saltata e il cliente che chiede a viva voce di avere un rapporto sessuale con me, nel caso il programma non funzioni a breve!

Buona giornata anche a voi!

*** upgrade ***

Il cliente apre il MIO portale con codesta password: Staminchia$2007
No comment!

marzia.elle

lunedì 10 dicembre 2007

Quest'anno, abbonamento al Teatro Umberto, di domenica, come le signore di classe.
Entro, mi siedo e attendo fiduciosa, perché, in genere, il vero spettacolo si svolge alle mie spalle, appena le quattro adorabili vecchine si ritrovano con la giovane del gruppo (una quarantenne in carriera un po' snob).

La snob: "E mio figlio Giulio... sapeste... per lui esiste solo l'archeologia. Tu pensi che alla sua età è attratto dai giochi, dal pallone, invece..."
Vecchine in coro: "Davvero?"

[E sorvoliamo su cosa pensava il Leopardi dei romani che si credevano tutti dei gran studiosi perché ammiravano le rovine del passato!]

La snob: "Vero vero. Sempre a visitare gli scavi con mio padre. Un appassionato. E poi fa certe domande. Non so più dove portarlo..."

[Dall'esorcista signora!]

La snob: "Adesso poi... in casa abbiamo messo una lapide romana, vera!"

[Oh my god! Sono dei tombaroli!]

La snob: "Pensate... scritta in latino!"

[Ma tu guarda, i romani parlavano il latino, non si finisce mai di imparare a questo mondo!]

La-mia-amica-seduta-accanto-a-me: "Adesso mi giro e mostro il tesserino della finanza!"
Io: "Sì, ti prego!"

La snob: "E per Natale... sapeste... Giulio ha chiesto un sesterzio! Non perché è mio figlio, ma ha una intelligenza eccezionale."

[Veramente, signora, ha il profilo tipico del serial killer. Ho un'amica psicologa nel caso...]

Una-delle-vecchine: "Mi ricorda tanto un mio ex studente. Pensate, si è laureato in una branchia dell'ingegneria!"

[Lo chiamavano il pesce Nemo!]

Morale: quando vai a teatro, prima di parlare, occhio che davanti non ci sia seduta io! Ma anche dietro, nel caso!

marzia.elle

venerdì 7 dicembre 2007

Non è il caso, sono proprio io!

Il mio commercialista è un signore sulla settantina.
In genere mi aspetta sulla porta di casa, mi dà il bollettino dell'ICI da pagare, io gli do quello pagato sei mesi prima, ci si saluta con una stretta di mano e via.
Ieri stessa scena.
Parcheggio in doppia fila, prendo l'ascensore, suono, bollettino, saluto e... ecco, in genere, a questo punto, mi scapicollo giù per le scale, ma ieri, ieri no.
Vedo la porta dell'ascensore aperta e una signora pronta a entrare.
Per fare prima, sicura, dico alla signora: "Mi aspetta?" E senza attendere risposta mi infilo in quello che secondo me è l'ascensore.
Secondo me!
E infatti trattasi di casa della signora che, sbigottita, mi guarda piombargli nell'ingresso.

Non mi dilungherò sulle mie miserrime scuse.
Ma anche questa volta, ringraziando il cielo, non mi hanno arrestato!

marzia.elle

giovedì 6 dicembre 2007

Un poco di paura

Ieri sera, nel nostro fantastico openspace.

Ciccio: "Capo, lunedì entro tardi. Posso?"
Io: "Ok."
Claudio: "Dai, dille dove vai..."
Ciccio: "Mi prende pe' lo culo..."
Io: "Io? Ma ti pare!" [Nooooooooooooooooooooooooo]
Ciccio: "Devo fare il provino per: Chi vuol esser milionario."
Io: "Maddai? Ma fico! Oh, vedi di passare. Poi voglio i saluti!"
Claudio: "Ti immagini... arrivi alla domanda da un milione... ed è su Leopardi!"
Ciccio: "Uso la telefonata. Minchia, ti chiamo [a me]."
Claudio: "Pensa se la sbaglia [sempre a me]..."
Ciccio: "La sbaglia?! La sbagli?! [con aria vagamente minacciosa] La domanda da un milione su Leopardi? Cioè, non ci tornare al lavoro!"
Claudio: "Dopo tutte quelle menate che ci fa. Le Operette Morali e le sudate carte, i canti che ci tocca leggere..."
Ciccio: "Minchia, manco ci posso pensare. Hai presente il busto?"
Io: "Fra'!"

Poco di paura...

marzia.elle

martedì 4 dicembre 2007

Amicizia

Ieri, su una radio locale, ho sentito uno stralcio d'intervista a Roberto Vecchioni.
A parte che la speaker, povera, si era un po' intimorita e pertanto sembrava una studentessa davanti la commissione della maturità, a parte ciò, dicevo, il Vecchioni ha davvero un bel caratterino.

Fra le varie cose dette, condivisibili o meno, una mi ha molto colpito.
Parlando dell'amicizia ha chiosato: "Il vero amico è quello che ti mente sempre."
Ora, chiaramente, non stava a intendere che l'amico è colui che ti dice: "No, stasera non ci sono!" solo per evitare di vederti (un po' come faccio io!), ma semplicemente che l'amico è colui che non ti toglie le illusioni. Che ti lascia sempre la speranza.

Oh quattro miei lettori (di cui tre nascosti!), che ne pensate?

marzia.elle

Buoni propositi

Ciccio: "Minchia, manco le prove base sanno fare..."
Io: "Aveva sbagliato lui?"
Ciccio: "Minchia se aveva sbagliato lui! Uscire pazzo mi fece. Da ieri mattina!"
Io: "..."
Ciccio: "Un poco di iniziativa minchia! Sono come i picciriddi!"
Io: "..."

Silenzio

Ciccio: "Poi dici che uno li scioglie nell'acido!"

marzia.elle

lunedì 3 dicembre 2007

No comment!

Driiiiin!
Io: "Ciao Papy!"
Papy: "Ciao Papy. Come stai?" [Sì, mio padre mi chiama papà!]
Io: "Bene. Tu?"
Papy: "Bene, ieri ho fatto l'albero."
Io: "Ma papy no, non si fa prima dell'otto dicembre!"
Papy: "Eh, ma non a casa mia..."
Io: "No? E dove?"
Papy: "A casa di un'amica..."
Io: "..."
Papy: "Pronto?"
Io: "Cioè tu vai a casa della gente a fare l'alberto di Natale?"
Papy: "No, siccome lei aveva da fare... allora... ecco... è alto due metri! Bellissimo!"

Ma sono strana io oppure ho proprio una famiglia del cazzo?

marzia.elle

domenica 2 dicembre 2007

Mal comune...

Non sono la sola a fare figuracce!

Correva l'anno 1823.
A Roma si erano appena svolti i solenni funerati del Canova e nei salotti bene non si poteva non parlarne.
In uno di questi salotti, a casa di monsignor Mai, alcuni letterati romani, un ecclesiastico e il Leopardi, discutevano appunto dell'orazione funebre tenuta dall'abate Missirini.
Ora, la disgrazia dei timidi è che tacciono sempre tranne quando dovrebbero.
E Giacomo, come si sa, è stato un timido.
Pertanto, incitato dai presenti, iniziò a dissertare sull'orazione, valutandola intorno allo zero assoluto.
Con gran gioia, immagino, dell'abbate Missirini, l'ecclesiastico che il Mai si era dimenticato di presentare agli altri invitati.

Povero il mio Ranavuottolo!

marzia.elle