Non è una sana abitudine fare resoconti a fine anno, come il venditore d'almanacchi insegna, però, ogni tanto, bisogna pure essere irrazionali. Soprattutto perché, lo ammetto, l'anno appena trascorso è stato buono.
Buono e inaspettato, considerando le premesse.
Alcuni mi dicono che sono cambiata, che ho lasciato uscire un'altra parte di me. Hanno ragione. E non lo dico con fierezza o rimpianto, semplicemente a volte accade.
Perché si possono fare tanti bei discorsi filosofici, tante profonde riflessioni, ma aspettare quindici giorni la risposta di un agoaspirato, per dire, può contribuire a modificare il modo di affrontare le giornate.
Il 2007 è stato un anno positivo. Perciò, mi pare giusto festeggiarlo come merita.
Per l'occasione, ho voluto scegliere quattro episodi che, più di altri, mi hanno reso felice.
Il giorno che, in Scozia, seduta a terra con i miei amici, ho scoperto di sapere ancora ridere come quando avevo dodici anni. Quando pare che esplodano i polmoni e nulla ha più senso se non l'attimo. Quando intimamente e profondamente sai che quella è la felicità e, magia, la sai anche riconoscere. E in quello stesso attimo, ti guardi intorno e ti accorgi che il destino ti ha donato, a sorpresa, una nuova, splendida amicizia.
Il giorno che, amica mia del cuore, ti ho visto dire "Sì."
Quando poi ci siamo salutati all'aeroporto e il dottore tutto d'un pezzo ha saputo regalarmi parole tanto dolci abbracciandomi teneramente. Noi siamo così. Lo siamo sempre state. Non ci diciamo mai: "Ti voglio bene", perché non serve, lo sappiamo.
Il giorno che, sommo gaudio, sono stata convocata nell'ufficio del gran capo per ricevere complimenti e aumento di stipendio.
Lo so bene, mia cara società, che, a breve, rivorrai tutto con gli interessi, sono qui.
Il giorno che, e al pensiero ancora sento il cuore implodere, ti ho potuto conoscere.
Tu che nel modo che hai di vivere, di parlare, sentire e pensare sei così leopardiana da illudere, commuovere e spaventare.
Tu, signora e padrona della mia mente.
Felice 2008 a voi tutti.
Il mio augurio è che possiate vivere quattro giorni così.
marzia.elle
giovedì 3 gennaio 2008
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4 commenti:
Sai cosa? Per gli altri tre giorni ci devo pensare però il primo lo porto nel cuore e non userei parole diverse per descriverlo neanche volendo :)
Un altro lo hai vissuto con me.
Certo, lo capisco, non con il mio pathos, ma via, bello uguale!
E il primo... ahhhhh, replicheremo!
marzia.elle
...quanto mi dai per non mandare il link a chi so io?
neanche un piccolo accenno alla tua prof preferita.
tsk.
sono profondamente offesa
(mi sono commossa, invece)
Tu dabogirl tanto amica, indi non hai bisogno di essere pagata, vero?
Riguardo alla mia prof preferita (cioè sempre te), passo con lei molto tempo, mi faccio interrogare, scrivo cronache solo per lei, le distruggo l'adsl... che altro deve fare una povera ragazza per esprimere il suo affetto?
marzia.elle
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