sabato 3 novembre 2007

La ragione non vince mai!

Non ero sola in macchina.
Andavo a cinquanta, come il limite imponeva.
Era buio e dietro, al solito, gli abbaglianti di chi, quel limite, non voleva proprio rispettarlo.
A un tratto, lui!
Quello stupido batuffolo pelosetto.
Gatto!
Incrociamo gli sguardi.
"Torna indietro, ti prego, torna indietro!" Penso.
Niente!
Va avanti. Come quella non fosse una strada. Come la mia, non fosse l'ultima macchina che vedrà.
Cazzo, freno!
E' sbagliato.
Non posso rischiare un tamponamento a catena. E' pericoloso.
Eppure... freno.
Miracolo, nessuno mi prende.
Miracolo, nessuno si fa male.
Dovevo andare dritta per la mia strada. Nel caso, dovevo sacrificare il gatto. Razionalmente era la cosa giusta da fare.
Cazzo, ho frenato.
Cuore mente uno a zero!
Lui finisce di attraversare, così, come nulla fosse.
Dietro, tutti (come non capirli?) mi prendono a parolacce.
E io non posso fare a meno di pensare che poi quel giorno alla tua domanda non seppi rispondere.
Tu che dicevi: "Ti sei mai chiesta perchè il Romanticismo seguì l'Illuminismo?"

marzia.elle

5 commenti:

mrs bigpileofdust ha detto...

Sì... sì... è tutto molto poetico ma la domanda fondamentale a questo punto è un'altra.
Di che colore era il gatto?

le vecchie ciabatte ha detto...

Dovrei smetterla di raccontarti tutto quello che mi succede, miseria!

marzia.elle

mrs bigpileofdust ha detto...

:(
Se tu lo facessi la mia vita sarebbe di molto meno interessante.

Anonimo ha detto...

eh certo, poi ve ne andate nella tenda sulla spiaggia a raccontarvi i finali dei film che io non ho visto :-(

le vecchie ciabatte ha detto...

a volte (dico a volte), mi fate paura!

marzia.elle