Ormai è un'abitudine. Così dolce che ne sono gelosa.
Ogni mattina, tra le 8:30 e le 9:30, passeggio lungo via Gregorio VII, giù fino a San Pietro, Castel Sant'Angelo e ritorno.
Un'ora per rilassarmi, ammirare le bellezze di Roma, riflettere sulla mia, l'altrui, vita e scaricare lo stress da traffico cittadino.
Il mercoledì, però, è un giorno particolare.
Il mercoledì è il giorno del popolo di dio.
Turisti, fedeli, fedeli turisti o solo turisti curiosi che transumano lungo le vie per affluire a piazza San Pietro.
Mercoledì è giorno di udienza papale.
Ammiro il popolo di dio. Grassi, magri, alti, bassi, zoppi, giovani, vecchi, tutti si trascinano verso la luce, con gioia e speranza negli occhi. Camminano calpestando la storia, si lanciano sotto i veicoli, sorridono ai mendicanti bisognosi di denaro più che di comprensione, si passano bottiglie d'acqua, reggono in mano bandiere, sciarpe, cartelli con su scritto frasi d'amore, parlano di pace, credono nella bontà, persino nella mia, semplicemente perché sono là e cammino con loro.
Questo popolo di dio, in verità, mi fa anche un po' paura!
Arriva a ondate. Compatto. Massiccio.
Il popolo di dio è animato da grandi ideali, ama chi gli sta accanto.
Il problema è il ritorno. Perché il popolo di dio è permaloso, ama sì, ma non quando gli stai "contro"!
marzia.elle
mercoledì 26 settembre 2007
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2 commenti:
good start
necessita di verificare:)
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