Quest'anno, abbonamento al Teatro Umberto, di domenica, come le signore di classe.
Entro, mi siedo e attendo fiduciosa, perché, in genere, il vero spettacolo si svolge alle mie spalle, appena le quattro adorabili vecchine si ritrovano con la giovane del gruppo (una quarantenne in carriera un po' snob).
La snob: "E mio figlio Giulio... sapeste... per lui esiste solo l'archeologia. Tu pensi che alla sua età è attratto dai giochi, dal pallone, invece..."
Vecchine in coro: "Davvero?"
[E sorvoliamo su cosa pensava il Leopardi dei romani che si credevano tutti dei gran studiosi perché ammiravano le rovine del passato!]
La snob: "Vero vero. Sempre a visitare gli scavi con mio padre. Un appassionato. E poi fa certe domande. Non so più dove portarlo..."
[Dall'esorcista signora!]
La snob: "Adesso poi... in casa abbiamo messo una lapide romana, vera!"
[Oh my god! Sono dei tombaroli!]
La snob: "Pensate... scritta in latino!"
[Ma tu guarda, i romani parlavano il latino, non si finisce mai di imparare a questo mondo!]
La-mia-amica-seduta-accanto-a-me: "Adesso mi giro e mostro il tesserino della finanza!"
Io: "Sì, ti prego!"
La snob: "E per Natale... sapeste... Giulio ha chiesto un sesterzio! Non perché è mio figlio, ma ha una intelligenza eccezionale."
[Veramente, signora, ha il profilo tipico del serial killer. Ho un'amica psicologa nel caso...]
Una-delle-vecchine: "Mi ricorda tanto un mio ex studente. Pensate, si è laureato in una branchia dell'ingegneria!"
[Lo chiamavano il pesce Nemo!]
Morale: quando vai a teatro, prima di parlare, occhio che davanti non ci sia seduta io! Ma anche dietro, nel caso!
marzia.elle
lunedì 10 dicembre 2007
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3 commenti:
Ma son le stesse che cantavano tutte le canzoni dello spettacolo di Paolo Poli? No, perche' nel caso, la prossima volta che provano a rovinarmi uno spettacolo, escogito una controffensiva diabolica!
Sono loro! Sempre loro!
Le mitiche!
marzia.elle
è per questo che mi vergogno sempre a parlare nei luoghi pubblici se suppongo ci sia qualcuno di estraneo che possa sentire...
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