A febbraio l'avevo detto: "Questa cosa mi ha cambiato."
"Questa cosa" è la glomerulonefrite. Il mio diamante. Che si sa... è per sempre.
In un mondo precario come il nostro quale migliore fortuna di avere almeno una certezza?
Lei non mi lascerà mai, mica come quel pusillanime del mio ex!
La glomerulonefrite è una coerente. Mi ha promesso un certo destino e sono sicura lo manterrà.
Grazie amica.
All'inizio, lo ammetto, ero un poco incazzata. Poi vagamente triste. Quindi serenamente rassegnata.
E non si smette di essere incazzati, tristi o rassegnati tutto insieme.
Ma si può essere incazzati, tristi, rassegnati e riderne.
Allora, poiché le avversità fortificano e io devo essere molto cara agli dei, dai piani alti hanno deciso di chiudere l'ospedale presso il quale ero, e ancora per poco, sono in cura.
Grazie Stato.
All'inizio, lo ammetto, ero di nuovo un po' incazzata.
Poi mi sono rattristata (perché tendo pure a ripetermi).
Ora dunque dovrei rassegnarmi, ma la verità è che sono ancora incazzata.
Evidentemente le ingiustizie mi sono più indigeste delle malattie.
Va bene. Che almeno possa contare sulla solidarietà umana! Mi sono detta.
No, i miei concittadini, molti, sono felici che chiuda l'ospedale.
I miei concittadini, molti, trascorrono una vita così infelice da non sapere più nemmeno cosa sia la pietà o l'umana comprensione.
E' così che le democrazie muoiono.
Un giorno la storia verrà a giudicarci.
marzia.elle
lunedì 20 ottobre 2008
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3 commenti:
Su, su... poi passa anche la rassegnazione e si arriva ad un'allegra convivenza. :)
Ma sì, sicuro!
marzia.elle
Guarda che invece gli abbiamo messo i bastoni tra le ruote... E' certo che non si vende più, e il passo successivo, logico, è che il San Giacomo resterà aperto. Resistere, resistere, resistere.
Un abbraccio forte, e domani davanti alla Rai alle 15, a viale Mazzini (se puoi, of course)
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