Ora che sono diventata una signorina dabbene (e anche un po' smemorata per l'età che avanza), parto sempre armata di Moleskine.
Così, ovunque, mi do aria da intellettuale prendendo appunti.
In verità, scrivo le solite stupidate che poi riporto qua sul blog!
Al check-in, venerdì 19 alle 6:30
Signorin: "Buongiorno!"
Io: "Buongiorno!"
Signorin: "Lei è cliente hsgdjfsjafsgafssaf [nome impronunciabile]?"
Io: "No..."
Signorin: "Oh, peccato. Mi spiace davvero, ma la fila è l'altra."
Io: "Va bene, grazie."
Cambio fila. Giro intorno i nastri colorati fino a fermarmi, da brava, prima della linea gialla.
Signorin (di cui sopra!): "Prego!"
Io (pensando di essere su scherzi a parte): "Scusi, ma non sono cliente... quella cosa..."
Signorin: "Oh, non importa! Qui è per tutti!"
Io (sempre più certa di vedere spuntare le telecamere da un momento all'altro): "Scusi, ma veramente ero qua un minuto fa e lei mi ha fatto cambiare fila!"
Signorin: "Sì sì, perché i clienti fsgdfahsfdahgfdsa hanno la precedenza. Ma visto che non c'è nessuno..."
Signorin... mavaffanculo!
Al gate, venerdì 19 alle 6:45
Messaggio all'amica del cuore.
"Sono al gate. L'imbarco è fra un'ora. Poi dici che non ti voglio bene!"
Risposta immediata.
"Te non sei normale! Però che bello... fra poco ci vediamo!"
E no, se la buttiamo sul sentimentale è finita...
Al gate, venerdì 19 alle 6:55
Sento un invitante profumo di colazione.
Mi giro. Alle mie spalle c'è una caffetteria / giornalaio.
Mi lancio, ma, a pochi passi, un signore mi fa: "Mi spiace, il bar è ancora chiuso!"
"Volevo il giornale!" Mento.
E lui: "Toh, è chiuso pure quello!"
Questi aeroporti di Roma cominciano a starmi un po' antipatici!
Imbarchiamo.
Il decollo è tranquillo.
Il capitano Gentilini ci saluta.
Passano cinque minuti e ci risaluta.
Altri dieci e ci parla di nuovo.
Il capitano Gentilini è decisamente logorroico!
Oltretutto quando traduce in inglese dice cose diverse.
E sì, la paura folle mi fa comprendere anche l'inglese.
Gli assistenti di volo, nel frattempo, commentano, come fossero soli.
"Aho, fra un po' dice anche di allacciare le cinture al posto mio!"
"Ma ieri, sapessi, prima di atterrare ha detto: signori stiamo per atterrare, tornate al posto di partenza! E' pazzo!"
Nel mentre tento di convincermi che sì, in fondo è strano, ma via, pazzo...
In quel preciso istante iniziamo a ballare.
Succede, stiamo scendendo di quota. Su Alghero c'è vento.
Il capitano Gentilini però, non scende come tutti, lui no, lui sbarella a destra e sinistra.
Scopro improvvisa e potente la fede.
Faccio giuramenti a cazzo. Tipo: "Se scendo da qua non la do mai più!"
"La do a tutti!"
"Mi faccio bionda!"
"Finisco Lettere..."
Finché, alle mie spalle, la voce dell'assistente di volo, chiara, inequivocabile!
"Aho, ma che stiamo a precipita'?"
All'animaccia vostra!
More cuddles!
marzia.elle
lunedì 22 ottobre 2007
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