martedì 6 novembre 2007

Auguri

Trentatre anni fa, a Roma, in clinica, come è d'uopo per le nobildonne, nasceva l'amica del cuore.
La storia narra che avesse due gran polmoni, ma, quando hai sei mesi di vita, a certe inezie dai poca importanza.

L'amica del cuore, da bambina, teneva un bel caratterino. Andammo (quasi) subito d'accordo!
Il nostro gioco preferito era l'isola del tesoro.
Una sedia, al centro dell'ingresso, era il portale per il mondo fantastico. Passavi sotto e... zac! Magia! Le ore volavano inventando storie.
Quando i gusti si raffinarono, passammo al fortino dei playmobil.
L'amica del cuore giocava la moglie del comandante che, guarda caso, era anche dottore, infermiera e ostetrica. Effettivamente sì, dovevo cominciare a nutrire qualche dubbio sui suoi futuri desideri. Io, invece, facevo la cowgirl. Sì, anche questo doveva farmi riflettere!

A undici anni ci ritrovammo sui banchi di scuola. Stessa classe, stessi amici, stessi giochi, stessi prof, stessi interessi. Due corpi un'anima!
(Piuttosto... grazie per il distinto in arte, se non mi suggerivi tutto con il cavolo che lo prendevo! Ah, e già che ci siamo, grazie per i compiti di inglese. Se non era per te, stavo ancora alle medie!)
La sera, catechismo!
Ma prima, le patatine maledette!
Una scatolona enorme di puff che dovevamo mangiare in cinque minuti netti prima di entrare. Modestamente, vincemmo sempre!
L'amica del cuore, di natura, non ama le sconfitte.

Finite le medie, liceo!
Stesso autobus, stessa scuola, stessa classe, stesso banco!
(Ah, grazie anche per gli oral exercises!)

Poi, un giorno (ma ho superato), quelle parole: "Io parto. Vado a Sassari da mia zia per iniziare il corso per diventare ostetrica..."
Era il 17 ottobre 1990 alle ore 17:00.
L'amica del cuore è un po' così, si fa amare, basta che la lasci libera!

Amica mia del cuore, con tutta l'anima: buon compleanno!
E' bello camminare con la certezza di avere accanto una persona come te!

marzia.elle

3 commenti:

Anonimo ha detto...

devo ammettere che 'oral excersises' mette un certo timore...
ma che scuola facevate?

le vecchie ciabatte ha detto...

Sempre che io non abbia scritto puttanate, erano gli esercizi che facevamo nel fantastico laboratorio d'inglese con le cuffiette e il microfono.
La prof, dal suo scranno magico, apriva e chiudeva l'audio a turno, così si isolava con ognuno di noi.
Sapessi che soddisfazione sentirsi dire nelle orecchie: "Please, careful!".

E comunque... liceo scientifico!

marzia.elle

Anonimo ha detto...

GRAZIE