lunedì 30 giugno 2008

Povero, povero Leo!

Giampy: "Vediamo cosa leggi oggi... ahhh, Teresa Teja Leopardi. Storia di una scomoda presenza nella famiglia del poeta... E chi sarebbe 'sta Teja? La gobba?"

No comment!

marzia.elle

PS: e "apprezzate" il fatto che ieri, pur essendo il duecentodecimo compleanno di Giacomo, io non abbia pubblicato nemmeno un post a riguardo!

Vota Antonio! Vota Antonio!

Seguendo l'esempio di Fede (l'altra ciabatta) e del suo blog, anche io vi invito a visionare il provino della nostra Flò e votarla:
http://www.mediolanumchannel.tv/quartaparete/audizione/scheda.php?candidato=149

E io che ho passato tre mesi a raccogliere margherite insieme alla mia inutile insegnante di teatro!
Flò, a quando questo autografo con dedica (e la voglio anche mielosa, regolati!)?

marzia.elle

venerdì 27 giugno 2008

Auguri Rubi!

"Ti lascio Adele e Alrune!"
Le ho detto così alla mia Rubi (Federica).

Eravamo al pronto soccorso (era febbraio).
Mi dicevano che rischiavo un ictus e così, al volo, dettavo le mie ultime volontà.
Fede era lì con me.
"Ma che cazzo dici!?!?!?!" Mi ha risposto.
Ma sì Fede, chi meglio di te poteva ereditare i miei alter-ego Adele e Alrune nel nostro gioco? Tu che come me ami scrivere. Tu che come me ti diverti a inventare storie, situazioni, mondi.

E Fede era lì con me.
Un po' spaventata, un po' incredula, un po' incazzata, ma perfettamente padrona di sé.
"Ho detto che andrà bene, tranquilla!" E pareva proprio che ci credesse.
Lo sapevo che lo diceva per farmi coraggio, ma ci credevo anche io.
Funziona così.
Ci sono momenti nei quali sei nudo davanti al destino, non importa cosa sei, non conta. E' inutile resistere, devi solo avere la forza di accettare. E quella forza, se sei fortunato, te la senti nascere dentro anche per merito di chi ti siede accanto e, malgrado tutto, ti sorride.

Amica mia, auguri!
Sono di parte, si sa, ma il giorno della tua nascita mi è doppiamente caro, per te e per me.

Con tutta la mia amicizia e gratitudine,
marzia.elle

giovedì 26 giugno 2008

Sottinteso!

Ecco il gioco: pensate a cosa ci siamo detti negli ultimi giorni.
Sì, parlo con voi, pensateci!
Ora, dopo che ci avete pensato, chiedetevi: "Ma l'ho fatta incazzare io?"
Nel dubbio, passiamo oltre e cambiamo argomento!

marzia.elle

mercoledì 25 giugno 2008

Noi siamo borg!

L'ho sempre detto... ho un gran cuore!!!

Cardiologo: "Beh... direi che va tutto bene!"
Io: "E dov'è la mia linea di necrosi?"
Cardiologo: "Che?"
Io: "Il danno d'organo..."
Cardiologo: "Veramente non la vedo..."
Io: "Ok, e l'ispessimento?"
Cardiologo: "Non c'è nessun ispessimento. E' tutto nella norma... ecco qua... vedi?"
Io: "A febbraio c'era..."
Cardiologo: "Adesso no. Guarda, possiamo starci anche due ore, ma è perfetto... senti il suono? Vedi i colori? Il riempimento va bene. Le misurazioni nella norma... dovresti essere contenta..."
Io: "Sì sì, ma credevo il danno non fosse recuperabile..."
Cardiologo: "E invece... evidentemente era minimo... veramente... hai un cuore da manuale..."
Io: "Non avrò un infarto quindi..."
Cardiologo: "Direi proprio di no... fumi?"
Io: "No!"
Cardiologo: "Fai sport?"
Io: "Ahimè... sì... mi tocca..."
Cardiologo: "E magari fai una dieta iposodica..."
Io: "Non so nemmeno cosa sia il sale..."
Cardiologo: "Beh... direi che io non ti servo allora..."
Io: "Quindi ho recuperato? Siamo sicuri? Sto serena?"
Cardiologo: "Sì. Si è rigenerato... eh eh..."
Io: "Noi siamo borg..."
Cardiologo: "Eh?"

marzia.elle

venerdì 20 giugno 2008

E noooooooooooo!

Mio caro collega, per pietà...
Alzati da sotto il tavolo... no, il cavo di rete non c'è... via, basta ravanare così... oddio... il culo no!
Ti pregooooooooooooooooo!!!

marzia.elle

lunedì 16 giugno 2008

La triste vita del consulente

Piero: "Ma', ma tu oggi aspettavi un consulente?"
Io: "Sì, un DBA."
Piero: "Ah boh, sta giù..."

Scalin, scalin, scalin.

Io: "Scusami... ci dovrebbe essere una persona per me..."
Receptionist: "Mi hanno detto che scendeva un altro!"
Io: "Sì, Piero, ma... invece..."
Receptionist: "Non aspettavo te!"
Io: "Ehhh, mi spiace. Pensi che va bene uguale se sale con me?"
Receptionist: "Uhmmm... fate come vi pare!"

Io: "Ciao, sono marzia.elle."
Consulente: "Salve..."
Io: "Benvenuto. Tu sei il nostro nuovo DBA, vero?"
Consulente: "Io?"
[cazzo, cazzo, cazzo, ho sbagliato consulente!!!]
Io: "No?"
Consulente: "Veramente no... mi hanno detto di chiedere di G."
[Fiuuuuuuuuuuu, almeno ho azzeccato il progetto!]
Io: "Ah, bene. G. non c'è. Mi ripeteresti il nome e la società per favore?"

Driiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiin!
Io: "G. ciao, c'è un consulente per il nostro progetto, ma non è il mio DBA. Che ci faccio?"
G: "Ahhh, ehmmm... boh... l'ho chiesto così tanto per... vedi se serve ad Anto. In separata sede, ovvio!"
Io: "Ok!"

Io: "Allora tutto ok. Vieni così troviamo una scrivania. Se intanto ti vuoi accomodare..."
Consulente: "Grazie."

Driiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiin!
Io: "Anto, sono marzia. Non so se G. ti ha detto, ma è arrivato un consulente..."
Anto: "Il DBA?"
Io: "Il DBA è MIO! Questo non è DBA. Va bene uguale?"
Anto: "E che ci faccio?"
Io: "Vedi tu. Sta giù."
Anto: "Non c'ho tempo... che gli dico? Che gli faccio fare?"
Io: "Ehhhhhhhh, boh..."
Anto: "Vabbè... arrivo..."

Io: "Consulente, lui è Anto. Anto, il nuovo Consulente."
Anto: "Piacere."
Consulente: "Piacere."
Io: "Beh... divertitevi! Ciao!"

marzia.elle

venerdì 13 giugno 2008

La torta secondo Ros!

Pasticcere: "E che tipo vuole?"
Io: "Vai Ros, scegli tu!"
Ros: "Con la cioccolata!"
Pasticcere: "Ok. Ma la consistenza... non so... mimosa, profitterol, charlot..."
Ros: "Ehmm... con gli strati di cioccolato..."
Pasticcere: "Certo. Ma sotto? Pan di spagna?"
Ros: "E in mezzo la cioccolata?"
Pasticcere: "E crema magari... e sopra..."
Ros: "Sopra cioccolata!"
Pasticcere: "Oppure se vuole la sfoglia..."
Ros: "Sì, ma la cioccolata?"
Pasticcere: "Certo certo... gliela faccio mettere tutta intorno..."
Ros: "Ehhh... ma anche in mezzo. E sopra!"
Pasticcere: "Oppure se vuole la zuppa inglese..."
Ros: "Al cioccolato?"
Pasticcere: "Se vuole faccio fare una zuppa inglese particolare..."
Ros: "Con gli strati di cioccolato per favore. Crema al cioccolato. E ricoperta di cioccolato..."
Pasticcere: "..."
Ros: "Ecco, e diciamola tutta, non voglio vedere la frutta! Scriva: frutta NO! Cioccolato!"
Pasticcere: "Ho capito... facciamo... una TORTA AL CIOCCOLATO!"

marzia.elle

giovedì 12 giugno 2008

Io nacqui

Era l’anno dei Mondiali quelli del settantaquattro... era giugno, il dodici. Erano da poco passate le cinque del mattino quando emisi il mio primo vagito.

Dopo nove mesi di buio... finalmente la luce, il sole, la vita. Il Policlinico Umberto I, un ginecologo isterico che si era dovuto alzare presto per assistere alla mia lodevole venuta al mondo e, di non secondaria importanza, un simpatico infermiere che con parole graziose informò la mamma circa il mio sesso.

Il papà, gioioso, offrì la colazione a tutti i colleghi (aveva scommesso che fossi un maschio), la mamma si sottopose alla divertente pratica di ricucitura senza anestesia.

Indubbiamente i miei mi amarono da subito!

La venuta al mondo non fu poi così brutta, soprattutto perché non ne ho memoria, ma dai racconti dei miei cari, so per certo che fui una bimba da subito amante della vita.
Il silenzio, ad esempio, mi lasciava molto perplessa, motivo per il quale rallegravo le nottate dei vicini con urla festose. I miei piccoli polmoni, desiderosi di espandersi, si esercitavano preferibilmente fra le due e le cinque del mattino, quando, stanca, mi concedevo qualche ora di sonno.

La mamma e il papà mai mi nascosero quanto amore provassero per me in quel periodo. Gliene sono infinitamente grata.

Li ringrazio, inoltre, per avermi cullato, per avermi raccolto il ciuccio ogni volta lo sputavo come una palla di cannone lontano dal mio lettino, per avermi permesso di invadere il lettone e nuotarci dentro alle tre del mattino, ma, soprattutto, per non aver ritardato la mia crescita raccontandomi storie del tipo: “Se non dormi arriva l’uomo nero che ti porta via!”

In effetti l’uomo nero, sebbene segretamente credo che i miei a volte ci sperassero, non mi portò da nessuna parte.

Crescevo felice e rubiconda nella mia casa con mamma, babbo e nonni materni al seguito.

“Assomiglia tutta al papà!” Dicevano i nostri amici. Che cari. Il mio papà iniziava a mostrare un accenno di calvizie, portava barba e baffi, vantava un naso aquilino da far invidia a Dante e, di non secondaria importanza, mostrava con soddisfazione al mondo due orecchie a sventola impressionanti.
Ora, prima che il caro genitore mi uccida, c’è da sottolineare che queste caratteristiche a lui donano, da sempre, un fascino tutto particolare, ma, riguardo alla sottoscritta, ho una certa non ingiustificata perplessità. Pazienza.

Gli anni passavano.
Io mostravo di essere in un periodo assai galvanizzante. Potevo mangiare quando volevo, potevo piangere di notte, potevo urlare, potevo fare i capricci, potevo smontare ogni oggetto di valore presente ad altezza bimbetta e, sommo gaudio, potevo imporre la mia ferrea volontà.

In compenso, posso affermare con soddisfazione di essere stata una creatura assai sensibile ed educata. Fuori dalle mura domestiche assomigliavo al Mosè del Michelangelo. “Perché non parli!” Gridavano tutti. Ma io sentivo forte la responsabilità del mio ruolo. Quindi, a mo’ di pianta, stavo ferma e muta. Il massimo della mia comunicazione erano due calci assestati con cura sugli stinchi dei miei, che significavano: “Sono stanca. A casa, svelti!”

A dire il vero la mia scarsa padronanza della lingua italiana, ottenuta frequentando i compaesani assisani dei miei nonni, influiva notevolmente sulla mia timidezza.
Forse sentire le persone ridere ogni volta esprimevo un concetto, non influiva positivamente sulla mia autostima.
Insensibili!

Fortunatamente ero presa da ben altri pensieri in questi primi anni di vita.
Il principale era riuscire a vedere i cartoni animati dalle 14:00 alle 20:00. In effetti potrebbe sembrare un tempo esagerato e non faccio fatica ad immaginare i volti perplessi di psicologi dell’età infantile e pedagoghi, ma posso affermare con coscienza di non aver mai mostrato, negli anni a seguire, turbe psichiche rilevanti (ho detto rilevanti!).
Il fatto che qualche amico mi dica sovente: “Sei una pazza!”, credo non faccia testo.

Al contrario, i cartoni animati di quegli anni, soprattutto quelli giapponesi, mi insegnarono molto.
Imparai che tutti i bambini nascono orfani e, nel caso non lo siano, i genitori provvedono a morire di lì a breve. Tutti i bambini sono buoni e hanno radicati degli alti valori. Purtroppo, però, se gli zii non sono abbastanza perfidi, sicuramente un alieno demente vorrà conquistare la sua città.

Gridavo: “Pugno perforante” o anche: “Raggi fotonici” correndo per tutta casa e infilzando i miei peluche. Nei miei anni migliori strisciavo a terra con tanto di pistola in mano e, fingendomi una vera dura, massacravo criminali, alieni, animali selvaggi, mostri, zombi.
Insomma, crescevo bene.

Quand'è che poi mi sono rovinata?

marzia.elle

Chi si rivede...

Vecchia amica di famiglia dei genitori dell'amica del cuore (vafac): "Maaaaaaaaaaaarziaaaaaa!!!"
Io: "... Ehmmm..." (Oddio... come cazzo ti chiami?)
vafac: "Ciao! Come stai? Bene? Ti sei sposata?"
Io: "..."
vafac: "No? Neanche i miei figli."
Io: "Ehmmm..." (Giuseppa? Giovanna? Gioacchina?)
vafac: "E Mariella si è sposata?"
Io: "Eh? Mari... ehmmm... no..." (Gisella? Giannetta?)
vafac: "Invece dell'amica del cuore so. Due volte eh? So tutto!"
Io: "Tutto?" (Gilberta? Greta? Giuliana?)
vafac: "Mi ha fatto davvero piacere vederti! Che poi la vita è così... va bene anche se non ti sposi..."

Geltrude???

marzia.elle

martedì 10 giugno 2008

Orchidea

Ore 6:30, doccia.
Bagnoschiuma all'orchidea.

Sì, adesso puzzo come un vaso di fiori.
Sembro il bracciante di un vivaio, il garzone di un fioraio, il balcone di Donna Terzilia!

Sarà una lunga giornata nell'open space...

marzia.elle

lunedì 9 giugno 2008

Al Sistina

Ieri ho accompagnato Donna Terzilia al teatro Sistina a vedere Massimo Ranieri.
Sì, una martellata sul malleolo è peggio, in effetti.

Due ore e passa di spettacolo.
Il "ragazzo" tiene il fisico, lo ammetto.
Si esibisce in flessioni, addominali, volteggi.
Racconta spaccati della sua vita, canta, balla, coccola il pubblico che, in verità, già l'ama.
Si permette di cantare le canzoni degli altri e farsi dire "bravo", sebbene magari ti aspetteresti i suoi successi.
Decide di utilizzare un'orchestra tutta al femminile (bravissime), invita sul palco un fanciullino campione mondiale di tip tap. Gareggia con lui. Recita. Concede il bis (chiaramente in scaletta), abbraccia il pubblico.
Un vero uomo di spettacolo.
Molto bravo, due palle infinite, ma bravo.

marzia.elle

venerdì 6 giugno 2008

Buoni propositi

Amica del cuore: "Buonasera, sono la dottoressa..."
Io: "Ma smettila!"
Amica del cuore: "Uff... sono stata al tel. con pazienti tutto oggi!"
Io: "E come è andata?"
Amica del cuore: "Un solo evento purtroppo..."
Io: "Questo fatto che la gente non voglia schiattare d'infarto è veramente antipatico..."
Amica del cuore: "Già!"
Io: "Tranqui, lo faccio io in diretta. Sto sulla cyclette a faticare..."
Amica del cuore: "Maddai? Che brava! E riesci a parlare e pedalare?"
Io: "Mi senti affaticata?"
Amica del cuore: "Adesso ti monitoro! Ti tengo al telefono..."
Io: "Beata te, fra pillole e allenamento, ti scarico il cellulare!"
Amica del cuore: "A quanto vai?"
Io: "50 all'ora."
Amica del cuore: "Ammazza!"
Io: "Oggi c'ho un casino d'adrenalina da smaltire..."
Amica del cuore: "Per il lavoro?"
Io: "Ma figurati..."
Amica del cuore: "Non mi dire per quella cosa di Recanati e della dedica..."
Io: "Ormai siamo oltre. Alla fase 2, ma che dico? 3!"
Amica del cuore: "Che è successo?"
Io: "Ho scritto per ringraziare..."
Amica del cuore: "Le hai scritto 'ciao grazie.' E quindi?"
Io: "Eccone un'altra... 'ciao grazie' non rendeva esattamente l'idea di ciò che provavo..."
Amica del cuore: "Che hai scritto?"
Io: "Non ricordo le parole esatte, ma insomma, il succo è che..."
Amica del cuore: "Ma che è? Una mail o un concorso letterario? Ma smettila di perdere tempo così e scrivi 'sto cavolo di libro, così almeno mi diventi ricca!"
Io: "Avida! E vabbè... questo è niente. Manco due ore e mi risponde... una cosa, ti giuro, da infarto! La pressione mi sarà andata a quattrocento!"
Amica del cuore: "Aho, ma questa perché non la pianta di scriverti? Ci parlo io?"
Io: "Ti ammazzo!"
Amica del cuore: "E che ti ha risposto?"
Io: "Non ci crederai... che insomma... e poi che... e anche..."
Amica del cuore: "Cioè... lei a te?"
Io: "Di non essere all'altezza! Ti rendi conto? Il mondo va al contrario! Io che sono niente... e lei..."
Amica del cuore: "Cioè, voi non state bene. Te lo sapevo... ma pure lei..."
Io: "Io sembravo fatta di crack! Quando ho ricevuto la mail dovevo scrivere un documento, andare in riunione... un casino! Non capivo più niente..."

Amica del cuore: "Secondo me Chiara s'è pentita d'avervi fatto incontrare..."
Io: "Anche secondo me..."
Amica del cuore: "E occhio che la figlia ti fa la pelle!"
Io: "Anche secondo me..."
Amica del cuore: "Vedi tu..."
Io: "Vabbè, faccio la brava. Non scrivo più..."

******** update
********

Sì, si parla di Leopardi. Sì, sono "intellettualmente" pazza della mia SeP. Sì, mi piacciono gli uomini (anche se sono tendenzialmente un po' bastardelli!).

marzia.elle

La rompiballe

Amichetta1: "E poi lavoro la prossima settimana..."
Io: "Fai tardi?"
Amichetta1: "Al solito..."
Io: "Indi fai tardi. Ovviamente resti qui!"
Amichetta1: "Ovviamente ti materializzi sotto l'ufficio mio..."
Io: "E' chiaro! A quell'ora dove pensi di andare in giro?"
Amichetta1: "Lo sospettavo..."

Amichetta2: "Dove sei?"
Io: "A casa, perché?"
Amichetta2: "Perché ti conosco! Stamane eri partita a razzo. Ho avuto paura di trovarti qua sotto..."
Io: "Volevo, ma mi hai detto che ti pagano il taxi e con te c'è..."
Amichetta2: "Esatto. Vabbè, mi volevo sincerare prima di uscire..."

Io, con un'amica rompiballe come me, mi litigherei!!!

marzia.elle

martedì 3 giugno 2008

Europa unita

Per una forma di discrezione che in genere non mi appartiene, verrà taciuto il nome del mio interlocutore.

Anonimo: "Questa Europa unita è una tragedia..."
Io: "Non sono d'accordo."
Anonimo: "Era meglio prima quando c'erano ancora le nazioni e patria aveva un senso."
Io: "Ma patria ha un senso. Io mi sento molto italiana. Ma anche europea e cittadina del mondo. Sai... la fraterna solidarietà dei popoli..."
Anonimo: "Se se... io dico patria, come patria potestà!"
Io: "E che c'entra?"
Anonimo: "Che questi parlano di Europa solo quando gli conviene... guarda se i paesi ricchi fanno parte dell'Europa!"
Io: "Ricchi?"
Anonimo: "Tipo il Canada..."
Io: "Ma il Canada sta in un altro continente!"
Anonimo: "E l'Australia?"
Io: "Eh... ti sembrerà strano, ma anche l'Australia non è in Europa..."
Anonimo: "Tutte scuse! Allora mettiamoci pure l'Africa!"
Io: "Stesso problema... cioè... si chiama Europa per una questione geografica..."
Anonimo: "Come no! E' che le cose se le fanno come pare a loro. In questa cosa dell'Europa c'hanno messo solo i poveracci! Ed è inutile che ti arrampichi sugli specchi con la scusa della geografia!"

marzia.elle