domenica 2 dicembre 2007

Mal comune...

Non sono la sola a fare figuracce!

Correva l'anno 1823.
A Roma si erano appena svolti i solenni funerati del Canova e nei salotti bene non si poteva non parlarne.
In uno di questi salotti, a casa di monsignor Mai, alcuni letterati romani, un ecclesiastico e il Leopardi, discutevano appunto dell'orazione funebre tenuta dall'abate Missirini.
Ora, la disgrazia dei timidi è che tacciono sempre tranne quando dovrebbero.
E Giacomo, come si sa, è stato un timido.
Pertanto, incitato dai presenti, iniziò a dissertare sull'orazione, valutandola intorno allo zero assoluto.
Con gran gioia, immagino, dell'abbate Missirini, l'ecclesiastico che il Mai si era dimenticato di presentare agli altri invitati.

Povero il mio Ranavuottolo!

marzia.elle

5 commenti:

  1. Quando si dice le affinità elettive... dai salotti romani alla piazza di Prestwick ;)

    RispondiElimina
  2. Un giorno scriverò un post su Prestwick! ;-)

    marzia.elle

    RispondiElimina
  3. Mi sta sempre più simpatico il Leo... almeno come persona.

    Baci,
    Mac

    RispondiElimina
  4. E vedrai quando leggeremo insieme le Operette Morali...

    marzia.elle

    RispondiElimina
  5. E' una promessa o una minaccia?

    :-S

    RispondiElimina