martedì 18 marzo 2008

Con tutto il mio cuore

La prima volta che l'ho vista avevo undici anni. Credevo non potesse esistere qualcuno capace di piegarmi. Credevo tante cose.
Si presentò dicendo: "Sono la vostra insegnante di Lettere. Staremo insieme tre anni... se non di più."
Fu facile odiarla. Ogni volta mostrava chiaramente la mia ignoranza. Ogni volta pretendeva che superassi i miei limiti. Ogni volta mi costringeva a vedere quello che non desideravo.
Non mi era simpatica. Lo sapeva, ma non se ne preoccupava.
Lei non era lì per piacere a me. Era lì per insegnarmi la grammatica, la letteratura, la storia, la geografia. Era lì per insegnarmi a diventare "grande". A cadere per poi rialzarmi.
A prendere coscienza di me. Era lì per spingermi oltre. Per crederci. Era lì perché non mi perdessi.
Furono tre lunghissimi anni, ma per uno strano caso del destino, anche disgraziatamente brevi. Il giorno che realizzai che la stavo per perdere, mi sentii molto sola.
Ero così abituata ad averla accanto, che mi sembrò terribile l'idea di non poter più incrociare quei severissimi occhi azzurri.
E allora presi coraggio e mi venne da scherzare con lei. "Mi dispiace, - dissi - ma quella cosa dell'analisi logica non la imparerò mai!"
"Va bene." Rispose. Mi regalò un ottimo voto e mi lasciò andare per la mia strada.
Al liceo, poi, capii che aveva vinto ancora. L'analisi logica la sapevo fare. Schifosamente bene. Aggiungerei.

Da allora sono passati molti anni.
Anni felici, perché fui così fortunata da poter godere ancora delle sue parole, dei suoi consigli, dei suoi rimproveri.
E io, come la stupida undicenne che ero, ho creduto di poterla avere per sempre.

Non l'accetto. Non l'accetterò mai.
Non posso guardare quella superba mente fallire e non sentire che tutto è perso.
Come posso rassegnarmi a questo? Come?

Mi hai insegnato ad accettare le avversità con coraggio, ma non sono pronta a rinunciare a te.
Non lo sarò mai.

marzia.elle

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Così come non la capivamo allora, è probabile che non la capiamo neppure oggi.
magari fa parte anche questo del suo eterno insegnamento....

le vecchie ciabatte ha detto...

Non ce la faccio uguale Ste', non ce la faccio.

marzia.elle