venerdì 7 settembre 2007

Relativismo che relativizza

Oggi niente profano. Oggi si parla di "sacro".
Il Papa, Benedetto XVI, è in Austria.
L'Austria è una bella regione, nulla da obiettare sulla destinazione.
Del resto... anche io preferisco evitare i paesi sottosviluppati.
Insomma, Benedetto XVI arriva, saluta la folla, ricorda al mondo che nessuno può fare a meno di dio (legittimo, ci mancherebbe, è il suo principale!), si fa fare qualche foto e poi, ottenuta la giusta attenzione, si lascia andare alla seguente esternazione:
"Il relativismo relativizza tutto, il bene e il male non sono più distinguibili".
Che?
No, è che ci sarebbe anche la guerra, la povertà, la fame, la mortalità infantile...
Ma quelli sono problemi nostri. Vero, chiedo scusa.
Del resto, una volta che ha provato a dire qualcosa di più concreto ha fatto incazzare mezzo mondo. Al che, giustamente, ha pensato: "Da adesso solo frasi che nessuno capisce e che non significano niente!".
Che poi a leggerla bene significa eccome, ma la mia zozza animaccia atea sogna un Papa che dica: "Amici miei, fratelli, il male esiste. Non ci nascondiamo dietro le parole. Non relativizziamo. La mafia è male. L'estremismo è male. La violenza è male. Sfruttare i poveri è male. E siccome non può esserci regno dei cieli per chi opera il male, ebbene, che la scomunica si abbatta su chiunque operi il male e su chi lo protegge. Tu mafioso, non sarai più accettato in Chiesa. E nemmeno tua madre, tua moglie e tuo fratello che ti nascondono alla giustizia."
Suvvia, svuotiamo un po' le parrocchie, così magari facciamo spazio ai separati, ai conviventi, agli omosessuali...
Vabbè, questa non è più religione... è fantascienza!

marzia.elle

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