giovedì 29 novembre 2007

Rispetto fu

Io: "Fra', scusa, il documento che dobbiamo consegnare per il rollback dell'installazione in collaudo è quello che si chiama 'Documento rollback installazione collaudo'?"
Ciccio: "Però, sei intuitiva oggi..."

In verità, preferivo quando mi baciava le mani!

marzia.elle

mercoledì 28 novembre 2007

Rispetto 2

Openspace 8:30

Io: "Buongiorno Fra'"
Ciccio: "Buongiorno capo!"
Io: "..."
Ciccio (ad alta voce): "Capooooooooooooooo!"
Io: "Silenzio, silenzio..."
Ciccio (canticchiando): "Buoooooooongioooooooooooornooooooo Capoooooooooo!"

Luuuuuuuuuuunga giornata, lunga!

marzia.elle

martedì 27 novembre 2007

T-Boy

T-Boy è il figlio di cari amici di famiglia. E' nato quando la mamma si era rassegnata a non avere figli.
T-Boy, quando lo presento, dice di essere, alternativamente, mio fratello, il mio migliore amico, il mio figlioccio.
Quando fui allegramente scaricata dalla buon'anima del mio ex, T-Boy, dopo essersi rivolto a lui con parole cariche di pathos, si prestò per bucargli le ruote, ma io, in un attimo di bontà, lo convinsi a desistere. Sì, ancora me ne pento!

Ieri, T-Boy era a cena con noi. Festeggiavamo i suoi sudati quindici anni.

T-Boy: "Ma', se ti dico una cosa, prometti che non ti arrabbi?"
Io: "Non mi arrabbio mai..."
T-Boy: "Ok, prometti allora che non ci resti male?"
Io: "Vai, spara!"
T-Boy: "Ho preso 2 al compito di matematica..."
[Cazzo!]
Io: "Ah... 2... wow..."
T-Boy: "Già... 2... sigh... Si può mettere 2?"
Io: "In effetti... perché vedi... 5 vuol dire che sei sulla buona strada. 4 che insomma, non ci siamo, ma via. 3 che c'è bisogno di aiuto. Ma 2... cioè... lei ti ha dato da fare il compito di matematica e tu hai consegnato quello di latino!"
T-Boy: "Eh eh... circa..."
Io: "E vabbè... recupererai..."
T-Boy: "Sì sì, poi ho preso 5!"
[Cazzo!]
Io: "Wow! Indi adesso hai una fantastica media del 3 1/2!"
T-Boy: "Però ho preso 9 a inglese!"
Io: "Maddai? Ma fico! Sei un geniaccio!"
T-Boy: "Che poi... la vita è ingiusta! Studio più matematica che inglese..."
Io: "Uhmmm... hai presente quelle canzoni strane che ascolti e canti, in che lingua sono?"
T-Boy: "Inglese."
Io: "E il libro di Harry Potter che ti ho regalato in che lingua era?"
T-Boy: "Inglese."
Io: "E con i tuoi amici in chat, in che lingua parli?"
T-Boy: "Inglese."
Io: "Ecco, questo aiuta..."
T-Boy: "Ah... e vabbè, in chat parli, mica posso fa' le equazioni!"
Io: "Vero..."
T-Boy: "E poi, sai... ho preso anche 7 1/2 al tema!"
Io: "Figlio mio! Ora sì che ti riconosco!"
T-Boy: "Oh, italiano mi viene così... non ci posso fare niente..."
Io: "Senti, ma il fatto che vai fortissimo nelle materie umanistiche, da sempre direi, non ti ha fatto pensare qualcosa? Insomma, perché hai scelto lo Scientifico?"
(Mi guarda con gli occhioni da gatto di Shrek)
T-Boy: "Ma perché volevo fare come te!"

Ecco, una pugnalata al cuore no?

marzia.elle

lunedì 26 novembre 2007

Il Liga!


"Compro biglietti!" Urlano i bagarini di fuori.
Palalottomatica gremito.
L'acustica è pessima, ma lo spettacolo di colori è affascinante.
Alle 21, preciso, puntuale: lui!

Non capisco niente di musica, ma, mi pare proprio, suoni la chitarra direttamente ispirato dagli dei.
"Ligaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa" Una ola umana di cellulari luminosi, fascette colorate, mani alzate verso il cielo.
Canta per due ore filate senza risparmiarsi.
Corre, salta, suda, ci saluta. Non dice "Grazie Roma!" e per questo sento di volergli bene. Non fa discorsi profondi. Non è venuto a tenere una lezione.

"Fate l'amore!" Dice.
Ma noi siamo lì, saltiamo, battiamo le mani e cantiamo con tutta la voce che abbiamo in gola.


"Urlaaaaaaaaaaando contro il cieeeeeeeeeeeeeeeeloooooooooooooooooo!"
Come ossessi ripetiamo: "Il traffico, il traffico, il traffico!" Dietro a lui.
Così, come fosse una verità profondissima e unica.

Colpo di scena! Dal soffitto cala un panno rosso. Dietro, una ragazza si lancia in una esibizione da togliere il respiro. Tremo quando si butta all'indietro, ma il brivido è veloce, il panno regge e lei è salva.

E poi, il finale.

Da occhi lucidi.
Liga canta davanti le immagini che hanno fatto la nostra storia. La nostra Italia.
Spunta il tricolore e allora pensi che la dovrebbero smettere di dire che questi ragazzi non hanno valori. Perché loro, i giovani (e i trentenni come
me), guardano quei volti passare e applaudono.
Alberto Sordi, Enzo Biagi, Luciano Pavarotti, Augusto Daolio, Pierangelo Bertoli, Anna Magnani, Aldo Fabrizi...

Ciao Liga!

marzia.elle

domenica 25 novembre 2007

L'abbiam persa...

La mia mamma, detta anche Donna Terzilia, è una signora di cinquantotto anni piena di interessi, di ideali, di sani principi. E' vero, vede dei discutibilissimi programmi televisivi, ma, dopo, la trovi a leggere il Sole 24 ore (chissà perché poi, essendo noi plebei in tutto).
Sa cucinare una settantina di sughi diversi e di ognuno può parlartene per ore.
Perché sì, è anche tendenzialmente logorroica.
Donna Terzilia, da ragazza, faceva l'operaia incazzosa, combatteva per i suoi diritti, cantava Bandiera Rossa e credeva veramente di cambiare il mondo.

Orbene, ieri sera, questa donna, lei, proprio lei, ha comprato una: "Paletta torta con musica".
Perché sì, qualcuno dalle assai discutibili doti intellettive, ha inventato uno strumento che mentre taglia la torta, canta: "Tanti auguri a te!".
E lei, felice come i bimbi, ora gira per casa mimando l'atto di dividere dolci a più piani a ritmo di tattatatataaaaaaaa, tattatatataaaaaaaa, tatatataaaaaaaaaaaaaa!

Mondo infame, riprenditi questo mostro e ridammi mia madre!

marzia.elle

giovedì 22 novembre 2007

Strani legami

Ieri leggevo di Madameweb, la pornoprof del nord. Oggi della maestra che, per azzittire il bimbetto di turno, gli ha piazzato (veramente per pochi secondi e in modo scherzoso) del nastro adesivo sulla bocca.
Tutti scandalizzati.
Per carità, a vedersi da fuori, sono episodi che fanno riflettere, ma forse la differenza con i vecchi tempi (i miei) sta nel fatto che allora non c'era youtube e nemmeno un misero cellulare con la videocamera.

In secondo liceo, la prof di disegno mi mandò allegramente affanculo perché stavo facendo copiare i compiti di matematica a un mio compagno (invece di seguire la spiegazione).
Fosse finita in rete, l'avrebbero processata a Porta a Porta.
Va bene, essere mandata nel posto più frequentato della terra da una insegnante, non fa piacere. Ma io, per dire, non rimasi così traumatizzata come si potrebbe credere. Perché, che il mondo benpensante lo voglia o meno, il rapporto che sia crea fra professore/studente, è assoluto, particolare, unico, pazzo e, a volte, incomprensibile al di fuori di un'aula scolastica.
Lei, la prof, alla lezione successiva, mi chiese scusa. E lo fece davanti a tutta la classe, così come mi aveva "offeso" davanti a tutti.
E io ho detto: "Ok, non fa niente!" Perché non è un vaffanculo che fa (nel bene o nel male) un professore. E, strano a dirsi, lo pensavo anche a quindici anni.
Quando proprio non puoi non ridere con i tuoi compagni e non puoi evitare di lasciarti sfuggire: "Prof, ho dimenticato la matita HB, ma, per favore, non mi ci mandi..."
Perché lei era così, fuori dagli schemi. Umana. Piena di difetti, ma anche una bravissima insegnante. E quando mi capita di ripensare a lei, non è il vaffanculo il primo ricordo, ma quella volta che ci portò ai Fori Imperiali a disegnare dal "vivo". Quando, finito d'immortalare la vecchia Roma, ci chiese di scrivere dietro il foglio una poesia. Ispirata a quel posto, al nostro lavoro, all'aria che si respirava. E poi, in piedi su una colonna, pretese che la recitassimo in mezzo ai ruderi e ai turisti divertiti. Con lei sotto che alla fine applaudiva e faceva il tifo come fosse a un concerto. Ecco, forse è a lei che devo la mia faccia di culo.

marzia.elle

mercoledì 21 novembre 2007

Rispetto

Io: "Ciao Fra'"
Ciccio: "Baciamo le mani!"
Io: "Ehmmm, ma un 'ciao marzia' come tutti?"
Ciccio: "Picchì?"

Ma no, niente, è che mi guardano come fossi il Padrino...

marzia.elle

martedì 20 novembre 2007

Le brutte abitudini

Le brutte abitudini si prendono a scuola, tipo leggere il giornale.

Berlusconi: sì al dialogo con Veltroni. Poi al voto
A parte che questa notte, come è nella sua frizzante natura, ha fondato un partito, oggi si è svegliato propositivo, cambiando linea politica così come io cambio le mutande.
Sono ammirata. E mi chiedo: dopo che Silvio e Walter avranno rifondato la DC, io, dove andrò a vivere?

Le ragazzine e il sesso: a 12 anni senza limiti
La società italiana di pediatria, che, per inciso, si chiama Sip come il vecchio gestore telefonico italiano (i più anziani ricorderanno!), ha lanciato l'allarme: sempre più sesso, alcool e droga fra i dodicenni. Ti pareva che non sbagliavo generazione!

Duemila concorrenti per 22 contratti. I vincitori scelti con un sorteggio
Ecco a voi la tombola. Vuoi vedere che ci tocca rimpiangere il monopoli?

Bangladesh spazzato dal ciclone Sidr. Si temono 15.000 morti
Di fronte a codeste dimostrazioni di forza, non posso che redimermi.
Dio esiste e sta incazzato!

E' gay e va in tv, il parroco lo caccia
Eppure l'idea era brillante. Quale miglior posto per fare outing che una trasmissione televisiva? Ma il parroco l'ha presa male. E così il povero catechista ha scoperto, di botto, la carità cristiana.
Pare che il parroco abbia commentato: "E però, poteva anche dirmelo prima, perfida!"

Lecco: trovata bimba rapita
La responsabile, una donna con problemi psichici, è stata subito individuata dalla polizia.
Ma due calci nel culo a quella deficiente di madre che va a fare la spesa lasciando la figlia di diciotto mesi in macchina, no?

Tyson, fermato mentre guida sotto l'effetto di droghe
Graziato. La difesa ha tuonato: "Stava solo guidando, non picchiava a morte una donna!"
Tutti ne convengono.

marzia.elle

venerdì 16 novembre 2007

Famiglie allargate

Ore 10:00, banca.
Computer: "Depositare gli oggetti metallici negli appositi contenitori".
Deposito gli oggetti metallici.
Computer: "Premere con il dito indice finché la luce non diventa verde".
La luce resta arancione.
Zzzzzzzzzzzz. Si apre la porta.
Signora alla cassa: "Venga venga. (A mia madre) E' sua figlia eh?"
Mamma: "Sì, sì. Buongiorno Lucia, siamo qui per aprire un conto."
Signora alla cassa: "Facciamo subito!"
Mamma: "Il signor Odoardo tutto bene?"
Signora alla cassa: "Bene bene... è uscito un attimo."
Io: "Chi è Odoardo?"
Mamma: "Il direttore."
Io: "Tu chiami il direttore della banca per nome?"
Mamma: "Sì sì..."
Io: "E da quando, precisamente, siamo diventati ricchi?"

Signora alla cassa: "Mi servirebbe il suo documento e il codice fiscale..."
Io: "Eccoli. Ehmmm... vorrei il conto cointestato con mia madre."
Signora alla cassa: "Nessun problema!"
Io: "Mamma, le dai per favore la carta d'identità."
Signora alla cassa: "Ma nooo, non serve. La signora è di casa qui!"
Io: "Mamma, cazzo, perché non mi hai detto che abbiamo ereditato?"

Signora alla cassa: "(A mia madre) Ah, il cognome è diverso... pensavo fosse quello di suo marito..."
Io: "Marito?"
Mamma: "Oh no, altro matrimonio."
Io: "E quando, di preciso ti saresti risposata?"
Mamma: "Parla di Antonio."
Io: "Si chiama compagno, mamma, compagno!"
Mamma: "E che sto a spiegare tutte le cose nostre. Marito e via!"
Signora alla cassa: "Una firma qua... una qua... grazie... grazie... (A mia madre) eh, insomma, ci siamo... sta per diventare nonna..."
Io: "Cazzo, sono incinta?!"
Signora alla cassa: "E la zia che dice?"
Io: "Beh... la zia dice che è figlia unica..."
Mamma: "Eh eh, no, è la moglie del figlio del mio secondo marito che aspetta..."
Signora alla cassa: "Ah, lei invece..."
Io: "Io? Oh, niente, mi ha raccolto in un cassonetto!"
Signora alla cassa: "Eh?"
Mamma: "Scherza..."
Stung!
Io: "Ahio!"

marzia.elle

giovedì 15 novembre 2007

Ultime volontà

Mamma: "Te la ricordi quella ragazza che hanno ammazzato a luglio..."
Io: "Ne ammazzano una al giorno..."
Mamma: "Dai, quella che è stato l'amico!"
Io: "Sono sempre gli amici o gli ex!"
Mamma: "Maddai, con venti cortellate!"
Io: "Vabbè sì, me la ricordo. Quindi?"
Mamma: "Ho visto la madre. Poraccia... una pena..."
Io: "Hai visto la madre?"
Mamma: "Era ospite della D'Eusanio!"
Io: "Eh?"
Mamma: "Ha raccontato tutta la storia, sapessi come piangeva! Che pena poraccia..."

Attimo di silenzio.

Io: "Mamma: giura!"
Mamma: "Giuro cosa?"
Io: "Se mi ammazzano, giurami che non vai dalla D'Eusanio! Per favore..."
Mamma: "Vabbè che male c'è?"
Io: "Giura ho detto!"
Mamma: "Oh, io non ci vedo niente di strano... comunque..."

Riflette.

Mamma: "Ma per quale cazzo di motivo ti devono ammazzare?"

marzia.elle

mercoledì 14 novembre 2007

Siedi e aspetta

Ci sono giorni che ti svegli e il primo pensiero che hai è un pensiero sbagliato.
E lo hai perché sei stanco, perché hai preso il solito calcio in bocca, perché in un certo senso ti sei sentito tradito da chi ti era molto caro.
E allora ci pensi, pensi a tutti quei libri che hai letto, a tutte quelle belle parole che ti hanno detto e ti chiedi: "A che serve?"
A che serve se poi la vita sta da un'altra parte?
A che serve la saggezza di tante frasi se poi ti svegli e in verità vorresti solo dire: "Vaffanculo!"?

Una persona che mi è stata molto cara, un giorno, mi disse: "Quando sei troppo arrabbiata per prendere una decisione, quando sei troppo sfiduciata per vedere davanti a te, siedi e aspetta. Non fare nulla. Perché qualunque cosa sarebbe sbagliata. Credimi!"
Così non ho fatto nulla.

Mentre facevo nulla, ho pensato a quello sguardo che avevi negli occhi. E mi chiedo come possa una persona che ha il doppio dei miei anni avere dentro più speranza di me, più illusioni di me, più sogni di me, più voglia di crederci di me.

E poi ho pensato che quello sguardo l'ho visto di nuovo. In altri occhi.

Ecco, oggi che faccio solo pensieri sbagliati, ne vorrei avere almeno uno giusto. Il mio pensiero giusto è quello di arrivare ad avere anche io, alla fine, quello sguardo negli occhi!

marzia.elle

martedì 13 novembre 2007

Età

Io: "Ohi, Claudio, mi sbaglio o sabato è il tuo compleanno?"
Claudio: "Già..."
Io: "Quanti ne fai, 21?"
Claudio: "Noooooooooooo, ehhhhhhhhhhh, beata. 27!"
Tutti in coro con aria schifata: "Cioè sei dell'80?"
Claudio: "Sì..."
Io: "Vergogna! Siediti subito e torna a lavorare. Parla solo se interrogato!"
Claudio: "Ma..."
Ale: "Ma è l'età cerebrale quella che conta!"
Io: "Vero..."

Apro il cassetto e prendo una pallina.

Io: "Cla', toh... gioca!"

marzia.elle

lunedì 12 novembre 2007

Guerriglia urbana

Io non sono niente e non capisco niente, ma quello che ho visto ieri sera a Roma si chiama guerra.
Io vivo in una città in guerra, questa è la triste verità.

Stamane, ne parlavo con i miei colleghi.
Non è un problema di essere pro o contro. E' un problema di civiltà.

"Qua, - ha detto Claudio - con un esercito di duemila uomini conquisti l'Italia. Come Napoleone!"
Abbiamo sorriso con amarezza, ma un po' ci abbiamo pensato tutti.
In fondo cosa è stata la marcia su Roma?

marzia.elle

venerdì 9 novembre 2007

Sciopero

Codesto sciopero dei mezzi pubblici, mi ha, subito, di molto indisposto.
Sono le 8:30 e sono già tutti in ufficio a rompere il cazzo!

marzia.elle

giovedì 8 novembre 2007

Dolci regali

La settimana scorsa, scrivevo a un mio amico, circa un mio fortunatissimo incontro, che: "la vita è strana, ti dona gioie che non fai nulla per meritare e magari te ne nega altre per le quali hai lottato strenuamente".
Poiché la vita, oltre che "strana", è anche tendenzialmente portatrice sana di umorismo, ieri, immeritatamente, ho ricevuto un altro regalo. Anzi, due regali: un pensiero e un libro.
Il pensiero è tanto tenero che quasi imbarazza. Perché ci sono frasi che traggono forza dalla loro disarmante sincerità.
Il libro, invece, emoziona. Perché ci sono titoli che sanno farsi amare ancora prima di sapere cosa nascondano.

Il libro, del quale ignoravo l'esistenza (somma colpa!), è: "il signor figlio" di Zaccuri.
"Leopardi non è morto. Vive a Londra. E' il conte Rossi."
Corre l'anno 1837. Napoli è straziata dal colera. Il conte Giacomo Leopardi, scampato al contagio, si imbarca su un bastimento diretto a Londra per iniziare una nuova, seconda vita.
Qui, da grande uomo d'ingegno qual è, consegna alla storia l'ennesimo capolavoro.

Ho potuto leggere solo poche pagine, ma già sento di provare grande simpatia per l'autore. Perché, lo confesso, è da quando sono irrimediabilmente schiava dei versi del recanatese, che sogno di "incontrarlo".
Al liceo scrissi: "A cena con Leopardi". Certo, quel salto temporale mi costò qualche compromesso con la morte, ma via, grandi onori si ottengono con grandi sacrifici.
Negli anni del liceo, Giacomo mi parlava molto. Mi bastava sedere in silenzio per sentirlo lì, accanto a me.
Oggi è sempre lì, vicino a me, ma ha smesso di parlare. Oggi mi sorride solo.
E io qui, in attesa. In attesa che un giorno, chissà, torni a sussurrarmi nella mente.
Lo so, ciò ha un nome, si chiama follia.
Ebbene sì, sono pazza di te, mio adorato ranavuottolo!

Grazie Fede. Grazie Marco.
Solo i cari amici sanno cosa dire e cosa fare per colpire così bene dritto al cuore.

marzia.elle

mercoledì 7 novembre 2007

Divina Commedia, il musical

Bip bip.
Messaggio. "Esigo un tuo post su: La Divina Commedia - l'opera che tramuta la trilogia fantasy di Dante in musical romantico."
Ora, poiché il mittente, di cui non faccio il nome, può tiranneggiarmi liberamente da che sono intellettualmente schiava della mia signora e padrona, me ne guardo bene dal disubbidire!
Pertanto...

Il 23 novembre, a Roma, debutterà "La Divina Commedia, l'Opera. L'uomo che cerca l'Amore".
Una colossale rivisitazione dell'opera dantesca patrocinata dal Vaticano, il Parlamento, il Ministero dell'Istruzione, il Comune di Roma, il Comune di Firenze, la pronipote di Dante, Paolo e Francesca.
Monsignor Marco Frisina, autore delle musiche e ideatore dello spettacolo, presenta così la sua fatica: "Il poema dantesco è il viaggio di un uomo nel proprio inferno interiore per giungere, attraverso una sofferta purificazione, alla conquista gioiosa della luce ed il vero Amore che è Dio".
Certo. In verità la Commedia è anche altro, molto altro.
E' il testamento di un uomo che pur di non piegarsi ai ricatti della politica è costretto all'esilio.
Il grido laico di chi, con sottile ironia, mette a nudo le mancanze di una generazione. Una voce impavida che si scaglia contro i potenti: uomini di stato o della chiesa.
Il viaggio interiore di un uomo, vero, ma anche quello di un popolo.
L'amore motore della Commedia, certo, purché non sia l'alibi per scordare e oscurare tutto il resto.

Ecco, il titolo mi lascia perplessa, alcune dichiariazini pure, ma sono ugualmente curiosa di vedere cosa ha saputo ispirare il nostro Dante.
Perché tanto, a parlar d'amore è facile, ma l'arte è spiona e ciò che non nasce dal cuore, si vede sempre!

marzia.elle

Incompresa 3

Mail sul sommo. Mi entusiasmo.
Federica mi fa sapere come si dice in inglese: Questa scuola è dedicata a Giacomo Leopardi!
This school is named after Giacomo Leopardi.
Fico!
"Ma che bel lavoro che fa Fede!" Penso.
Indi comincio a recitare: This office is named after Giacomo Leopardi.
Certo, devo convincere l'amministratore delegato a cambiare nome alla società, ma via, son dettagli.
Condivido il mio pensiero con Federica che rilancia: "Certo, cambiare il nome della società non è facile, però... del tuo gruppo... che te ne pare di Tech Unit Giacomo Leopardi?"
Fa-vo-lo-so!

Io: "Ragazzi, sentite la novità!"
Ciccio: "Uhm..."
Claudio: "Che?"
Io: "Ho deciso che il nostro gruppo da oggi si chiama Tech Unit Giacomo Leopardi! Vi piace?"

Silenzio!

Claudio: "Beh... vista la sfiga del progetto..."

Ciccio tace e fissa l'infinito.
Claudio prende in mano il sommo busto e ci gioca lanciandolo di qua e di là mentre io lo guardo con terrore.
Finché, d'improvviso, Ciccio si rianima, strappa il busto dalle mani di Claudio e fa: "Sai cosa? Ci dovrebbero fare un accendino con la faccia di Leopardi. Guarda qua che figata. Il naso è giusto preciso per accendere!"

Ma stasera tre ore di straordinario vi faccio fare! Ecco!

marzia.elle

La tv fa male...

Open space.
Nel silenzio, d'improvviso, una musica.

Io: "Ragazzi... lo so che pare strano... ma io sento le cornamuse..."
Ciccio: "Le cornamuse?"
Io: "Mi sto trasformando in Candy Candy o cosa?"

Attimo di panico.

Claudio. "Ma no, adesso le sento pure io, sono gli zampognari di fuori!"
Io: "Yeah, è arrivato il Principe della Collinaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa!"

E' una vita che aspetto questo momento!

marzia.elle

martedì 6 novembre 2007

Auguri

Trentatre anni fa, a Roma, in clinica, come è d'uopo per le nobildonne, nasceva l'amica del cuore.
La storia narra che avesse due gran polmoni, ma, quando hai sei mesi di vita, a certe inezie dai poca importanza.

L'amica del cuore, da bambina, teneva un bel caratterino. Andammo (quasi) subito d'accordo!
Il nostro gioco preferito era l'isola del tesoro.
Una sedia, al centro dell'ingresso, era il portale per il mondo fantastico. Passavi sotto e... zac! Magia! Le ore volavano inventando storie.
Quando i gusti si raffinarono, passammo al fortino dei playmobil.
L'amica del cuore giocava la moglie del comandante che, guarda caso, era anche dottore, infermiera e ostetrica. Effettivamente sì, dovevo cominciare a nutrire qualche dubbio sui suoi futuri desideri. Io, invece, facevo la cowgirl. Sì, anche questo doveva farmi riflettere!

A undici anni ci ritrovammo sui banchi di scuola. Stessa classe, stessi amici, stessi giochi, stessi prof, stessi interessi. Due corpi un'anima!
(Piuttosto... grazie per il distinto in arte, se non mi suggerivi tutto con il cavolo che lo prendevo! Ah, e già che ci siamo, grazie per i compiti di inglese. Se non era per te, stavo ancora alle medie!)
La sera, catechismo!
Ma prima, le patatine maledette!
Una scatolona enorme di puff che dovevamo mangiare in cinque minuti netti prima di entrare. Modestamente, vincemmo sempre!
L'amica del cuore, di natura, non ama le sconfitte.

Finite le medie, liceo!
Stesso autobus, stessa scuola, stessa classe, stesso banco!
(Ah, grazie anche per gli oral exercises!)

Poi, un giorno (ma ho superato), quelle parole: "Io parto. Vado a Sassari da mia zia per iniziare il corso per diventare ostetrica..."
Era il 17 ottobre 1990 alle ore 17:00.
L'amica del cuore è un po' così, si fa amare, basta che la lasci libera!

Amica mia del cuore, con tutta l'anima: buon compleanno!
E' bello camminare con la certezza di avere accanto una persona come te!

marzia.elle

lunedì 5 novembre 2007

Come al liceo...

Ore 17:00 riunione di lavoro.

Collega1: "Premessa... vabbè, la solita! Ci chiedono un intervento per rimediare a un problema non nostro!"
Io: "Una novità..."

Collega2 espone la situazione.
Collega1 si dichiara d'accordo con Collega2.
Io mi dichiaro d'accordo con Collega1 e Collega2.

Collega1: "Vogliono un piano d'intervento entro... stasera!"
Collega2: "Stasera?"
Io: "Stasera?"
Concordiamo che è una richiesta assurda.

Io: "E non dimentichiamoci che nel frattempo stiamo sviluppando per il rilascio di dicembre. Devono darmi una priorità!"
Collega1: "Giusto! Chiedi al cliente!"
Collega2: "Chiedi al nostro responsabile!"
Ci dichiariamo tutti d'accordo con noi stessi!

Collega1: "Che tanto poi lo sappiamo come finisce..."
Io: "Al solito..."
Collega2: "Ci tornerà tutto in faccia..."
Io: "Sempre la stessa storia..."
Collega1: "Già..."
Collega2: "E vabbè, che facciamo allora?"

Istanti di silenzio pregni di palpabile tensione.
Poi...

Collega1: "Raga', AUTOGESTIONE!"

marzia.elle

sabato 3 novembre 2007

La ragione non vince mai!

Non ero sola in macchina.
Andavo a cinquanta, come il limite imponeva.
Era buio e dietro, al solito, gli abbaglianti di chi, quel limite, non voleva proprio rispettarlo.
A un tratto, lui!
Quello stupido batuffolo pelosetto.
Gatto!
Incrociamo gli sguardi.
"Torna indietro, ti prego, torna indietro!" Penso.
Niente!
Va avanti. Come quella non fosse una strada. Come la mia, non fosse l'ultima macchina che vedrà.
Cazzo, freno!
E' sbagliato.
Non posso rischiare un tamponamento a catena. E' pericoloso.
Eppure... freno.
Miracolo, nessuno mi prende.
Miracolo, nessuno si fa male.
Dovevo andare dritta per la mia strada. Nel caso, dovevo sacrificare il gatto. Razionalmente era la cosa giusta da fare.
Cazzo, ho frenato.
Cuore mente uno a zero!
Lui finisce di attraversare, così, come nulla fosse.
Dietro, tutti (come non capirli?) mi prendono a parolacce.
E io non posso fare a meno di pensare che poi quel giorno alla tua domanda non seppi rispondere.
Tu che dicevi: "Ti sei mai chiesta perchè il Romanticismo seguì l'Illuminismo?"

marzia.elle