Suvvia, facciamoci le foto.
Tu, tu e tu. Adesso tu. Ora tu con lui. Lei e poi lei e te.
Poi io con il compagno di mia madre e la mia zia settantenne.
Click!
Vedere, vedere, vedere.
Mia nonna: "Oh, guarda Marzia, si riconosce subito nella foto..."
A no', ma vaffanculo!
marzia.elle
sabato 29 dicembre 2007
venerdì 28 dicembre 2007
No, non sono un serial killer
Una delle tante mie passioni sono le lame. I coltelli.
L'ho ereditata per via genetica. Mio nonno l'aveva, mia madre l'ha.
Quando cresci in montagna, come Heidi, un coltello in tasca è un amico, un compagno di viaggio.
Qui, in ufficio, nella mia cassettiera, ho uno splendido esemplare di coltello abruzzese. Un poco ricurvo. Buona impugnatura, quattro dita di lama.
E' utile per sbucciare mele, affettare panettoni natalizi, redimere dispute.
Stamane, per dire, l'ho usato per la frutta, a mo' di forchetta.
Poi, come è d'uopo, sono andata a lavarlo (e asciugarlo).
Esco dal bagno con il mio bel coltello in mano (ecco, magari dovrei richiuderlo prima di concedermi al pubblico) e... ops...
"Ciao Mario!"
Mi guarda (occhio sgranato), fa un passo indietro e balbetta: "C i a o".
"Tutto bene Mario?"
Annuisce. La fronte si imperla di sudore.
Ecco, Mario, ci tenevo a farti sapere che non sono un serial killer.
Ti vorrei rassicurare anche sul fatto che nel bagno non ho nascosto nessun cadavere.
E no, suvvia, non mi guardare così...
marzia.elle
L'ho ereditata per via genetica. Mio nonno l'aveva, mia madre l'ha.
Quando cresci in montagna, come Heidi, un coltello in tasca è un amico, un compagno di viaggio.
Qui, in ufficio, nella mia cassettiera, ho uno splendido esemplare di coltello abruzzese. Un poco ricurvo. Buona impugnatura, quattro dita di lama.
E' utile per sbucciare mele, affettare panettoni natalizi, redimere dispute.
Stamane, per dire, l'ho usato per la frutta, a mo' di forchetta.
Poi, come è d'uopo, sono andata a lavarlo (e asciugarlo).
Esco dal bagno con il mio bel coltello in mano (ecco, magari dovrei richiuderlo prima di concedermi al pubblico) e... ops...
"Ciao Mario!"
Mi guarda (occhio sgranato), fa un passo indietro e balbetta: "C i a o".
"Tutto bene Mario?"
Annuisce. La fronte si imperla di sudore.
Ecco, Mario, ci tenevo a farti sapere che non sono un serial killer.
Ti vorrei rassicurare anche sul fatto che nel bagno non ho nascosto nessun cadavere.
E no, suvvia, non mi guardare così...
marzia.elle
giovedì 27 dicembre 2007
Apologia degli ignavi
Che già il nome, poverelli, dà l'idea di rospacci, tutti gobbi e intrecciati, piegati, viscidi e inutili.
Benigni, in televisione, legge Dante e quando gli capitano fra le mani gli ignavi diventa pazzo. La vena sul collo pulsa. Il sudore si fa copioso. Le mani vanno su e giù, qua e là. Saltella sul palco. Alza la voce.
Proprio non li sopporta gli ignavi.
Questo non voler scegliere. Questo rimanere sempre un passo indietro. Mai esporsi, mai decidere.
E' come non vivere dice Benigni. Dice Dante. Dicono tutti.
Fanno così schifo che manco l'Inferno li vuole. E così li hanno appartati. Fuori. Perché manco sanno essere cattivi, infami, assassini, ladri, traditori.
Che per dire, ci vuole così poco a volte!
Ma loro no. Gentaccia!
Poi la sera esco. Torno tardi.
Parcheggio un po' lontano.
Cammino lungo la strada buia.
Entro nel portone e non ci vorrei pensare, ma ci penso.
Ecco, in quel momento, sai cosa? Meglio un ignavo che un assassino, pazzo violentatore.
Secondo me. Poi se Benigni preferisce diversamente, e vabbè, sono democratica io!
marzia.elle
Benigni, in televisione, legge Dante e quando gli capitano fra le mani gli ignavi diventa pazzo. La vena sul collo pulsa. Il sudore si fa copioso. Le mani vanno su e giù, qua e là. Saltella sul palco. Alza la voce.
Proprio non li sopporta gli ignavi.
Questo non voler scegliere. Questo rimanere sempre un passo indietro. Mai esporsi, mai decidere.
E' come non vivere dice Benigni. Dice Dante. Dicono tutti.
Fanno così schifo che manco l'Inferno li vuole. E così li hanno appartati. Fuori. Perché manco sanno essere cattivi, infami, assassini, ladri, traditori.
Che per dire, ci vuole così poco a volte!
Ma loro no. Gentaccia!
Poi la sera esco. Torno tardi.
Parcheggio un po' lontano.
Cammino lungo la strada buia.
Entro nel portone e non ci vorrei pensare, ma ci penso.
Ecco, in quel momento, sai cosa? Meglio un ignavo che un assassino, pazzo violentatore.
Secondo me. Poi se Benigni preferisce diversamente, e vabbè, sono democratica io!
marzia.elle
mercoledì 26 dicembre 2007
Ormai me lo tengo
Mio padre parte prima
Papy: "Ohi papy, lo sai chi ha comprato casa accanto a me?"
Io: "Non lo so."
Papy: "Dai dai, indovina..."
Io: "Indovina cosa? Come faccio?"
Papy: "Buttati!"
Io: "Il papa..."
Papy: "Ma no! Una prof. di Lettere. Te la presento?"
Io: "Ma anche no. Scusa, ma che accidenti me ne dovrebbe fregare?"
Papy: "Maddai, così parlate di Leopardi!"
Mio padre parte seconda
Papy: "Andiamo a giocare a stecca?"
Io: "Ok, guarda che sono brava!"
Papy: "Eh, non vale allora. Chiamo Elena..."
Io: "E chi sarebbe Elena?"
Papy: "Un'amica mia... una... una... zoccoletta..."
Io: "Con te o professoresse o zoccole, una via di mezzo no?"
marzia.elle
Papy: "Ohi papy, lo sai chi ha comprato casa accanto a me?"
Io: "Non lo so."
Papy: "Dai dai, indovina..."
Io: "Indovina cosa? Come faccio?"
Papy: "Buttati!"
Io: "Il papa..."
Papy: "Ma no! Una prof. di Lettere. Te la presento?"
Io: "Ma anche no. Scusa, ma che accidenti me ne dovrebbe fregare?"
Papy: "Maddai, così parlate di Leopardi!"
Mio padre parte seconda
Papy: "Andiamo a giocare a stecca?"
Io: "Ok, guarda che sono brava!"
Papy: "Eh, non vale allora. Chiamo Elena..."
Io: "E chi sarebbe Elena?"
Papy: "Un'amica mia... una... una... zoccoletta..."
Io: "Con te o professoresse o zoccole, una via di mezzo no?"
marzia.elle
martedì 25 dicembre 2007
Buon Natale
Buon Natale a te che un po' ti vergogni di me e ti senti in dovere di giustificarmi per colpe che non ho.
Buon Natale a te che non mi dici mai: "Ti voglio bene".
Buon Natale a te che, non so davvero come e perché, ma sai sempre apparire quando ho più bisogno di una voce amica.
Buon Natale a te che cerchi lontano quello che hai così vicino. Ma, ahimé, non l'hai mai capito!
Buon Natale a te che non ci sei più. Mi manchi ancora molto mio adorato nonno.
Buon Natale a te che tanti dolci ricordi mi hai lasciato.
Buon Natale a tutti voi miei cari amici.
marzia.elle
Buon Natale a te che non mi dici mai: "Ti voglio bene".
Buon Natale a te che, non so davvero come e perché, ma sai sempre apparire quando ho più bisogno di una voce amica.
Buon Natale a te che cerchi lontano quello che hai così vicino. Ma, ahimé, non l'hai mai capito!
Buon Natale a te che non ci sei più. Mi manchi ancora molto mio adorato nonno.
Buon Natale a te che tanti dolci ricordi mi hai lasciato.
Buon Natale a tutti voi miei cari amici.
marzia.elle
giovedì 20 dicembre 2007
Mi devo preoccupare?
Amica del cuore: "Ti giuro, l'anestesia è una cosa fantastica!"
Io: "..."
Amica del cuore: "Davvero!"
Io: "Immagino..."
Amica del cuore: "Devi provare..."
Io: "Ma anche no! Però grazie per l'augurio."
Amica del cuore: "Ma che vuoi che sia. Io ad esempio che ho provato tutto..."
Io: "Per non farti mancare niente..."
Amica del cuore: "Già. Beh, ti dirò, la meglio è la sedazione. Ti dà un senso... un senso... come dire... di estasi... però anche la peridurale è fichissima. Quella totale un po' meno. Ma la sedazione..."
Io: "Ma me stai a diventa' una drogata?"
Amica del cuore: "In effetti... sono oppiacei..."
Io: "Sono sempre più preoccupata..."
Amica del cuore: "Ma noooooooooooooo! Però la sedazione..."
E poi mi cazzia perché bevo la grappa!
marzia.elle
Io: "..."
Amica del cuore: "Davvero!"
Io: "Immagino..."
Amica del cuore: "Devi provare..."
Io: "Ma anche no! Però grazie per l'augurio."
Amica del cuore: "Ma che vuoi che sia. Io ad esempio che ho provato tutto..."
Io: "Per non farti mancare niente..."
Amica del cuore: "Già. Beh, ti dirò, la meglio è la sedazione. Ti dà un senso... un senso... come dire... di estasi... però anche la peridurale è fichissima. Quella totale un po' meno. Ma la sedazione..."
Io: "Ma me stai a diventa' una drogata?"
Amica del cuore: "In effetti... sono oppiacei..."
Io: "Sono sempre più preoccupata..."
Amica del cuore: "Ma noooooooooooooo! Però la sedazione..."
E poi mi cazzia perché bevo la grappa!
marzia.elle
mercoledì 19 dicembre 2007
Ma pensa, la Terra ruota...
La Repubblica on-line titola: "Piano d'emergenza per le scuole, stanziati fondi."
I quindicenni, pare, non sappiano perché faccia notte.
Alla notizia, effettivamente un pochino inquietante, il ministro Fioroni ha sbottato: "Cazzo, vuoi vedere che ora se la prendono con me?!"
Pertanto si è prontamente attivato. Non per risolvere il problema, ingenui che siete, ma per dare la colpa a qualcun altro, ovvio!
"L'è un problema di anzianità degli insegnanti! - ha detto - Sono troppo vecchi. Una generazioni di cinquantenni che andrebbe sostituita con i trentenni."
Intanto, caro il mio ministro, trova un accordo con Tommaso PS, perché quello in pensione non te li manda, è avido! In secondo luogo, ci sarebbe da motivare un filino meglio la proposta, perché la ragione per la quale fa notte è nota da prima che gli anzianotti si laureassero.
Che poi, questi ministri non si accontentano mai.
Fioroni caro, te e tuoi predecessori tutti, avete ridotto i programmi di storia, scienze e letteratura per introdurre fondamenti di giardinaggio, pittura sulle vetrate delle macchine, decorazione dei tappi di spumante? Indi: che domande andate a porre? Per quale motivo il giorno e la notte si alternano? Suvvia, siate coerenti almeno!
marzia.elle
I quindicenni, pare, non sappiano perché faccia notte.
Alla notizia, effettivamente un pochino inquietante, il ministro Fioroni ha sbottato: "Cazzo, vuoi vedere che ora se la prendono con me?!"
Pertanto si è prontamente attivato. Non per risolvere il problema, ingenui che siete, ma per dare la colpa a qualcun altro, ovvio!
"L'è un problema di anzianità degli insegnanti! - ha detto - Sono troppo vecchi. Una generazioni di cinquantenni che andrebbe sostituita con i trentenni."
Intanto, caro il mio ministro, trova un accordo con Tommaso PS, perché quello in pensione non te li manda, è avido! In secondo luogo, ci sarebbe da motivare un filino meglio la proposta, perché la ragione per la quale fa notte è nota da prima che gli anzianotti si laureassero.
Che poi, questi ministri non si accontentano mai.
Fioroni caro, te e tuoi predecessori tutti, avete ridotto i programmi di storia, scienze e letteratura per introdurre fondamenti di giardinaggio, pittura sulle vetrate delle macchine, decorazione dei tappi di spumante? Indi: che domande andate a porre? Per quale motivo il giorno e la notte si alternano? Suvvia, siate coerenti almeno!
marzia.elle
martedì 18 dicembre 2007
La mia amica aliena
Io: "Beh, la pagella?"
T-Boy: "Insomma..."
Io: "Insomma? 5?"
T-Boy: "..."
Io: "4??????"
T-Boy: "Matematica 3... e anche fisica... e..."
Io: "Wow! E a casa come l'hanno presa?"
T-Boy: "Come vuoi che l'hanno presa... mia madre ragiona come una professoressa!"
Io: "T-Boy, tua madre è una professoressa!"
T-Boy: "Cazzo! Non potevo avere una mamma normale?"
marzia.elle
T-Boy: "Insomma..."
Io: "Insomma? 5?"
T-Boy: "..."
Io: "4??????"
T-Boy: "Matematica 3... e anche fisica... e..."
Io: "Wow! E a casa come l'hanno presa?"
T-Boy: "Come vuoi che l'hanno presa... mia madre ragiona come una professoressa!"
Io: "T-Boy, tua madre è una professoressa!"
T-Boy: "Cazzo! Non potevo avere una mamma normale?"
marzia.elle
lunedì 17 dicembre 2007
Quante ne sa!
Donna Terzilia parte prima
Io: "Miseria che dolore..."
Mamma: "Che hai?"
Io: "Un crampo!"
Mamma: "Uff, e adesso chi guida?"
Donna Terzilia parte seconda
Mamma: "Ma che fai?!"
Io: "Tu che dici? La doccia!"
Mamma: "Non ti faranno male tutte queste docce?"
Io: "..."
Mamma: "Per il crampo!"
Io: "Per il crampo?"
Mamma: "Ma sì, ti vengono i reumatismi, perché l'acqua è bagnata!"
marzia.elle
Io: "Miseria che dolore..."
Mamma: "Che hai?"
Io: "Un crampo!"
Mamma: "Uff, e adesso chi guida?"
Donna Terzilia parte seconda
Mamma: "Ma che fai?!"
Io: "Tu che dici? La doccia!"
Mamma: "Non ti faranno male tutte queste docce?"
Io: "..."
Mamma: "Per il crampo!"
Io: "Per il crampo?"
Mamma: "Ma sì, ti vengono i reumatismi, perché l'acqua è bagnata!"
marzia.elle
venerdì 14 dicembre 2007
Adesso sì che va meglio!
Messaggino all'amica del cuore: "Che fai?"
Risposta: "Studio le ernie."
Ho bisogno di una voce amica, la chiamo.
Amica del cuore: "Ciao!"
Io: "Mi parli dell'ernia del disco!"
Amica del cuore: "Sto studiando altre ernie."
Io: "Uff, mi sono giocata l'unica domanda che sapevo!"
Amica del cuore: "Ti parlo del tumore dello stomaco?"
Io: "Ti prego!"
Amica del cuore: "Tu che gruppo sei?"
Io: "Perché?"
Amica del cuore: "Rispondi!"
Io: "Zero positivo..."
Amica del cuore: "Bene!"
Io: "Bene cosa?"
Amica del cuore: "Lo sai che chi ha il gruppo A ha più probabilità di avere il tumore dello stomaco?"
Io: "Adesso sì che mi sento meglio, grazie!"
Amica del cuore: "Lo faccio per te. Il tumore dello stomaco è peggio dell'installazione!"
Io: "Ti voglio bene anche io e sì, mi è appena venuto mal di stomaco!"
marzia.elle
Risposta: "Studio le ernie."
Ho bisogno di una voce amica, la chiamo.
Amica del cuore: "Ciao!"
Io: "Mi parli dell'ernia del disco!"
Amica del cuore: "Sto studiando altre ernie."
Io: "Uff, mi sono giocata l'unica domanda che sapevo!"
Amica del cuore: "Ti parlo del tumore dello stomaco?"
Io: "Ti prego!"
Amica del cuore: "Tu che gruppo sei?"
Io: "Perché?"
Amica del cuore: "Rispondi!"
Io: "Zero positivo..."
Amica del cuore: "Bene!"
Io: "Bene cosa?"
Amica del cuore: "Lo sai che chi ha il gruppo A ha più probabilità di avere il tumore dello stomaco?"
Io: "Adesso sì che mi sento meglio, grazie!"
Amica del cuore: "Lo faccio per te. Il tumore dello stomaco è peggio dell'installazione!"
Io: "Ti voglio bene anche io e sì, mi è appena venuto mal di stomaco!"
marzia.elle
Strageeeeeeeeeeeeeeeeeeeeee!
Il rilascio del software va male, va molto male.
Ho dormito quattro ore!
Stamane sono entrata presto per lanciare delle procedure prima che l'orda infame occupasse tutte le postazioni. Pensavo fosse un'idea geniale.
E lo sarebbe stata se il capo dell'area (cliente) non fosse arrivato con me.
Ora, seduto alla sua scrivania, nel suo beato e quotidiano fancazzismo, sta ascoltando (e condividendo soprattutto) "Faccetta Nera", canzone seguita a ruota da profondissimi discorsi del Duce su patria e superiorità della razza.
La mia società sta per perdere codesto cliente.
Amici, sbrocco!
marzia.elle
Ho dormito quattro ore!
Stamane sono entrata presto per lanciare delle procedure prima che l'orda infame occupasse tutte le postazioni. Pensavo fosse un'idea geniale.
E lo sarebbe stata se il capo dell'area (cliente) non fosse arrivato con me.
Ora, seduto alla sua scrivania, nel suo beato e quotidiano fancazzismo, sta ascoltando (e condividendo soprattutto) "Faccetta Nera", canzone seguita a ruota da profondissimi discorsi del Duce su patria e superiorità della razza.
La mia società sta per perdere codesto cliente.
Amici, sbrocco!
marzia.elle
giovedì 13 dicembre 2007
Con questa faccia da demente...
A casa
Io: "Lascia, ci penso io ai piatti."
Mamma: "No no, faccio io!"
Io: "Ma dai su, che ci vuole? Ci metto due minuti. Lascia il piatto!"
Mamma: "..."
Io: "Lascia!"
Mamma: "Però lo devi lavare con la parte rasposa della spugna, metti il detersivo lì, ecco, poi prendilo così, a giro..."
Dal cliente
Io: "Dai, vai a casa, ci penso io a lanciare lo script."
Claudio: "..."
Io: "Su, vai!"
Claudio: "Mmmhhh, vabbè che è facile. Devi aprire la console, così. E' già tutto pronto. un Click qui, uno qui... Te lo scrivo va!"
Ma io i cazzi miei mai?
marzia.elle
Io: "Lascia, ci penso io ai piatti."
Mamma: "No no, faccio io!"
Io: "Ma dai su, che ci vuole? Ci metto due minuti. Lascia il piatto!"
Mamma: "..."
Io: "Lascia!"
Mamma: "Però lo devi lavare con la parte rasposa della spugna, metti il detersivo lì, ecco, poi prendilo così, a giro..."
Dal cliente
Io: "Dai, vai a casa, ci penso io a lanciare lo script."
Claudio: "..."
Io: "Su, vai!"
Claudio: "Mmmhhh, vabbè che è facile. Devi aprire la console, così. E' già tutto pronto. un Click qui, uno qui... Te lo scrivo va!"
Ma io i cazzi miei mai?
marzia.elle
mercoledì 12 dicembre 2007
Il mio lavoretto
Non era questo il lavoro che volevo fare da grande, quello che pensavo per me quando ancora fanciulla mi si chiedeva quale fosse la mia materia preferita, ma via, mi piace.
L'informatica "pura" è una materia amabilissima. Creare algoritmi, scrivere codice in C++ o Java, pensare la struttura di un DB, dà un senso di potere sulla macchina che galvanizza.
Un po' come quando al liceo facevo notte per risolvere uno studio di funzione.
Poi si cresce, si fa anche un minimo di carriera, si ricevono pacche sulle spalle, progetti da seguire, un cauto aumento di stipendio e.................. zac!
Ti ritrovi presso il cliente (una grande azienda telefonica) con il gruppo al completo a installare un programma per il customer care. Tutto ciò in uno stanzone con quindici persone accampate fra portatili, cavi e telefoni. Con uno che urla con la moglie al cellulare; un altro che per passare il tempo ha modificato tutti i suoni di windows, pertanto ad ogni mail ricevuta parte lo sciacquone del cesso; un altro ancora che si bea di un programma che ad ogni azione non consentita, invece del classico "bip", ti apostrofa con un sonoro: "Vaffanculo!".
E in mezzo a loro: io. E questo accidenti di database che non si raggiunge, la rete saltata e il cliente che chiede a viva voce di avere un rapporto sessuale con me, nel caso il programma non funzioni a breve!
Buona giornata anche a voi!
*** upgrade ***
Il cliente apre il MIO portale con codesta password: Staminchia$2007
No comment!
marzia.elle
L'informatica "pura" è una materia amabilissima. Creare algoritmi, scrivere codice in C++ o Java, pensare la struttura di un DB, dà un senso di potere sulla macchina che galvanizza.
Un po' come quando al liceo facevo notte per risolvere uno studio di funzione.
Poi si cresce, si fa anche un minimo di carriera, si ricevono pacche sulle spalle, progetti da seguire, un cauto aumento di stipendio e.................. zac!
Ti ritrovi presso il cliente (una grande azienda telefonica) con il gruppo al completo a installare un programma per il customer care. Tutto ciò in uno stanzone con quindici persone accampate fra portatili, cavi e telefoni. Con uno che urla con la moglie al cellulare; un altro che per passare il tempo ha modificato tutti i suoni di windows, pertanto ad ogni mail ricevuta parte lo sciacquone del cesso; un altro ancora che si bea di un programma che ad ogni azione non consentita, invece del classico "bip", ti apostrofa con un sonoro: "Vaffanculo!".
E in mezzo a loro: io. E questo accidenti di database che non si raggiunge, la rete saltata e il cliente che chiede a viva voce di avere un rapporto sessuale con me, nel caso il programma non funzioni a breve!
Buona giornata anche a voi!
*** upgrade ***
Il cliente apre il MIO portale con codesta password: Staminchia$2007
No comment!
marzia.elle
lunedì 10 dicembre 2007
Quest'anno, abbonamento al Teatro Umberto, di domenica, come le signore di classe.
Entro, mi siedo e attendo fiduciosa, perché, in genere, il vero spettacolo si svolge alle mie spalle, appena le quattro adorabili vecchine si ritrovano con la giovane del gruppo (una quarantenne in carriera un po' snob).
La snob: "E mio figlio Giulio... sapeste... per lui esiste solo l'archeologia. Tu pensi che alla sua età è attratto dai giochi, dal pallone, invece..."
Vecchine in coro: "Davvero?"
[E sorvoliamo su cosa pensava il Leopardi dei romani che si credevano tutti dei gran studiosi perché ammiravano le rovine del passato!]
La snob: "Vero vero. Sempre a visitare gli scavi con mio padre. Un appassionato. E poi fa certe domande. Non so più dove portarlo..."
[Dall'esorcista signora!]
La snob: "Adesso poi... in casa abbiamo messo una lapide romana, vera!"
[Oh my god! Sono dei tombaroli!]
La snob: "Pensate... scritta in latino!"
[Ma tu guarda, i romani parlavano il latino, non si finisce mai di imparare a questo mondo!]
La-mia-amica-seduta-accanto-a-me: "Adesso mi giro e mostro il tesserino della finanza!"
Io: "Sì, ti prego!"
La snob: "E per Natale... sapeste... Giulio ha chiesto un sesterzio! Non perché è mio figlio, ma ha una intelligenza eccezionale."
[Veramente, signora, ha il profilo tipico del serial killer. Ho un'amica psicologa nel caso...]
Una-delle-vecchine: "Mi ricorda tanto un mio ex studente. Pensate, si è laureato in una branchia dell'ingegneria!"
[Lo chiamavano il pesce Nemo!]
Morale: quando vai a teatro, prima di parlare, occhio che davanti non ci sia seduta io! Ma anche dietro, nel caso!
marzia.elle
Entro, mi siedo e attendo fiduciosa, perché, in genere, il vero spettacolo si svolge alle mie spalle, appena le quattro adorabili vecchine si ritrovano con la giovane del gruppo (una quarantenne in carriera un po' snob).
La snob: "E mio figlio Giulio... sapeste... per lui esiste solo l'archeologia. Tu pensi che alla sua età è attratto dai giochi, dal pallone, invece..."
Vecchine in coro: "Davvero?"
[E sorvoliamo su cosa pensava il Leopardi dei romani che si credevano tutti dei gran studiosi perché ammiravano le rovine del passato!]
La snob: "Vero vero. Sempre a visitare gli scavi con mio padre. Un appassionato. E poi fa certe domande. Non so più dove portarlo..."
[Dall'esorcista signora!]
La snob: "Adesso poi... in casa abbiamo messo una lapide romana, vera!"
[Oh my god! Sono dei tombaroli!]
La snob: "Pensate... scritta in latino!"
[Ma tu guarda, i romani parlavano il latino, non si finisce mai di imparare a questo mondo!]
La-mia-amica-seduta-accanto-a-me: "Adesso mi giro e mostro il tesserino della finanza!"
Io: "Sì, ti prego!"
La snob: "E per Natale... sapeste... Giulio ha chiesto un sesterzio! Non perché è mio figlio, ma ha una intelligenza eccezionale."
[Veramente, signora, ha il profilo tipico del serial killer. Ho un'amica psicologa nel caso...]
Una-delle-vecchine: "Mi ricorda tanto un mio ex studente. Pensate, si è laureato in una branchia dell'ingegneria!"
[Lo chiamavano il pesce Nemo!]
Morale: quando vai a teatro, prima di parlare, occhio che davanti non ci sia seduta io! Ma anche dietro, nel caso!
marzia.elle
venerdì 7 dicembre 2007
Non è il caso, sono proprio io!
Il mio commercialista è un signore sulla settantina.
In genere mi aspetta sulla porta di casa, mi dà il bollettino dell'ICI da pagare, io gli do quello pagato sei mesi prima, ci si saluta con una stretta di mano e via.
Ieri stessa scena.
Parcheggio in doppia fila, prendo l'ascensore, suono, bollettino, saluto e... ecco, in genere, a questo punto, mi scapicollo giù per le scale, ma ieri, ieri no.
Vedo la porta dell'ascensore aperta e una signora pronta a entrare.
Per fare prima, sicura, dico alla signora: "Mi aspetta?" E senza attendere risposta mi infilo in quello che secondo me è l'ascensore.
Secondo me!
E infatti trattasi di casa della signora che, sbigottita, mi guarda piombargli nell'ingresso.
Non mi dilungherò sulle mie miserrime scuse.
Ma anche questa volta, ringraziando il cielo, non mi hanno arrestato!
marzia.elle
In genere mi aspetta sulla porta di casa, mi dà il bollettino dell'ICI da pagare, io gli do quello pagato sei mesi prima, ci si saluta con una stretta di mano e via.
Ieri stessa scena.
Parcheggio in doppia fila, prendo l'ascensore, suono, bollettino, saluto e... ecco, in genere, a questo punto, mi scapicollo giù per le scale, ma ieri, ieri no.
Vedo la porta dell'ascensore aperta e una signora pronta a entrare.
Per fare prima, sicura, dico alla signora: "Mi aspetta?" E senza attendere risposta mi infilo in quello che secondo me è l'ascensore.
Secondo me!
E infatti trattasi di casa della signora che, sbigottita, mi guarda piombargli nell'ingresso.
Non mi dilungherò sulle mie miserrime scuse.
Ma anche questa volta, ringraziando il cielo, non mi hanno arrestato!
marzia.elle
giovedì 6 dicembre 2007
Un poco di paura
Ieri sera, nel nostro fantastico openspace.
Ciccio: "Capo, lunedì entro tardi. Posso?"
Io: "Ok."
Claudio: "Dai, dille dove vai..."
Ciccio: "Mi prende pe' lo culo..."
Io: "Io? Ma ti pare!" [Nooooooooooooooooooooooooo]
Ciccio: "Devo fare il provino per: Chi vuol esser milionario."
Io: "Maddai? Ma fico! Oh, vedi di passare. Poi voglio i saluti!"
Claudio: "Ti immagini... arrivi alla domanda da un milione... ed è su Leopardi!"
Ciccio: "Uso la telefonata. Minchia, ti chiamo [a me]."
Claudio: "Pensa se la sbaglia [sempre a me]..."
Ciccio: "La sbaglia?! La sbagli?! [con aria vagamente minacciosa] La domanda da un milione su Leopardi? Cioè, non ci tornare al lavoro!"
Claudio: "Dopo tutte quelle menate che ci fa. Le Operette Morali e le sudate carte, i canti che ci tocca leggere..."
Ciccio: "Minchia, manco ci posso pensare. Hai presente il busto?"
Io: "Fra'!"
Poco di paura...
marzia.elle
Ciccio: "Capo, lunedì entro tardi. Posso?"
Io: "Ok."
Claudio: "Dai, dille dove vai..."
Ciccio: "Mi prende pe' lo culo..."
Io: "Io? Ma ti pare!" [Nooooooooooooooooooooooooo]
Ciccio: "Devo fare il provino per: Chi vuol esser milionario."
Io: "Maddai? Ma fico! Oh, vedi di passare. Poi voglio i saluti!"
Claudio: "Ti immagini... arrivi alla domanda da un milione... ed è su Leopardi!"
Ciccio: "Uso la telefonata. Minchia, ti chiamo [a me]."
Claudio: "Pensa se la sbaglia [sempre a me]..."
Ciccio: "La sbaglia?! La sbagli?! [con aria vagamente minacciosa] La domanda da un milione su Leopardi? Cioè, non ci tornare al lavoro!"
Claudio: "Dopo tutte quelle menate che ci fa. Le Operette Morali e le sudate carte, i canti che ci tocca leggere..."
Ciccio: "Minchia, manco ci posso pensare. Hai presente il busto?"
Io: "Fra'!"
Poco di paura...
marzia.elle
martedì 4 dicembre 2007
Amicizia
Ieri, su una radio locale, ho sentito uno stralcio d'intervista a Roberto Vecchioni.
A parte che la speaker, povera, si era un po' intimorita e pertanto sembrava una studentessa davanti la commissione della maturità, a parte ciò, dicevo, il Vecchioni ha davvero un bel caratterino.
Fra le varie cose dette, condivisibili o meno, una mi ha molto colpito.
Parlando dell'amicizia ha chiosato: "Il vero amico è quello che ti mente sempre."
Ora, chiaramente, non stava a intendere che l'amico è colui che ti dice: "No, stasera non ci sono!" solo per evitare di vederti (un po' come faccio io!), ma semplicemente che l'amico è colui che non ti toglie le illusioni. Che ti lascia sempre la speranza.
Oh quattro miei lettori (di cui tre nascosti!), che ne pensate?
marzia.elle
A parte che la speaker, povera, si era un po' intimorita e pertanto sembrava una studentessa davanti la commissione della maturità, a parte ciò, dicevo, il Vecchioni ha davvero un bel caratterino.
Fra le varie cose dette, condivisibili o meno, una mi ha molto colpito.
Parlando dell'amicizia ha chiosato: "Il vero amico è quello che ti mente sempre."
Ora, chiaramente, non stava a intendere che l'amico è colui che ti dice: "No, stasera non ci sono!" solo per evitare di vederti (un po' come faccio io!), ma semplicemente che l'amico è colui che non ti toglie le illusioni. Che ti lascia sempre la speranza.
Oh quattro miei lettori (di cui tre nascosti!), che ne pensate?
marzia.elle
Buoni propositi
Ciccio: "Minchia, manco le prove base sanno fare..."
Io: "Aveva sbagliato lui?"
Ciccio: "Minchia se aveva sbagliato lui! Uscire pazzo mi fece. Da ieri mattina!"
Io: "..."
Ciccio: "Un poco di iniziativa minchia! Sono come i picciriddi!"
Io: "..."
Silenzio
Ciccio: "Poi dici che uno li scioglie nell'acido!"
marzia.elle
Io: "Aveva sbagliato lui?"
Ciccio: "Minchia se aveva sbagliato lui! Uscire pazzo mi fece. Da ieri mattina!"
Io: "..."
Ciccio: "Un poco di iniziativa minchia! Sono come i picciriddi!"
Io: "..."
Silenzio
Ciccio: "Poi dici che uno li scioglie nell'acido!"
marzia.elle
lunedì 3 dicembre 2007
No comment!
Driiiiin!
Io: "Ciao Papy!"
Papy: "Ciao Papy. Come stai?" [Sì, mio padre mi chiama papà!]
Io: "Bene. Tu?"
Papy: "Bene, ieri ho fatto l'albero."
Io: "Ma papy no, non si fa prima dell'otto dicembre!"
Papy: "Eh, ma non a casa mia..."
Io: "No? E dove?"
Papy: "A casa di un'amica..."
Io: "..."
Papy: "Pronto?"
Io: "Cioè tu vai a casa della gente a fare l'alberto di Natale?"
Papy: "No, siccome lei aveva da fare... allora... ecco... è alto due metri! Bellissimo!"
Ma sono strana io oppure ho proprio una famiglia del cazzo?
marzia.elle
Io: "Ciao Papy!"
Papy: "Ciao Papy. Come stai?" [Sì, mio padre mi chiama papà!]
Io: "Bene. Tu?"
Papy: "Bene, ieri ho fatto l'albero."
Io: "Ma papy no, non si fa prima dell'otto dicembre!"
Papy: "Eh, ma non a casa mia..."
Io: "No? E dove?"
Papy: "A casa di un'amica..."
Io: "..."
Papy: "Pronto?"
Io: "Cioè tu vai a casa della gente a fare l'alberto di Natale?"
Papy: "No, siccome lei aveva da fare... allora... ecco... è alto due metri! Bellissimo!"
Ma sono strana io oppure ho proprio una famiglia del cazzo?
marzia.elle
domenica 2 dicembre 2007
Mal comune...
Non sono la sola a fare figuracce!
Correva l'anno 1823.
A Roma si erano appena svolti i solenni funerati del Canova e nei salotti bene non si poteva non parlarne.
In uno di questi salotti, a casa di monsignor Mai, alcuni letterati romani, un ecclesiastico e il Leopardi, discutevano appunto dell'orazione funebre tenuta dall'abate Missirini.
Ora, la disgrazia dei timidi è che tacciono sempre tranne quando dovrebbero.
E Giacomo, come si sa, è stato un timido.
Pertanto, incitato dai presenti, iniziò a dissertare sull'orazione, valutandola intorno allo zero assoluto.
Con gran gioia, immagino, dell'abbate Missirini, l'ecclesiastico che il Mai si era dimenticato di presentare agli altri invitati.
Povero il mio Ranavuottolo!
marzia.elle
Correva l'anno 1823.
A Roma si erano appena svolti i solenni funerati del Canova e nei salotti bene non si poteva non parlarne.
In uno di questi salotti, a casa di monsignor Mai, alcuni letterati romani, un ecclesiastico e il Leopardi, discutevano appunto dell'orazione funebre tenuta dall'abate Missirini.
Ora, la disgrazia dei timidi è che tacciono sempre tranne quando dovrebbero.
E Giacomo, come si sa, è stato un timido.
Pertanto, incitato dai presenti, iniziò a dissertare sull'orazione, valutandola intorno allo zero assoluto.
Con gran gioia, immagino, dell'abbate Missirini, l'ecclesiastico che il Mai si era dimenticato di presentare agli altri invitati.
Povero il mio Ranavuottolo!
marzia.elle
giovedì 29 novembre 2007
Rispetto fu
Io: "Fra', scusa, il documento che dobbiamo consegnare per il rollback dell'installazione in collaudo è quello che si chiama 'Documento rollback installazione collaudo'?"
Ciccio: "Però, sei intuitiva oggi..."
In verità, preferivo quando mi baciava le mani!
marzia.elle
Ciccio: "Però, sei intuitiva oggi..."
In verità, preferivo quando mi baciava le mani!
marzia.elle
mercoledì 28 novembre 2007
Rispetto 2
Openspace 8:30
Io: "Buongiorno Fra'"
Ciccio: "Buongiorno capo!"
Io: "..."
Ciccio (ad alta voce): "Capooooooooooooooo!"
Io: "Silenzio, silenzio..."
Ciccio (canticchiando): "Buoooooooongioooooooooooornooooooo Capoooooooooo!"
Luuuuuuuuuuunga giornata, lunga!
marzia.elle
Io: "Buongiorno Fra'"
Ciccio: "Buongiorno capo!"
Io: "..."
Ciccio (ad alta voce): "Capooooooooooooooo!"
Io: "Silenzio, silenzio..."
Ciccio (canticchiando): "Buoooooooongioooooooooooornooooooo Capoooooooooo!"
Luuuuuuuuuuunga giornata, lunga!
marzia.elle
martedì 27 novembre 2007
T-Boy
T-Boy è il figlio di cari amici di famiglia. E' nato quando la mamma si era rassegnata a non avere figli.
T-Boy, quando lo presento, dice di essere, alternativamente, mio fratello, il mio migliore amico, il mio figlioccio.
Quando fui allegramente scaricata dalla buon'anima del mio ex, T-Boy, dopo essersi rivolto a lui con parole cariche di pathos, si prestò per bucargli le ruote, ma io, in un attimo di bontà, lo convinsi a desistere. Sì, ancora me ne pento!
Ieri, T-Boy era a cena con noi. Festeggiavamo i suoi sudati quindici anni.
T-Boy: "Ma', se ti dico una cosa, prometti che non ti arrabbi?"
Io: "Non mi arrabbio mai..."
T-Boy: "Ok, prometti allora che non ci resti male?"
Io: "Vai, spara!"
T-Boy: "Ho preso 2 al compito di matematica..."
[Cazzo!]
Io: "Ah... 2... wow..."
T-Boy: "Già... 2... sigh... Si può mettere 2?"
Io: "In effetti... perché vedi... 5 vuol dire che sei sulla buona strada. 4 che insomma, non ci siamo, ma via. 3 che c'è bisogno di aiuto. Ma 2... cioè... lei ti ha dato da fare il compito di matematica e tu hai consegnato quello di latino!"
T-Boy: "Eh eh... circa..."
Io: "E vabbè... recupererai..."
T-Boy: "Sì sì, poi ho preso 5!"
[Cazzo!]
Io: "Wow! Indi adesso hai una fantastica media del 3 1/2!"
T-Boy: "Però ho preso 9 a inglese!"
Io: "Maddai? Ma fico! Sei un geniaccio!"
T-Boy: "Che poi... la vita è ingiusta! Studio più matematica che inglese..."
Io: "Uhmmm... hai presente quelle canzoni strane che ascolti e canti, in che lingua sono?"
T-Boy: "Inglese."
Io: "E il libro di Harry Potter che ti ho regalato in che lingua era?"
T-Boy: "Inglese."
Io: "E con i tuoi amici in chat, in che lingua parli?"
T-Boy: "Inglese."
Io: "Ecco, questo aiuta..."
T-Boy: "Ah... e vabbè, in chat parli, mica posso fa' le equazioni!"
Io: "Vero..."
T-Boy: "E poi, sai... ho preso anche 7 1/2 al tema!"
Io: "Figlio mio! Ora sì che ti riconosco!"
T-Boy: "Oh, italiano mi viene così... non ci posso fare niente..."
Io: "Senti, ma il fatto che vai fortissimo nelle materie umanistiche, da sempre direi, non ti ha fatto pensare qualcosa? Insomma, perché hai scelto lo Scientifico?"
(Mi guarda con gli occhioni da gatto di Shrek)
T-Boy: "Ma perché volevo fare come te!"
Ecco, una pugnalata al cuore no?
marzia.elle
T-Boy, quando lo presento, dice di essere, alternativamente, mio fratello, il mio migliore amico, il mio figlioccio.
Quando fui allegramente scaricata dalla buon'anima del mio ex, T-Boy, dopo essersi rivolto a lui con parole cariche di pathos, si prestò per bucargli le ruote, ma io, in un attimo di bontà, lo convinsi a desistere. Sì, ancora me ne pento!
Ieri, T-Boy era a cena con noi. Festeggiavamo i suoi sudati quindici anni.
T-Boy: "Ma', se ti dico una cosa, prometti che non ti arrabbi?"
Io: "Non mi arrabbio mai..."
T-Boy: "Ok, prometti allora che non ci resti male?"
Io: "Vai, spara!"
T-Boy: "Ho preso 2 al compito di matematica..."
[Cazzo!]
Io: "Ah... 2... wow..."
T-Boy: "Già... 2... sigh... Si può mettere 2?"
Io: "In effetti... perché vedi... 5 vuol dire che sei sulla buona strada. 4 che insomma, non ci siamo, ma via. 3 che c'è bisogno di aiuto. Ma 2... cioè... lei ti ha dato da fare il compito di matematica e tu hai consegnato quello di latino!"
T-Boy: "Eh eh... circa..."
Io: "E vabbè... recupererai..."
T-Boy: "Sì sì, poi ho preso 5!"
[Cazzo!]
Io: "Wow! Indi adesso hai una fantastica media del 3 1/2!"
T-Boy: "Però ho preso 9 a inglese!"
Io: "Maddai? Ma fico! Sei un geniaccio!"
T-Boy: "Che poi... la vita è ingiusta! Studio più matematica che inglese..."
Io: "Uhmmm... hai presente quelle canzoni strane che ascolti e canti, in che lingua sono?"
T-Boy: "Inglese."
Io: "E il libro di Harry Potter che ti ho regalato in che lingua era?"
T-Boy: "Inglese."
Io: "E con i tuoi amici in chat, in che lingua parli?"
T-Boy: "Inglese."
Io: "Ecco, questo aiuta..."
T-Boy: "Ah... e vabbè, in chat parli, mica posso fa' le equazioni!"
Io: "Vero..."
T-Boy: "E poi, sai... ho preso anche 7 1/2 al tema!"
Io: "Figlio mio! Ora sì che ti riconosco!"
T-Boy: "Oh, italiano mi viene così... non ci posso fare niente..."
Io: "Senti, ma il fatto che vai fortissimo nelle materie umanistiche, da sempre direi, non ti ha fatto pensare qualcosa? Insomma, perché hai scelto lo Scientifico?"
(Mi guarda con gli occhioni da gatto di Shrek)
T-Boy: "Ma perché volevo fare come te!"
Ecco, una pugnalata al cuore no?
marzia.elle
lunedì 26 novembre 2007
Il Liga!
"Compro biglietti!" Urlano i bagarini di fuori.
Palalottomatica gremito.
L'acustica è pessima, ma lo spettacolo di colori è affascinante.
Alle 21, preciso, puntuale: lui!
Non capisco niente di musica, ma, mi pare proprio, suoni la chitarra direttamente ispirato dagli dei.
"Ligaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa" Una ola umana di cellulari luminosi, fascette colorate, mani alzate verso il cielo.
Canta per due ore filate senza risparmiarsi.
Corre, salta, suda, ci saluta. Non dice "Grazie Roma!" e per questo sento di volergli bene. Non fa discorsi profondi. Non è venuto a tenere una lezione.
"Fate l'amore!" Dice.
Ma noi siamo lì, saltiamo, battiamo le mani e cantiamo con tutta la voce che abbiamo in gola.
"Urlaaaaaaaaaaando contro il cieeeeeeeeeeeeeeeeloooooooooooooooooo!"
Come ossessi ripetiamo: "Il traffico, il traffico, il traffico!" Dietro a lui.
Così, come fosse una verità profondissima e unica.
Colpo di scena! Dal soffitto cala un panno rosso. Dietro, una ragazza si lancia in una esibizione da togliere il respiro. Tremo quando si butta all'indietro, ma il brivido è veloce, il panno regge e lei è salva.
E poi, il finale.
Da occhi lucidi.
Liga canta davanti le immagini che hanno fatto la nostra storia. La nostra Italia.
Spunta il tricolore e allora pensi che la dovrebbero smettere di dire che questi ragazzi non hanno valori. Perché loro, i giovani (e i trentenni come me), guardano quei volti passare e applaudono.
Alberto Sordi, Enzo Biagi, Luciano Pavarotti, Augusto Daolio, Pierangelo Bertoli, Anna Magnani, Aldo Fabrizi...
Ciao Liga!
marzia.elle
domenica 25 novembre 2007
L'abbiam persa...
La mia mamma, detta anche Donna Terzilia, è una signora di cinquantotto anni piena di interessi, di ideali, di sani principi. E' vero, vede dei discutibilissimi programmi televisivi, ma, dopo, la trovi a leggere il Sole 24 ore (chissà perché poi, essendo noi plebei in tutto).
Sa cucinare una settantina di sughi diversi e di ognuno può parlartene per ore.
Perché sì, è anche tendenzialmente logorroica.
Donna Terzilia, da ragazza, faceva l'operaia incazzosa, combatteva per i suoi diritti, cantava Bandiera Rossa e credeva veramente di cambiare il mondo.
Orbene, ieri sera, questa donna, lei, proprio lei, ha comprato una: "Paletta torta con musica".
Perché sì, qualcuno dalle assai discutibili doti intellettive, ha inventato uno strumento che mentre taglia la torta, canta: "Tanti auguri a te!".
E lei, felice come i bimbi, ora gira per casa mimando l'atto di dividere dolci a più piani a ritmo di tattatatataaaaaaaa, tattatatataaaaaaaa, tatatataaaaaaaaaaaaaa!
Mondo infame, riprenditi questo mostro e ridammi mia madre!
marzia.elle
Sa cucinare una settantina di sughi diversi e di ognuno può parlartene per ore.
Perché sì, è anche tendenzialmente logorroica.
Donna Terzilia, da ragazza, faceva l'operaia incazzosa, combatteva per i suoi diritti, cantava Bandiera Rossa e credeva veramente di cambiare il mondo.
Orbene, ieri sera, questa donna, lei, proprio lei, ha comprato una: "Paletta torta con musica".
Perché sì, qualcuno dalle assai discutibili doti intellettive, ha inventato uno strumento che mentre taglia la torta, canta: "Tanti auguri a te!".
E lei, felice come i bimbi, ora gira per casa mimando l'atto di dividere dolci a più piani a ritmo di tattatatataaaaaaaa, tattatatataaaaaaaa, tatatataaaaaaaaaaaaaa!
Mondo infame, riprenditi questo mostro e ridammi mia madre!
marzia.elle
giovedì 22 novembre 2007
Strani legami
Ieri leggevo di Madameweb, la pornoprof del nord. Oggi della maestra che, per azzittire il bimbetto di turno, gli ha piazzato (veramente per pochi secondi e in modo scherzoso) del nastro adesivo sulla bocca.
Tutti scandalizzati.
Per carità, a vedersi da fuori, sono episodi che fanno riflettere, ma forse la differenza con i vecchi tempi (i miei) sta nel fatto che allora non c'era youtube e nemmeno un misero cellulare con la videocamera.
In secondo liceo, la prof di disegno mi mandò allegramente affanculo perché stavo facendo copiare i compiti di matematica a un mio compagno (invece di seguire la spiegazione).
Fosse finita in rete, l'avrebbero processata a Porta a Porta.
Va bene, essere mandata nel posto più frequentato della terra da una insegnante, non fa piacere. Ma io, per dire, non rimasi così traumatizzata come si potrebbe credere. Perché, che il mondo benpensante lo voglia o meno, il rapporto che sia crea fra professore/studente, è assoluto, particolare, unico, pazzo e, a volte, incomprensibile al di fuori di un'aula scolastica.
Lei, la prof, alla lezione successiva, mi chiese scusa. E lo fece davanti a tutta la classe, così come mi aveva "offeso" davanti a tutti.
E io ho detto: "Ok, non fa niente!" Perché non è un vaffanculo che fa (nel bene o nel male) un professore. E, strano a dirsi, lo pensavo anche a quindici anni.
Quando proprio non puoi non ridere con i tuoi compagni e non puoi evitare di lasciarti sfuggire: "Prof, ho dimenticato la matita HB, ma, per favore, non mi ci mandi..."
Perché lei era così, fuori dagli schemi. Umana. Piena di difetti, ma anche una bravissima insegnante. E quando mi capita di ripensare a lei, non è il vaffanculo il primo ricordo, ma quella volta che ci portò ai Fori Imperiali a disegnare dal "vivo". Quando, finito d'immortalare la vecchia Roma, ci chiese di scrivere dietro il foglio una poesia. Ispirata a quel posto, al nostro lavoro, all'aria che si respirava. E poi, in piedi su una colonna, pretese che la recitassimo in mezzo ai ruderi e ai turisti divertiti. Con lei sotto che alla fine applaudiva e faceva il tifo come fosse a un concerto. Ecco, forse è a lei che devo la mia faccia di culo.
marzia.elle
Tutti scandalizzati.
Per carità, a vedersi da fuori, sono episodi che fanno riflettere, ma forse la differenza con i vecchi tempi (i miei) sta nel fatto che allora non c'era youtube e nemmeno un misero cellulare con la videocamera.
In secondo liceo, la prof di disegno mi mandò allegramente affanculo perché stavo facendo copiare i compiti di matematica a un mio compagno (invece di seguire la spiegazione).
Fosse finita in rete, l'avrebbero processata a Porta a Porta.
Va bene, essere mandata nel posto più frequentato della terra da una insegnante, non fa piacere. Ma io, per dire, non rimasi così traumatizzata come si potrebbe credere. Perché, che il mondo benpensante lo voglia o meno, il rapporto che sia crea fra professore/studente, è assoluto, particolare, unico, pazzo e, a volte, incomprensibile al di fuori di un'aula scolastica.
Lei, la prof, alla lezione successiva, mi chiese scusa. E lo fece davanti a tutta la classe, così come mi aveva "offeso" davanti a tutti.
E io ho detto: "Ok, non fa niente!" Perché non è un vaffanculo che fa (nel bene o nel male) un professore. E, strano a dirsi, lo pensavo anche a quindici anni.
Quando proprio non puoi non ridere con i tuoi compagni e non puoi evitare di lasciarti sfuggire: "Prof, ho dimenticato la matita HB, ma, per favore, non mi ci mandi..."
Perché lei era così, fuori dagli schemi. Umana. Piena di difetti, ma anche una bravissima insegnante. E quando mi capita di ripensare a lei, non è il vaffanculo il primo ricordo, ma quella volta che ci portò ai Fori Imperiali a disegnare dal "vivo". Quando, finito d'immortalare la vecchia Roma, ci chiese di scrivere dietro il foglio una poesia. Ispirata a quel posto, al nostro lavoro, all'aria che si respirava. E poi, in piedi su una colonna, pretese che la recitassimo in mezzo ai ruderi e ai turisti divertiti. Con lei sotto che alla fine applaudiva e faceva il tifo come fosse a un concerto. Ecco, forse è a lei che devo la mia faccia di culo.
marzia.elle
mercoledì 21 novembre 2007
Rispetto
Io: "Ciao Fra'"
Ciccio: "Baciamo le mani!"
Io: "Ehmmm, ma un 'ciao marzia' come tutti?"
Ciccio: "Picchì?"
Ma no, niente, è che mi guardano come fossi il Padrino...
marzia.elle
Ciccio: "Baciamo le mani!"
Io: "Ehmmm, ma un 'ciao marzia' come tutti?"
Ciccio: "Picchì?"
Ma no, niente, è che mi guardano come fossi il Padrino...
marzia.elle
martedì 20 novembre 2007
Le brutte abitudini
Le brutte abitudini si prendono a scuola, tipo leggere il giornale.
Berlusconi: sì al dialogo con Veltroni. Poi al voto
A parte che questa notte, come è nella sua frizzante natura, ha fondato un partito, oggi si è svegliato propositivo, cambiando linea politica così come io cambio le mutande.
Sono ammirata. E mi chiedo: dopo che Silvio e Walter avranno rifondato la DC, io, dove andrò a vivere?
Le ragazzine e il sesso: a 12 anni senza limiti
La società italiana di pediatria, che, per inciso, si chiama Sip come il vecchio gestore telefonico italiano (i più anziani ricorderanno!), ha lanciato l'allarme: sempre più sesso, alcool e droga fra i dodicenni. Ti pareva che non sbagliavo generazione!
Duemila concorrenti per 22 contratti. I vincitori scelti con un sorteggio
Ecco a voi la tombola. Vuoi vedere che ci tocca rimpiangere il monopoli?
Bangladesh spazzato dal ciclone Sidr. Si temono 15.000 morti
Di fronte a codeste dimostrazioni di forza, non posso che redimermi.
Dio esiste e sta incazzato!
E' gay e va in tv, il parroco lo caccia
Eppure l'idea era brillante. Quale miglior posto per fare outing che una trasmissione televisiva? Ma il parroco l'ha presa male. E così il povero catechista ha scoperto, di botto, la carità cristiana.
Pare che il parroco abbia commentato: "E però, poteva anche dirmelo prima, perfida!"
Lecco: trovata bimba rapita
La responsabile, una donna con problemi psichici, è stata subito individuata dalla polizia.
Ma due calci nel culo a quella deficiente di madre che va a fare la spesa lasciando la figlia di diciotto mesi in macchina, no?
Tyson, fermato mentre guida sotto l'effetto di droghe
Graziato. La difesa ha tuonato: "Stava solo guidando, non picchiava a morte una donna!"
Tutti ne convengono.
marzia.elle
Berlusconi: sì al dialogo con Veltroni. Poi al voto
A parte che questa notte, come è nella sua frizzante natura, ha fondato un partito, oggi si è svegliato propositivo, cambiando linea politica così come io cambio le mutande.
Sono ammirata. E mi chiedo: dopo che Silvio e Walter avranno rifondato la DC, io, dove andrò a vivere?
Le ragazzine e il sesso: a 12 anni senza limiti
La società italiana di pediatria, che, per inciso, si chiama Sip come il vecchio gestore telefonico italiano (i più anziani ricorderanno!), ha lanciato l'allarme: sempre più sesso, alcool e droga fra i dodicenni. Ti pareva che non sbagliavo generazione!
Duemila concorrenti per 22 contratti. I vincitori scelti con un sorteggio
Ecco a voi la tombola. Vuoi vedere che ci tocca rimpiangere il monopoli?
Bangladesh spazzato dal ciclone Sidr. Si temono 15.000 morti
Di fronte a codeste dimostrazioni di forza, non posso che redimermi.
Dio esiste e sta incazzato!
E' gay e va in tv, il parroco lo caccia
Eppure l'idea era brillante. Quale miglior posto per fare outing che una trasmissione televisiva? Ma il parroco l'ha presa male. E così il povero catechista ha scoperto, di botto, la carità cristiana.
Pare che il parroco abbia commentato: "E però, poteva anche dirmelo prima, perfida!"
Lecco: trovata bimba rapita
La responsabile, una donna con problemi psichici, è stata subito individuata dalla polizia.
Ma due calci nel culo a quella deficiente di madre che va a fare la spesa lasciando la figlia di diciotto mesi in macchina, no?
Tyson, fermato mentre guida sotto l'effetto di droghe
Graziato. La difesa ha tuonato: "Stava solo guidando, non picchiava a morte una donna!"
Tutti ne convengono.
marzia.elle
venerdì 16 novembre 2007
Famiglie allargate
Ore 10:00, banca.
Computer: "Depositare gli oggetti metallici negli appositi contenitori".
Deposito gli oggetti metallici.
Computer: "Premere con il dito indice finché la luce non diventa verde".
La luce resta arancione.
Zzzzzzzzzzzz. Si apre la porta.
Signora alla cassa: "Venga venga. (A mia madre) E' sua figlia eh?"
Mamma: "Sì, sì. Buongiorno Lucia, siamo qui per aprire un conto."
Signora alla cassa: "Facciamo subito!"
Mamma: "Il signor Odoardo tutto bene?"
Signora alla cassa: "Bene bene... è uscito un attimo."
Io: "Chi è Odoardo?"
Mamma: "Il direttore."
Io: "Tu chiami il direttore della banca per nome?"
Mamma: "Sì sì..."
Io: "E da quando, precisamente, siamo diventati ricchi?"
Signora alla cassa: "Mi servirebbe il suo documento e il codice fiscale..."
Io: "Eccoli. Ehmmm... vorrei il conto cointestato con mia madre."
Signora alla cassa: "Nessun problema!"
Io: "Mamma, le dai per favore la carta d'identità."
Signora alla cassa: "Ma nooo, non serve. La signora è di casa qui!"
Io: "Mamma, cazzo, perché non mi hai detto che abbiamo ereditato?"
Signora alla cassa: "(A mia madre) Ah, il cognome è diverso... pensavo fosse quello di suo marito..."
Io: "Marito?"
Mamma: "Oh no, altro matrimonio."
Io: "E quando, di preciso ti saresti risposata?"
Mamma: "Parla di Antonio."
Io: "Si chiama compagno, mamma, compagno!"
Mamma: "E che sto a spiegare tutte le cose nostre. Marito e via!"
Signora alla cassa: "Una firma qua... una qua... grazie... grazie... (A mia madre) eh, insomma, ci siamo... sta per diventare nonna..."
Io: "Cazzo, sono incinta?!"
Signora alla cassa: "E la zia che dice?"
Io: "Beh... la zia dice che è figlia unica..."
Mamma: "Eh eh, no, è la moglie del figlio del mio secondo marito che aspetta..."
Signora alla cassa: "Ah, lei invece..."
Io: "Io? Oh, niente, mi ha raccolto in un cassonetto!"
Signora alla cassa: "Eh?"
Mamma: "Scherza..."
Stung!
Io: "Ahio!"
marzia.elle
Computer: "Depositare gli oggetti metallici negli appositi contenitori".
Deposito gli oggetti metallici.
Computer: "Premere con il dito indice finché la luce non diventa verde".
La luce resta arancione.
Zzzzzzzzzzzz. Si apre la porta.
Signora alla cassa: "Venga venga. (A mia madre) E' sua figlia eh?"
Mamma: "Sì, sì. Buongiorno Lucia, siamo qui per aprire un conto."
Signora alla cassa: "Facciamo subito!"
Mamma: "Il signor Odoardo tutto bene?"
Signora alla cassa: "Bene bene... è uscito un attimo."
Io: "Chi è Odoardo?"
Mamma: "Il direttore."
Io: "Tu chiami il direttore della banca per nome?"
Mamma: "Sì sì..."
Io: "E da quando, precisamente, siamo diventati ricchi?"
Signora alla cassa: "Mi servirebbe il suo documento e il codice fiscale..."
Io: "Eccoli. Ehmmm... vorrei il conto cointestato con mia madre."
Signora alla cassa: "Nessun problema!"
Io: "Mamma, le dai per favore la carta d'identità."
Signora alla cassa: "Ma nooo, non serve. La signora è di casa qui!"
Io: "Mamma, cazzo, perché non mi hai detto che abbiamo ereditato?"
Signora alla cassa: "(A mia madre) Ah, il cognome è diverso... pensavo fosse quello di suo marito..."
Io: "Marito?"
Mamma: "Oh no, altro matrimonio."
Io: "E quando, di preciso ti saresti risposata?"
Mamma: "Parla di Antonio."
Io: "Si chiama compagno, mamma, compagno!"
Mamma: "E che sto a spiegare tutte le cose nostre. Marito e via!"
Signora alla cassa: "Una firma qua... una qua... grazie... grazie... (A mia madre) eh, insomma, ci siamo... sta per diventare nonna..."
Io: "Cazzo, sono incinta?!"
Signora alla cassa: "E la zia che dice?"
Io: "Beh... la zia dice che è figlia unica..."
Mamma: "Eh eh, no, è la moglie del figlio del mio secondo marito che aspetta..."
Signora alla cassa: "Ah, lei invece..."
Io: "Io? Oh, niente, mi ha raccolto in un cassonetto!"
Signora alla cassa: "Eh?"
Mamma: "Scherza..."
Stung!
Io: "Ahio!"
marzia.elle
giovedì 15 novembre 2007
Ultime volontà
Mamma: "Te la ricordi quella ragazza che hanno ammazzato a luglio..."
Io: "Ne ammazzano una al giorno..."
Mamma: "Dai, quella che è stato l'amico!"
Io: "Sono sempre gli amici o gli ex!"
Mamma: "Maddai, con venti cortellate!"
Io: "Vabbè sì, me la ricordo. Quindi?"
Mamma: "Ho visto la madre. Poraccia... una pena..."
Io: "Hai visto la madre?"
Mamma: "Era ospite della D'Eusanio!"
Io: "Eh?"
Mamma: "Ha raccontato tutta la storia, sapessi come piangeva! Che pena poraccia..."
Attimo di silenzio.
Io: "Mamma: giura!"
Mamma: "Giuro cosa?"
Io: "Se mi ammazzano, giurami che non vai dalla D'Eusanio! Per favore..."
Mamma: "Vabbè che male c'è?"
Io: "Giura ho detto!"
Mamma: "Oh, io non ci vedo niente di strano... comunque..."
Riflette.
Mamma: "Ma per quale cazzo di motivo ti devono ammazzare?"
marzia.elle
Io: "Ne ammazzano una al giorno..."
Mamma: "Dai, quella che è stato l'amico!"
Io: "Sono sempre gli amici o gli ex!"
Mamma: "Maddai, con venti cortellate!"
Io: "Vabbè sì, me la ricordo. Quindi?"
Mamma: "Ho visto la madre. Poraccia... una pena..."
Io: "Hai visto la madre?"
Mamma: "Era ospite della D'Eusanio!"
Io: "Eh?"
Mamma: "Ha raccontato tutta la storia, sapessi come piangeva! Che pena poraccia..."
Attimo di silenzio.
Io: "Mamma: giura!"
Mamma: "Giuro cosa?"
Io: "Se mi ammazzano, giurami che non vai dalla D'Eusanio! Per favore..."
Mamma: "Vabbè che male c'è?"
Io: "Giura ho detto!"
Mamma: "Oh, io non ci vedo niente di strano... comunque..."
Riflette.
Mamma: "Ma per quale cazzo di motivo ti devono ammazzare?"
marzia.elle
mercoledì 14 novembre 2007
Siedi e aspetta
Ci sono giorni che ti svegli e il primo pensiero che hai è un pensiero sbagliato.
E lo hai perché sei stanco, perché hai preso il solito calcio in bocca, perché in un certo senso ti sei sentito tradito da chi ti era molto caro.
E allora ci pensi, pensi a tutti quei libri che hai letto, a tutte quelle belle parole che ti hanno detto e ti chiedi: "A che serve?"
A che serve se poi la vita sta da un'altra parte?
A che serve la saggezza di tante frasi se poi ti svegli e in verità vorresti solo dire: "Vaffanculo!"?
Una persona che mi è stata molto cara, un giorno, mi disse: "Quando sei troppo arrabbiata per prendere una decisione, quando sei troppo sfiduciata per vedere davanti a te, siedi e aspetta. Non fare nulla. Perché qualunque cosa sarebbe sbagliata. Credimi!"
Così non ho fatto nulla.
Mentre facevo nulla, ho pensato a quello sguardo che avevi negli occhi. E mi chiedo come possa una persona che ha il doppio dei miei anni avere dentro più speranza di me, più illusioni di me, più sogni di me, più voglia di crederci di me.
E poi ho pensato che quello sguardo l'ho visto di nuovo. In altri occhi.
Ecco, oggi che faccio solo pensieri sbagliati, ne vorrei avere almeno uno giusto. Il mio pensiero giusto è quello di arrivare ad avere anche io, alla fine, quello sguardo negli occhi!
marzia.elle
E lo hai perché sei stanco, perché hai preso il solito calcio in bocca, perché in un certo senso ti sei sentito tradito da chi ti era molto caro.
E allora ci pensi, pensi a tutti quei libri che hai letto, a tutte quelle belle parole che ti hanno detto e ti chiedi: "A che serve?"
A che serve se poi la vita sta da un'altra parte?
A che serve la saggezza di tante frasi se poi ti svegli e in verità vorresti solo dire: "Vaffanculo!"?
Una persona che mi è stata molto cara, un giorno, mi disse: "Quando sei troppo arrabbiata per prendere una decisione, quando sei troppo sfiduciata per vedere davanti a te, siedi e aspetta. Non fare nulla. Perché qualunque cosa sarebbe sbagliata. Credimi!"
Così non ho fatto nulla.
Mentre facevo nulla, ho pensato a quello sguardo che avevi negli occhi. E mi chiedo come possa una persona che ha il doppio dei miei anni avere dentro più speranza di me, più illusioni di me, più sogni di me, più voglia di crederci di me.
E poi ho pensato che quello sguardo l'ho visto di nuovo. In altri occhi.
Ecco, oggi che faccio solo pensieri sbagliati, ne vorrei avere almeno uno giusto. Il mio pensiero giusto è quello di arrivare ad avere anche io, alla fine, quello sguardo negli occhi!
marzia.elle
martedì 13 novembre 2007
Età
Io: "Ohi, Claudio, mi sbaglio o sabato è il tuo compleanno?"
Claudio: "Già..."
Io: "Quanti ne fai, 21?"
Claudio: "Noooooooooooo, ehhhhhhhhhhh, beata. 27!"
Tutti in coro con aria schifata: "Cioè sei dell'80?"
Claudio: "Sì..."
Io: "Vergogna! Siediti subito e torna a lavorare. Parla solo se interrogato!"
Claudio: "Ma..."
Ale: "Ma è l'età cerebrale quella che conta!"
Io: "Vero..."
Apro il cassetto e prendo una pallina.
Io: "Cla', toh... gioca!"
marzia.elle
Claudio: "Già..."
Io: "Quanti ne fai, 21?"
Claudio: "Noooooooooooo, ehhhhhhhhhhh, beata. 27!"
Tutti in coro con aria schifata: "Cioè sei dell'80?"
Claudio: "Sì..."
Io: "Vergogna! Siediti subito e torna a lavorare. Parla solo se interrogato!"
Claudio: "Ma..."
Ale: "Ma è l'età cerebrale quella che conta!"
Io: "Vero..."
Apro il cassetto e prendo una pallina.
Io: "Cla', toh... gioca!"
marzia.elle
lunedì 12 novembre 2007
Guerriglia urbana
Io non sono niente e non capisco niente, ma quello che ho visto ieri sera a Roma si chiama guerra.
Io vivo in una città in guerra, questa è la triste verità.
Stamane, ne parlavo con i miei colleghi.
Non è un problema di essere pro o contro. E' un problema di civiltà.
"Qua, - ha detto Claudio - con un esercito di duemila uomini conquisti l'Italia. Come Napoleone!"
Abbiamo sorriso con amarezza, ma un po' ci abbiamo pensato tutti.
In fondo cosa è stata la marcia su Roma?
marzia.elle
Io vivo in una città in guerra, questa è la triste verità.
Stamane, ne parlavo con i miei colleghi.
Non è un problema di essere pro o contro. E' un problema di civiltà.
"Qua, - ha detto Claudio - con un esercito di duemila uomini conquisti l'Italia. Come Napoleone!"
Abbiamo sorriso con amarezza, ma un po' ci abbiamo pensato tutti.
In fondo cosa è stata la marcia su Roma?
marzia.elle
venerdì 9 novembre 2007
Sciopero
Codesto sciopero dei mezzi pubblici, mi ha, subito, di molto indisposto.
Sono le 8:30 e sono già tutti in ufficio a rompere il cazzo!
marzia.elle
Sono le 8:30 e sono già tutti in ufficio a rompere il cazzo!
marzia.elle
giovedì 8 novembre 2007
Dolci regali
La settimana scorsa, scrivevo a un mio amico, circa un mio fortunatissimo incontro, che: "la vita è strana, ti dona gioie che non fai nulla per meritare e magari te ne nega altre per le quali hai lottato strenuamente".
Poiché la vita, oltre che "strana", è anche tendenzialmente portatrice sana di umorismo, ieri, immeritatamente, ho ricevuto un altro regalo. Anzi, due regali: un pensiero e un libro.
Il pensiero è tanto tenero che quasi imbarazza. Perché ci sono frasi che traggono forza dalla loro disarmante sincerità.
Il libro, invece, emoziona. Perché ci sono titoli che sanno farsi amare ancora prima di sapere cosa nascondano.
Il libro, del quale ignoravo l'esistenza (somma colpa!), è: "il signor figlio" di Zaccuri.
"Leopardi non è morto. Vive a Londra. E' il conte Rossi."
Corre l'anno 1837. Napoli è straziata dal colera. Il conte Giacomo Leopardi, scampato al contagio, si imbarca su un bastimento diretto a Londra per iniziare una nuova, seconda vita.
Qui, da grande uomo d'ingegno qual è, consegna alla storia l'ennesimo capolavoro.
Ho potuto leggere solo poche pagine, ma già sento di provare grande simpatia per l'autore. Perché, lo confesso, è da quando sono irrimediabilmente schiava dei versi del recanatese, che sogno di "incontrarlo".
Al liceo scrissi: "A cena con Leopardi". Certo, quel salto temporale mi costò qualche compromesso con la morte, ma via, grandi onori si ottengono con grandi sacrifici.
Negli anni del liceo, Giacomo mi parlava molto. Mi bastava sedere in silenzio per sentirlo lì, accanto a me.
Oggi è sempre lì, vicino a me, ma ha smesso di parlare. Oggi mi sorride solo.
E io qui, in attesa. In attesa che un giorno, chissà, torni a sussurrarmi nella mente.
Lo so, ciò ha un nome, si chiama follia.
Ebbene sì, sono pazza di te, mio adorato ranavuottolo!
Grazie Fede. Grazie Marco.
Solo i cari amici sanno cosa dire e cosa fare per colpire così bene dritto al cuore.
marzia.elle
Poiché la vita, oltre che "strana", è anche tendenzialmente portatrice sana di umorismo, ieri, immeritatamente, ho ricevuto un altro regalo. Anzi, due regali: un pensiero e un libro.
Il pensiero è tanto tenero che quasi imbarazza. Perché ci sono frasi che traggono forza dalla loro disarmante sincerità.
Il libro, invece, emoziona. Perché ci sono titoli che sanno farsi amare ancora prima di sapere cosa nascondano.
Il libro, del quale ignoravo l'esistenza (somma colpa!), è: "il signor figlio" di Zaccuri.
"Leopardi non è morto. Vive a Londra. E' il conte Rossi."
Corre l'anno 1837. Napoli è straziata dal colera. Il conte Giacomo Leopardi, scampato al contagio, si imbarca su un bastimento diretto a Londra per iniziare una nuova, seconda vita.
Qui, da grande uomo d'ingegno qual è, consegna alla storia l'ennesimo capolavoro.
Ho potuto leggere solo poche pagine, ma già sento di provare grande simpatia per l'autore. Perché, lo confesso, è da quando sono irrimediabilmente schiava dei versi del recanatese, che sogno di "incontrarlo".
Al liceo scrissi: "A cena con Leopardi". Certo, quel salto temporale mi costò qualche compromesso con la morte, ma via, grandi onori si ottengono con grandi sacrifici.
Negli anni del liceo, Giacomo mi parlava molto. Mi bastava sedere in silenzio per sentirlo lì, accanto a me.
Oggi è sempre lì, vicino a me, ma ha smesso di parlare. Oggi mi sorride solo.
E io qui, in attesa. In attesa che un giorno, chissà, torni a sussurrarmi nella mente.
Lo so, ciò ha un nome, si chiama follia.
Ebbene sì, sono pazza di te, mio adorato ranavuottolo!
Grazie Fede. Grazie Marco.
Solo i cari amici sanno cosa dire e cosa fare per colpire così bene dritto al cuore.
marzia.elle
mercoledì 7 novembre 2007
Divina Commedia, il musical
Bip bip.
Messaggio. "Esigo un tuo post su: La Divina Commedia - l'opera che tramuta la trilogia fantasy di Dante in musical romantico."
Ora, poiché il mittente, di cui non faccio il nome, può tiranneggiarmi liberamente da che sono intellettualmente schiava della mia signora e padrona, me ne guardo bene dal disubbidire!
Pertanto...
Il 23 novembre, a Roma, debutterà "La Divina Commedia, l'Opera. L'uomo che cerca l'Amore".
Una colossale rivisitazione dell'opera dantesca patrocinata dal Vaticano, il Parlamento, il Ministero dell'Istruzione, il Comune di Roma, il Comune di Firenze, la pronipote di Dante, Paolo e Francesca.
Monsignor Marco Frisina, autore delle musiche e ideatore dello spettacolo, presenta così la sua fatica: "Il poema dantesco è il viaggio di un uomo nel proprio inferno interiore per giungere, attraverso una sofferta purificazione, alla conquista gioiosa della luce ed il vero Amore che è Dio".
Certo. In verità la Commedia è anche altro, molto altro.
E' il testamento di un uomo che pur di non piegarsi ai ricatti della politica è costretto all'esilio.
Il grido laico di chi, con sottile ironia, mette a nudo le mancanze di una generazione. Una voce impavida che si scaglia contro i potenti: uomini di stato o della chiesa.
Il viaggio interiore di un uomo, vero, ma anche quello di un popolo.
L'amore motore della Commedia, certo, purché non sia l'alibi per scordare e oscurare tutto il resto.
Ecco, il titolo mi lascia perplessa, alcune dichiariazini pure, ma sono ugualmente curiosa di vedere cosa ha saputo ispirare il nostro Dante.
Perché tanto, a parlar d'amore è facile, ma l'arte è spiona e ciò che non nasce dal cuore, si vede sempre!
marzia.elle
Messaggio. "Esigo un tuo post su: La Divina Commedia - l'opera che tramuta la trilogia fantasy di Dante in musical romantico."
Ora, poiché il mittente, di cui non faccio il nome, può tiranneggiarmi liberamente da che sono intellettualmente schiava della mia signora e padrona, me ne guardo bene dal disubbidire!
Pertanto...
Il 23 novembre, a Roma, debutterà "La Divina Commedia, l'Opera. L'uomo che cerca l'Amore".
Una colossale rivisitazione dell'opera dantesca patrocinata dal Vaticano, il Parlamento, il Ministero dell'Istruzione, il Comune di Roma, il Comune di Firenze, la pronipote di Dante, Paolo e Francesca.
Monsignor Marco Frisina, autore delle musiche e ideatore dello spettacolo, presenta così la sua fatica: "Il poema dantesco è il viaggio di un uomo nel proprio inferno interiore per giungere, attraverso una sofferta purificazione, alla conquista gioiosa della luce ed il vero Amore che è Dio".
Certo. In verità la Commedia è anche altro, molto altro.
E' il testamento di un uomo che pur di non piegarsi ai ricatti della politica è costretto all'esilio.
Il grido laico di chi, con sottile ironia, mette a nudo le mancanze di una generazione. Una voce impavida che si scaglia contro i potenti: uomini di stato o della chiesa.
Il viaggio interiore di un uomo, vero, ma anche quello di un popolo.
L'amore motore della Commedia, certo, purché non sia l'alibi per scordare e oscurare tutto il resto.
Ecco, il titolo mi lascia perplessa, alcune dichiariazini pure, ma sono ugualmente curiosa di vedere cosa ha saputo ispirare il nostro Dante.
Perché tanto, a parlar d'amore è facile, ma l'arte è spiona e ciò che non nasce dal cuore, si vede sempre!
marzia.elle
Incompresa 3
Mail sul sommo. Mi entusiasmo.
Federica mi fa sapere come si dice in inglese: Questa scuola è dedicata a Giacomo Leopardi!
This school is named after Giacomo Leopardi.
Fico!
"Ma che bel lavoro che fa Fede!" Penso.
Indi comincio a recitare: This office is named after Giacomo Leopardi.
Certo, devo convincere l'amministratore delegato a cambiare nome alla società, ma via, son dettagli.
Condivido il mio pensiero con Federica che rilancia: "Certo, cambiare il nome della società non è facile, però... del tuo gruppo... che te ne pare di Tech Unit Giacomo Leopardi?"
Fa-vo-lo-so!
Io: "Ragazzi, sentite la novità!"
Ciccio: "Uhm..."
Claudio: "Che?"
Io: "Ho deciso che il nostro gruppo da oggi si chiama Tech Unit Giacomo Leopardi! Vi piace?"
Silenzio!
Claudio: "Beh... vista la sfiga del progetto..."
Ciccio tace e fissa l'infinito.
Claudio prende in mano il sommo busto e ci gioca lanciandolo di qua e di là mentre io lo guardo con terrore.
Finché, d'improvviso, Ciccio si rianima, strappa il busto dalle mani di Claudio e fa: "Sai cosa? Ci dovrebbero fare un accendino con la faccia di Leopardi. Guarda qua che figata. Il naso è giusto preciso per accendere!"
Ma stasera tre ore di straordinario vi faccio fare! Ecco!
marzia.elle
Federica mi fa sapere come si dice in inglese: Questa scuola è dedicata a Giacomo Leopardi!
This school is named after Giacomo Leopardi.
Fico!
"Ma che bel lavoro che fa Fede!" Penso.
Indi comincio a recitare: This office is named after Giacomo Leopardi.
Certo, devo convincere l'amministratore delegato a cambiare nome alla società, ma via, son dettagli.
Condivido il mio pensiero con Federica che rilancia: "Certo, cambiare il nome della società non è facile, però... del tuo gruppo... che te ne pare di Tech Unit Giacomo Leopardi?"
Fa-vo-lo-so!
Io: "Ragazzi, sentite la novità!"
Ciccio: "Uhm..."
Claudio: "Che?"
Io: "Ho deciso che il nostro gruppo da oggi si chiama Tech Unit Giacomo Leopardi! Vi piace?"
Silenzio!
Claudio: "Beh... vista la sfiga del progetto..."
Ciccio tace e fissa l'infinito.
Claudio prende in mano il sommo busto e ci gioca lanciandolo di qua e di là mentre io lo guardo con terrore.
Finché, d'improvviso, Ciccio si rianima, strappa il busto dalle mani di Claudio e fa: "Sai cosa? Ci dovrebbero fare un accendino con la faccia di Leopardi. Guarda qua che figata. Il naso è giusto preciso per accendere!"
Ma stasera tre ore di straordinario vi faccio fare! Ecco!
marzia.elle
La tv fa male...
Open space.
Nel silenzio, d'improvviso, una musica.
Io: "Ragazzi... lo so che pare strano... ma io sento le cornamuse..."
Ciccio: "Le cornamuse?"
Io: "Mi sto trasformando in Candy Candy o cosa?"
Attimo di panico.
Claudio. "Ma no, adesso le sento pure io, sono gli zampognari di fuori!"
Io: "Yeah, è arrivato il Principe della Collinaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa!"
E' una vita che aspetto questo momento!
marzia.elle
Nel silenzio, d'improvviso, una musica.
Io: "Ragazzi... lo so che pare strano... ma io sento le cornamuse..."
Ciccio: "Le cornamuse?"
Io: "Mi sto trasformando in Candy Candy o cosa?"
Attimo di panico.
Claudio. "Ma no, adesso le sento pure io, sono gli zampognari di fuori!"
Io: "Yeah, è arrivato il Principe della Collinaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa!"
E' una vita che aspetto questo momento!
marzia.elle
martedì 6 novembre 2007
Auguri
Trentatre anni fa, a Roma, in clinica, come è d'uopo per le nobildonne, nasceva l'amica del cuore.
La storia narra che avesse due gran polmoni, ma, quando hai sei mesi di vita, a certe inezie dai poca importanza.
L'amica del cuore, da bambina, teneva un bel caratterino. Andammo (quasi) subito d'accordo!
Il nostro gioco preferito era l'isola del tesoro.
Una sedia, al centro dell'ingresso, era il portale per il mondo fantastico. Passavi sotto e... zac! Magia! Le ore volavano inventando storie.
Quando i gusti si raffinarono, passammo al fortino dei playmobil.
L'amica del cuore giocava la moglie del comandante che, guarda caso, era anche dottore, infermiera e ostetrica. Effettivamente sì, dovevo cominciare a nutrire qualche dubbio sui suoi futuri desideri. Io, invece, facevo la cowgirl. Sì, anche questo doveva farmi riflettere!
A undici anni ci ritrovammo sui banchi di scuola. Stessa classe, stessi amici, stessi giochi, stessi prof, stessi interessi. Due corpi un'anima!
(Piuttosto... grazie per il distinto in arte, se non mi suggerivi tutto con il cavolo che lo prendevo! Ah, e già che ci siamo, grazie per i compiti di inglese. Se non era per te, stavo ancora alle medie!)
La sera, catechismo!
Ma prima, le patatine maledette!
Una scatolona enorme di puff che dovevamo mangiare in cinque minuti netti prima di entrare. Modestamente, vincemmo sempre!
L'amica del cuore, di natura, non ama le sconfitte.
Finite le medie, liceo!
Stesso autobus, stessa scuola, stessa classe, stesso banco!
(Ah, grazie anche per gli oral exercises!)
Poi, un giorno (ma ho superato), quelle parole: "Io parto. Vado a Sassari da mia zia per iniziare il corso per diventare ostetrica..."
Era il 17 ottobre 1990 alle ore 17:00.
L'amica del cuore è un po' così, si fa amare, basta che la lasci libera!
Amica mia del cuore, con tutta l'anima: buon compleanno!
E' bello camminare con la certezza di avere accanto una persona come te!
marzia.elle
La storia narra che avesse due gran polmoni, ma, quando hai sei mesi di vita, a certe inezie dai poca importanza.
L'amica del cuore, da bambina, teneva un bel caratterino. Andammo (quasi) subito d'accordo!
Il nostro gioco preferito era l'isola del tesoro.
Una sedia, al centro dell'ingresso, era il portale per il mondo fantastico. Passavi sotto e... zac! Magia! Le ore volavano inventando storie.
Quando i gusti si raffinarono, passammo al fortino dei playmobil.
L'amica del cuore giocava la moglie del comandante che, guarda caso, era anche dottore, infermiera e ostetrica. Effettivamente sì, dovevo cominciare a nutrire qualche dubbio sui suoi futuri desideri. Io, invece, facevo la cowgirl. Sì, anche questo doveva farmi riflettere!
A undici anni ci ritrovammo sui banchi di scuola. Stessa classe, stessi amici, stessi giochi, stessi prof, stessi interessi. Due corpi un'anima!
(Piuttosto... grazie per il distinto in arte, se non mi suggerivi tutto con il cavolo che lo prendevo! Ah, e già che ci siamo, grazie per i compiti di inglese. Se non era per te, stavo ancora alle medie!)
La sera, catechismo!
Ma prima, le patatine maledette!
Una scatolona enorme di puff che dovevamo mangiare in cinque minuti netti prima di entrare. Modestamente, vincemmo sempre!
L'amica del cuore, di natura, non ama le sconfitte.
Finite le medie, liceo!
Stesso autobus, stessa scuola, stessa classe, stesso banco!
(Ah, grazie anche per gli oral exercises!)
Poi, un giorno (ma ho superato), quelle parole: "Io parto. Vado a Sassari da mia zia per iniziare il corso per diventare ostetrica..."
Era il 17 ottobre 1990 alle ore 17:00.
L'amica del cuore è un po' così, si fa amare, basta che la lasci libera!
Amica mia del cuore, con tutta l'anima: buon compleanno!
E' bello camminare con la certezza di avere accanto una persona come te!
marzia.elle
lunedì 5 novembre 2007
Come al liceo...
Ore 17:00 riunione di lavoro.
Collega1: "Premessa... vabbè, la solita! Ci chiedono un intervento per rimediare a un problema non nostro!"
Io: "Una novità..."
Collega2 espone la situazione.
Collega1 si dichiara d'accordo con Collega2.
Io mi dichiaro d'accordo con Collega1 e Collega2.
Collega1: "Vogliono un piano d'intervento entro... stasera!"
Collega2: "Stasera?"
Io: "Stasera?"
Concordiamo che è una richiesta assurda.
Io: "E non dimentichiamoci che nel frattempo stiamo sviluppando per il rilascio di dicembre. Devono darmi una priorità!"
Collega1: "Giusto! Chiedi al cliente!"
Collega2: "Chiedi al nostro responsabile!"
Ci dichiariamo tutti d'accordo con noi stessi!
Collega1: "Che tanto poi lo sappiamo come finisce..."
Io: "Al solito..."
Collega2: "Ci tornerà tutto in faccia..."
Io: "Sempre la stessa storia..."
Collega1: "Già..."
Collega2: "E vabbè, che facciamo allora?"
Istanti di silenzio pregni di palpabile tensione.
Poi...
Collega1: "Raga', AUTOGESTIONE!"
marzia.elle
Collega1: "Premessa... vabbè, la solita! Ci chiedono un intervento per rimediare a un problema non nostro!"
Io: "Una novità..."
Collega2 espone la situazione.
Collega1 si dichiara d'accordo con Collega2.
Io mi dichiaro d'accordo con Collega1 e Collega2.
Collega1: "Vogliono un piano d'intervento entro... stasera!"
Collega2: "Stasera?"
Io: "Stasera?"
Concordiamo che è una richiesta assurda.
Io: "E non dimentichiamoci che nel frattempo stiamo sviluppando per il rilascio di dicembre. Devono darmi una priorità!"
Collega1: "Giusto! Chiedi al cliente!"
Collega2: "Chiedi al nostro responsabile!"
Ci dichiariamo tutti d'accordo con noi stessi!
Collega1: "Che tanto poi lo sappiamo come finisce..."
Io: "Al solito..."
Collega2: "Ci tornerà tutto in faccia..."
Io: "Sempre la stessa storia..."
Collega1: "Già..."
Collega2: "E vabbè, che facciamo allora?"
Istanti di silenzio pregni di palpabile tensione.
Poi...
Collega1: "Raga', AUTOGESTIONE!"
marzia.elle
sabato 3 novembre 2007
La ragione non vince mai!
Non ero sola in macchina.
Andavo a cinquanta, come il limite imponeva.
Era buio e dietro, al solito, gli abbaglianti di chi, quel limite, non voleva proprio rispettarlo.
A un tratto, lui!
Quello stupido batuffolo pelosetto.
Gatto!
Incrociamo gli sguardi.
"Torna indietro, ti prego, torna indietro!" Penso.
Niente!
Va avanti. Come quella non fosse una strada. Come la mia, non fosse l'ultima macchina che vedrà.
Cazzo, freno!
E' sbagliato.
Non posso rischiare un tamponamento a catena. E' pericoloso.
Eppure... freno.
Miracolo, nessuno mi prende.
Miracolo, nessuno si fa male.
Dovevo andare dritta per la mia strada. Nel caso, dovevo sacrificare il gatto. Razionalmente era la cosa giusta da fare.
Cazzo, ho frenato.
Cuore mente uno a zero!
Lui finisce di attraversare, così, come nulla fosse.
Dietro, tutti (come non capirli?) mi prendono a parolacce.
E io non posso fare a meno di pensare che poi quel giorno alla tua domanda non seppi rispondere.
Tu che dicevi: "Ti sei mai chiesta perchè il Romanticismo seguì l'Illuminismo?"
marzia.elle
Andavo a cinquanta, come il limite imponeva.
Era buio e dietro, al solito, gli abbaglianti di chi, quel limite, non voleva proprio rispettarlo.
A un tratto, lui!
Quello stupido batuffolo pelosetto.
Gatto!
Incrociamo gli sguardi.
"Torna indietro, ti prego, torna indietro!" Penso.
Niente!
Va avanti. Come quella non fosse una strada. Come la mia, non fosse l'ultima macchina che vedrà.
Cazzo, freno!
E' sbagliato.
Non posso rischiare un tamponamento a catena. E' pericoloso.
Eppure... freno.
Miracolo, nessuno mi prende.
Miracolo, nessuno si fa male.
Dovevo andare dritta per la mia strada. Nel caso, dovevo sacrificare il gatto. Razionalmente era la cosa giusta da fare.
Cazzo, ho frenato.
Cuore mente uno a zero!
Lui finisce di attraversare, così, come nulla fosse.
Dietro, tutti (come non capirli?) mi prendono a parolacce.
E io non posso fare a meno di pensare che poi quel giorno alla tua domanda non seppi rispondere.
Tu che dicevi: "Ti sei mai chiesta perchè il Romanticismo seguì l'Illuminismo?"
marzia.elle
mercoledì 31 ottobre 2007
Halloween
Ore 6:15
Mamma: "Che sei sveglia?"
Io: "Adesso sì!"
Mamma: "Oggi è la festa di Aulin!"
Io: "Seee, del Nimesulide!"
Mamma: "Vabbè, come si dice..."
Io: "Halloween mamma!"
Mamma: "Aulin con due elle, uguale..."
Ore 7:20
Cellulare!
Mamma: "Ma già ti cercano?"
Io: "Pronto..."
Amica del cuore: "Ciao, che fai? Io sto all'aeroporto!"
Io: "Vero... Londra..."
Amica del cuore: "Senti, come si dice in inglese dolcetto o scherzetto?"
Io: "A me vieni a fare le domande in inglese?"
Amica del cuore: "Vabbè, è materia tua!"
Io: "Mia in che senso?"
Amica del cuore: "Dai, le cose da strega..."
Io: "Da strega... mah... vabbè, si dice sweet or scherzett!"
Amica del cuore: "Non devi inventare!"
Io: "Va bene, chiedo a Scinti, ti faccio sapere..."
Amica del cuore: "A chi chiedi?"
Io: "A Chiara!"
Amica del cuore: "Ehhh, ma non puoi rompere le palle alle persone a quest'ora!"
Io: "Le mando un sms... e poi... scusa, tu mi hai appena telefonato!"
Amica del cuore: "Ma tu è diverso!"
Ore 7:35
Io: "E ricordati di comprare qualche dolce per i bambini che vengono a bussare..."
Mamma: "Dolce? L'anno scorso volevano i soldi!"
Io: "Ma che soldi? Dolcetto o scherzetto si dice!"
Mamma: "Beata a te. Gli ho dato quasi dieci euro..."
Io: "Mamma, ma a chi hai aperto l'anno scorso?"
Bip bip
Mamma: "Che è?"
Io: "Messaggio."
Mamma: "E chi è?"
Io: "Chiara, mi ha scritto come si dice dolcetto o scherzetto in inglese."
Mamma: "E come si dice?"
Io: "Trick or treat. Ma che ti importa?"
Mamma: "Così, per cultura..."
Buon Halloween a tutti!
marzia.elle
Mamma: "Che sei sveglia?"
Io: "Adesso sì!"
Mamma: "Oggi è la festa di Aulin!"
Io: "Seee, del Nimesulide!"
Mamma: "Vabbè, come si dice..."
Io: "Halloween mamma!"
Mamma: "Aulin con due elle, uguale..."
Ore 7:20
Cellulare!
Mamma: "Ma già ti cercano?"
Io: "Pronto..."
Amica del cuore: "Ciao, che fai? Io sto all'aeroporto!"
Io: "Vero... Londra..."
Amica del cuore: "Senti, come si dice in inglese dolcetto o scherzetto?"
Io: "A me vieni a fare le domande in inglese?"
Amica del cuore: "Vabbè, è materia tua!"
Io: "Mia in che senso?"
Amica del cuore: "Dai, le cose da strega..."
Io: "Da strega... mah... vabbè, si dice sweet or scherzett!"
Amica del cuore: "Non devi inventare!"
Io: "Va bene, chiedo a Scinti, ti faccio sapere..."
Amica del cuore: "A chi chiedi?"
Io: "A Chiara!"
Amica del cuore: "Ehhh, ma non puoi rompere le palle alle persone a quest'ora!"
Io: "Le mando un sms... e poi... scusa, tu mi hai appena telefonato!"
Amica del cuore: "Ma tu è diverso!"
Ore 7:35
Io: "E ricordati di comprare qualche dolce per i bambini che vengono a bussare..."
Mamma: "Dolce? L'anno scorso volevano i soldi!"
Io: "Ma che soldi? Dolcetto o scherzetto si dice!"
Mamma: "Beata a te. Gli ho dato quasi dieci euro..."
Io: "Mamma, ma a chi hai aperto l'anno scorso?"
Bip bip
Mamma: "Che è?"
Io: "Messaggio."
Mamma: "E chi è?"
Io: "Chiara, mi ha scritto come si dice dolcetto o scherzetto in inglese."
Mamma: "E come si dice?"
Io: "Trick or treat. Ma che ti importa?"
Mamma: "Così, per cultura..."
Buon Halloween a tutti!
marzia.elle
lunedì 29 ottobre 2007
Bei discorsi...
Ieri ascoltavo la replica dell'intervento di Veltroni alla costituente del Partio Democratico.
Lo ascoltavo con attenzione.
Veltroni è il sindaco della mia città, Roma.
E' una persona che considero intelligente, retta, con ancora qualche valore in tasca.
Roma non è una città facile. Ha molti problemi, molti abitanti, molte esigenze.
Non penso che abbia fatto il massimo, ma non sono scontenta.
A chi lo ha accusato di pensare solo alla "cultura" fregandosene dei veri problemi, rispondo che la cultura migliora la società.
Bene, ascoltavo il suo intervento. In silenzio.
Veltroni ha salutato, ha ringraziato, ha sorriso.
E poi ha proclamato il piano programmatico del partito. Ha, cioè, firmato il suo accordo con l'elettorato.
Ma che bello!
Veltroni è contro il precariato.
Contro le pensioni minime che tolgono dignità a chi ha lavorato tutta la vita.
Veltroni è per la ripresa.
Per la sicurezza.
Per lo sviluppo e l'equità sociale.
Ma che bello!
Quando sarà al governo farà tutto ciò.
Ora, però, avrei una domanda per il mio sindaco: "Scusa Walter, ma adesso, dove cazzo pensi di stare?"
Non gliel'hanno detto che il suo partito è una forza di governo?
Ecco, facciamo che lo sappia, così, magari, invece di fare promesse, muove il culo, perché questa elettrice di sinistra è un po' alterata!
marzia.elle
Lo ascoltavo con attenzione.
Veltroni è il sindaco della mia città, Roma.
E' una persona che considero intelligente, retta, con ancora qualche valore in tasca.
Roma non è una città facile. Ha molti problemi, molti abitanti, molte esigenze.
Non penso che abbia fatto il massimo, ma non sono scontenta.
A chi lo ha accusato di pensare solo alla "cultura" fregandosene dei veri problemi, rispondo che la cultura migliora la società.
Bene, ascoltavo il suo intervento. In silenzio.
Veltroni ha salutato, ha ringraziato, ha sorriso.
E poi ha proclamato il piano programmatico del partito. Ha, cioè, firmato il suo accordo con l'elettorato.
Ma che bello!
Veltroni è contro il precariato.
Contro le pensioni minime che tolgono dignità a chi ha lavorato tutta la vita.
Veltroni è per la ripresa.
Per la sicurezza.
Per lo sviluppo e l'equità sociale.
Ma che bello!
Quando sarà al governo farà tutto ciò.
Ora, però, avrei una domanda per il mio sindaco: "Scusa Walter, ma adesso, dove cazzo pensi di stare?"
Non gliel'hanno detto che il suo partito è una forza di governo?
Ecco, facciamo che lo sappia, così, magari, invece di fare promesse, muove il culo, perché questa elettrice di sinistra è un po' alterata!
marzia.elle
venerdì 26 ottobre 2007
Rido per non piangere!
Oggi, Vittorio Sgarbi ha detto del Cenacolo di Leonardo: "Quella cagata di affresco non lo si può danneggiare più di così, è già un fantasma".
Quindi, ha aggiunto che la colpa è di Leonardo che lo ha dipinto male.
Sgarbi, attualmente, è assessore alla cultura.
Siccome, a breve, vorrei diventare ministro dell'Istruzione, vado ad aggiornare il curriculum esternando qualche mia perplessità sugli autori della Letteratura Italiana.
Manzoni ha scritto delle puttanate.
Pirandello faceva terribili errori d'ortografia.
Svevo era uno sfigato depresso senza idee.
Le poesie di Montale fanno schifo.
La Deledda le canne al vento se le faceva.
E qui mi fermo, perché non vorrei puntare subito al Nobel.
marzia.elle
Quindi, ha aggiunto che la colpa è di Leonardo che lo ha dipinto male.
Sgarbi, attualmente, è assessore alla cultura.
Siccome, a breve, vorrei diventare ministro dell'Istruzione, vado ad aggiornare il curriculum esternando qualche mia perplessità sugli autori della Letteratura Italiana.
Manzoni ha scritto delle puttanate.
Pirandello faceva terribili errori d'ortografia.
Svevo era uno sfigato depresso senza idee.
Le poesie di Montale fanno schifo.
La Deledda le canne al vento se le faceva.
E qui mi fermo, perché non vorrei puntare subito al Nobel.
marzia.elle
giovedì 25 ottobre 2007
Tornare alla realtà!
Io: "Ragazzi... la domanda sembrerà strana, ma oggi è giovedì?"
Ciccio: "Sì."
Claudio: "Non ti vedo niente bene..."
Ciccio: "Ma questo ancora per ieri?"
Io: "Non so se ne esco..."
Claudio: "Mah... io invece adesso devo prendere il motorino e tornare a Genzano sotto l'acqua... questi so' problemi!"
Io: "Tu pensa a Giacomo e avrai il cuore caldo!"
Claudio: "A Ma', se penso a Giacomo mi addobbo sul primo paletto!"
In verità, comincio ad essere stanca di queste basse insinuazioni!
marzia.elle
Ciccio: "Sì."
Claudio: "Non ti vedo niente bene..."
Ciccio: "Ma questo ancora per ieri?"
Io: "Non so se ne esco..."
Claudio: "Mah... io invece adesso devo prendere il motorino e tornare a Genzano sotto l'acqua... questi so' problemi!"
Io: "Tu pensa a Giacomo e avrai il cuore caldo!"
Claudio: "A Ma', se penso a Giacomo mi addobbo sul primo paletto!"
In verità, comincio ad essere stanca di queste basse insinuazioni!
marzia.elle
Corrispondenza d'amorosi sensi
Avevo paura. Quella paura che annebbia la mente, stringe il cuore, scava nelle frattaglie. Temevo me, temevo per me, temevo ogni parola, ogni reazione, ogni sguardo.
Ma sopra ogni cosa e, seppure incosciamente, temevo la delusione.
Quella che sa essere così cocente quando hai idealizzato un momento, una situazione, una persona.
Poi la porta. I passi. Le parole. Quel corridoio così vicino, troppo vicino per me. "Non sono pronta. Non ora, non ora, non ora, non ora..." Mi ripeto.
Una parte di me si esalta, l'altra muore.
E lì, solo un attimo prima dell'irreparabile, lo sguardo di Federica che potrebbe essere un discorso di un'ora. "Stai calma!" Dice.
"Non posso. Come posso? Come?"
E quei passi, vicini, sempre più vicini... e le parole.
"Ma adesso arriverà il coraggio!" Penso.
Il coraggio arriva sempre dietro la paura.
"Arriverà!" Ripeto testarda.
Bevo dal bicchiere vuoto e via, alzo gli occhi.
Certo non nei suoi, non posso. Non so come salutare e allora non saluto.
Non ho voce, non ho mente, non ho cuore.
E il maledetto coraggio non arriva.
Sto per morire, è chiaro, mi passa avanti la mia vita. Tutta! Pochi secondi, vale niente!
Io sempre lì, impalata. Finché una voce dice: "Oh... la leopardiana!" e mi sento abbracciare.
Mondo ti amo! Mondo ti odio! Vita maledetta ti adoro. Schifoso presente mi fai impazzire. Voglio vivere per sempre, voglio schiattare ora. Voglio gridare, piangere, ridere, ma soprattutto... vorrei dire qualcosa di sensato. Non intelligente, non miro a tanto.
E invece sto zitta. Ferma. Immobile. Impietrita.
Chiara mi sorride e lo so, ogni suo gesto grida: "Vai, buttati!"
Federica mi guarda e un po' trema, perché lo sente. Sente il terrore che mi scorre nelle vene e per la prima volta, lucidamente, capisce che sì, forse non ce la farò. E ha pietà per me.
Poi, di nuovo, la sua voce. "Ho portato una cosa per te!" Mi dice.
E' il catalogo degli eventi leopardiani organizzati per il bicentenario della nascita di Giacomo.
Mi dice che ne è stata l'organizzatrice. E io vorrei dirle che lo so. Che so perfettamente chi è. Che ho letto ogni suo scritto, di ogni suo maestro, di ogni suo collega. Ma sto in silenzio.
Ho il vuoto dentro. Non ricordo nemmeno il mio nome.
In quel preciso momento, me lo sento, sta pensando: "Però, Chiara poteva dirmelo che la sua amica, poverina, è muta!"
Ci sediamo.
Bevo del vino.
In vino veritas. Spero segretamente i latini avessero torto.
La mia veritas è decisamente imbarazzante!
Respiro. Cerco di tornare padrona di me.
Sto per farcela quando mi sento chiedere: "Bene, e cosa hai letto di Leopardi?"
Federica azzarda un: "Però si era detto che spiegava..."
SBANG! Silenzio.
Sono quasi vent'anni che leggo Leopardi, ma ora qui, con i suoi occhi puntati nei miei, io vedo il deserto. Leopardi chi?
Terrore!
Ma, infine, sono comunque una donna esageratamente fortunata.
Nel momento più terribile lo sento. E' Giacomo. Non poteva lasciarmi sola.
Sento le sue paroli dolci che mi dicono: "Dai, lo sai cosa ti fa impazzire. Lo sai bene. Quante serate abbiamo passato insieme così?"
E lo dico: "Le Operette Morali."
Le Operette Morali!
Che mi struggevano a diciassette anni, mi consolavano a venti, mi spiegavano la vita a venticinque, mi rendevano complice a trenta.
Le notti passate a leggere interrogandomi. Sola. Contro il mondo ostile che mi circondava.
E allora vorrei dire che sì, le adoro. Che la mia vita è così anche grazie a quello che un ragazzetto scrisse nell'Ottocento. Parlami ti prego.
Parlami di lui.
Vorrei essere il tuo vicino di casa, il tuo autista, il tuo amico d'infanzia, il tuo giardiniere. Per vederti ogni giorno e chiederti: "Parlami di lui!"
Ma sto in silenzio.
Perché sono pavida e non ho cuore di dire che passerei la vita solo ad ascoltarti. E tu sei discreta e non faresti ciò che non chiedo.
E' la prima volta. E' la prima volta che sento di non essere più sola.
Non importa più chi sono, non importa chi sei, è solo amore.
La letteratura è così, è democratica, perché si può essere niente come me e avere l'occasione di parlare di poesia con chi è tutto.
Si può guardare negli occhi un'altra persona e, in silenzio, dirsi: "Affogo nei suoi versi!"
"Lo so, non è fantastico morire così?"
E' corrispondenza d'amorosi sensi!
Grazie Chiara, mi hai reso felice come nessuno era mai riuscito!
marzia.elle
Ma sopra ogni cosa e, seppure incosciamente, temevo la delusione.
Quella che sa essere così cocente quando hai idealizzato un momento, una situazione, una persona.
Poi la porta. I passi. Le parole. Quel corridoio così vicino, troppo vicino per me. "Non sono pronta. Non ora, non ora, non ora, non ora..." Mi ripeto.
Una parte di me si esalta, l'altra muore.
E lì, solo un attimo prima dell'irreparabile, lo sguardo di Federica che potrebbe essere un discorso di un'ora. "Stai calma!" Dice.
"Non posso. Come posso? Come?"
E quei passi, vicini, sempre più vicini... e le parole.
"Ma adesso arriverà il coraggio!" Penso.
Il coraggio arriva sempre dietro la paura.
"Arriverà!" Ripeto testarda.
Bevo dal bicchiere vuoto e via, alzo gli occhi.
Certo non nei suoi, non posso. Non so come salutare e allora non saluto.
Non ho voce, non ho mente, non ho cuore.
E il maledetto coraggio non arriva.
Sto per morire, è chiaro, mi passa avanti la mia vita. Tutta! Pochi secondi, vale niente!
Io sempre lì, impalata. Finché una voce dice: "Oh... la leopardiana!" e mi sento abbracciare.
Mondo ti amo! Mondo ti odio! Vita maledetta ti adoro. Schifoso presente mi fai impazzire. Voglio vivere per sempre, voglio schiattare ora. Voglio gridare, piangere, ridere, ma soprattutto... vorrei dire qualcosa di sensato. Non intelligente, non miro a tanto.
E invece sto zitta. Ferma. Immobile. Impietrita.
Chiara mi sorride e lo so, ogni suo gesto grida: "Vai, buttati!"
Federica mi guarda e un po' trema, perché lo sente. Sente il terrore che mi scorre nelle vene e per la prima volta, lucidamente, capisce che sì, forse non ce la farò. E ha pietà per me.
Poi, di nuovo, la sua voce. "Ho portato una cosa per te!" Mi dice.
E' il catalogo degli eventi leopardiani organizzati per il bicentenario della nascita di Giacomo.
Mi dice che ne è stata l'organizzatrice. E io vorrei dirle che lo so. Che so perfettamente chi è. Che ho letto ogni suo scritto, di ogni suo maestro, di ogni suo collega. Ma sto in silenzio.
Ho il vuoto dentro. Non ricordo nemmeno il mio nome.
In quel preciso momento, me lo sento, sta pensando: "Però, Chiara poteva dirmelo che la sua amica, poverina, è muta!"
Ci sediamo.
Bevo del vino.
In vino veritas. Spero segretamente i latini avessero torto.
La mia veritas è decisamente imbarazzante!
Respiro. Cerco di tornare padrona di me.
Sto per farcela quando mi sento chiedere: "Bene, e cosa hai letto di Leopardi?"
Federica azzarda un: "Però si era detto che spiegava..."
SBANG! Silenzio.
Sono quasi vent'anni che leggo Leopardi, ma ora qui, con i suoi occhi puntati nei miei, io vedo il deserto. Leopardi chi?
Terrore!
Ma, infine, sono comunque una donna esageratamente fortunata.
Nel momento più terribile lo sento. E' Giacomo. Non poteva lasciarmi sola.
Sento le sue paroli dolci che mi dicono: "Dai, lo sai cosa ti fa impazzire. Lo sai bene. Quante serate abbiamo passato insieme così?"
E lo dico: "Le Operette Morali."
Le Operette Morali!
Che mi struggevano a diciassette anni, mi consolavano a venti, mi spiegavano la vita a venticinque, mi rendevano complice a trenta.
Le notti passate a leggere interrogandomi. Sola. Contro il mondo ostile che mi circondava.
E allora vorrei dire che sì, le adoro. Che la mia vita è così anche grazie a quello che un ragazzetto scrisse nell'Ottocento. Parlami ti prego.
Parlami di lui.
Vorrei essere il tuo vicino di casa, il tuo autista, il tuo amico d'infanzia, il tuo giardiniere. Per vederti ogni giorno e chiederti: "Parlami di lui!"
Ma sto in silenzio.
Perché sono pavida e non ho cuore di dire che passerei la vita solo ad ascoltarti. E tu sei discreta e non faresti ciò che non chiedo.
E' la prima volta. E' la prima volta che sento di non essere più sola.
Non importa più chi sono, non importa chi sei, è solo amore.
La letteratura è così, è democratica, perché si può essere niente come me e avere l'occasione di parlare di poesia con chi è tutto.
Si può guardare negli occhi un'altra persona e, in silenzio, dirsi: "Affogo nei suoi versi!"
"Lo so, non è fantastico morire così?"
E' corrispondenza d'amorosi sensi!
Grazie Chiara, mi hai reso felice come nessuno era mai riuscito!
marzia.elle
mercoledì 24 ottobre 2007
C'è un mondo là fuori
Pensavo... pensavo ai monaci Birmani e alla loro marcia.
Pensavo che quando avevo quindici anni, c'erano dei ragazzi al posto loro.
Erano studenti. Abitavano più in là, ma condividevano gli stessi ideali e lo stesso amore per la libertà.
Camminavano per piazza Tian'anmen incuranti dei carri armati che passavano loro sopra. Sorridevano e guardavano la morte dritta in faccia.
Combattevano la loro guerra. La perdevano di fatto, ma la vincevano nel cuore dei popoli.
Pensavo... pensavo che nel 2001, l'11 settembre, era martedì e io ero in ferie.
Pensavo che morire mentre pensi alla riunione di lavoro o dove andare a fare colazione è due volte crudele. Crudele perché inutile. Crudele perché non ti dà il tempo di riappacificarti con il mondo.
Quella mattina ho chiamato i miei genitori. Volevo solo dir loro: "Vi voglio bene!"
Pensavo... pensavo a quel ragazzo nudo, incappucciato, appeso per un filo elettrico. Pensavo quanto le nostre vite sono diverse e quanto indifferente potrebbe essermi la sua. Pensavo che, invece, avevo voglia di piangere.
Pensavo... pensavo a quel giorno di ottobre che una scuola tremò portandosi via undici bambini.
Pensavo che a non tutti è concesso di morire da eroe.
Penso a Rita che sta combattendo la sua guerra. Penso che no, non la penso mai.
Penso che, a volte, per pensare, devi vedere la morte.
E penso che, sì, è un po' stupido, ma adesso sono qua, ascolto gli Scorpions cantare e ho voglia di abbracciarti mondo infame.
marzia.elle
Pensavo che quando avevo quindici anni, c'erano dei ragazzi al posto loro.
Erano studenti. Abitavano più in là, ma condividevano gli stessi ideali e lo stesso amore per la libertà.
Camminavano per piazza Tian'anmen incuranti dei carri armati che passavano loro sopra. Sorridevano e guardavano la morte dritta in faccia.
Combattevano la loro guerra. La perdevano di fatto, ma la vincevano nel cuore dei popoli.
Pensavo... pensavo che nel 2001, l'11 settembre, era martedì e io ero in ferie.
Pensavo che morire mentre pensi alla riunione di lavoro o dove andare a fare colazione è due volte crudele. Crudele perché inutile. Crudele perché non ti dà il tempo di riappacificarti con il mondo.
Quella mattina ho chiamato i miei genitori. Volevo solo dir loro: "Vi voglio bene!"
Pensavo... pensavo a quel ragazzo nudo, incappucciato, appeso per un filo elettrico. Pensavo quanto le nostre vite sono diverse e quanto indifferente potrebbe essermi la sua. Pensavo che, invece, avevo voglia di piangere.
Pensavo... pensavo a quel giorno di ottobre che una scuola tremò portandosi via undici bambini.
Pensavo che a non tutti è concesso di morire da eroe.
Penso a Rita che sta combattendo la sua guerra. Penso che no, non la penso mai.
Penso che, a volte, per pensare, devi vedere la morte.
E penso che, sì, è un po' stupido, ma adesso sono qua, ascolto gli Scorpions cantare e ho voglia di abbracciarti mondo infame.
marzia.elle
Respira, non iperventilare...
Amichetti adorati,
smettetela di dirmi che la cena di stasera è una "cosa bellissima"!
LO SO!
Ma me la sto facendo sotto lo stesso!
E non è assolutamente vero che oggi sono intrattabile!
Tu, piantala immediatamente di ridere!
E adesso non fare quella faccia seria!
Bastaaaaaaaaaa!
marzia.elle
smettetela di dirmi che la cena di stasera è una "cosa bellissima"!
LO SO!
Ma me la sto facendo sotto lo stesso!
E non è assolutamente vero che oggi sono intrattabile!
Tu, piantala immediatamente di ridere!
E adesso non fare quella faccia seria!
Bastaaaaaaaaaa!
marzia.elle
Incompresa 2
Mi siedo, accendo il computer, leggo le mail, prendo l'acqua, sorrido al busto di Giacomo e via, penso alla nuova giornata che mi attende.
Non proferisco parola. Non do fastidio. Saluto con educazione.
Io!
Claudio: "A Ma', perché non gli dai una botta di colore a quel coso?"
Io: "Scusa?"
Claudio: "Al busto..."
Io: "Scusa?"
Claudio: "Ma sì, dai, che so... gli fai i capelli neri. La giacchina blu..."
Io: "Scusa?"
Claudio: "Che davvero così... fa tristezza..."
Io: "Sei solo geloso perché lui è bellissimo!"
Ciccio: "Bellis... buuuuuuuuuuaaaaaaaahhhhhhh!"
Ecco, stanno ridendo!
Ridono ancora!
E ancora...
Io: "Respirate ogni tanto..."
marzia.elle
Non proferisco parola. Non do fastidio. Saluto con educazione.
Io!
Claudio: "A Ma', perché non gli dai una botta di colore a quel coso?"
Io: "Scusa?"
Claudio: "Al busto..."
Io: "Scusa?"
Claudio: "Ma sì, dai, che so... gli fai i capelli neri. La giacchina blu..."
Io: "Scusa?"
Claudio: "Che davvero così... fa tristezza..."
Io: "Sei solo geloso perché lui è bellissimo!"
Ciccio: "Bellis... buuuuuuuuuuaaaaaaaahhhhhhh!"
Ecco, stanno ridendo!
Ridono ancora!
E ancora...
Io: "Respirate ogni tanto..."
marzia.elle
martedì 23 ottobre 2007
riflettendo ....
A volte è difficile…sto bene da sola…mi piace…ci ho preso gusto…da sola nella mia casetta seppur a Milano…lontana dalle persone a cui voglio bene e che mi vogliono bene…me ci sono momenti in cui è dura…vedo intorno a me persone che sembrano amarsi, che forse si amano…a volte non mi serve nemmeno guardarmi intorno…mi basta guardar me…e mi chiedo se un giorno anch’io riuscirò finalmente a sentirmi amata e ad amare…ci sono momenti in cui questa mancanza quasi mi attanaglia il cuore…ci sono momenti in cui senza apparente motivo due rivoli caldi inumidiscono il mio volto e non c’è nulla che li fermi se non la consapevolezza di aver acquisito la capacità di star bene con me, di potermi sentire libera, di aver imparato ad amarmi…ma non mi basta. O almeno non sempre mi basta…a volte mi fa sentire grande, forte, indistruttibile…ma è come se mi mancasse un pezzo…non cerco…non cerco nulla…o forse nel momento stesso in cui dico non cerco mento a me stessa e costantemente cerco…cerco l’amore? Non lo so… cerco qualcuno con cui poter condividere quello che sono diventata e che abbia voglia di condividere se stesso con me… non lo so… so solo che in questo momento provo una tristezza infinita…certo Milano non mi aiuta…qui, sola, lontana…è difficile conoscere gente…Non so nemmeno spiegare quello che provo…c’è una persona a me molto cara che mi dice spesso che secondo la filosofia indù noi abbiamo un secondo cervello all’altezza più o meno dello stomaco…ecco, quello che so è che quando penso che più passa il tempo più può essere difficile trovare la persona “giusta”, mi si stringe completamente lo stomaco…Non so nemmeno io perché sto scrivendo questo…parole in libertà, o meglio, emozioni in libertà.
Forse sono “pretenziosa”…ma dopo tante fregature, dopo aver investito così tanto di me e di energie in storie in cui ho creduto tantissimo e che mi hanno delusa oltre quello che ritenevo possibile…mi sembra complicato…eppure amarsi dovrebbe essere la cosa più naturale del mondo…
Ci sono momenti in cui mi dico “che razza di pensieri…tu non hai bisogno di nessuno!” ma in realtà non ci credo nemmeno io… certo… “tutti sono necessari e nessuno è indispensabile” come ha detto qualcuno più saggio di me…e a me è quel necessario che manca…mi guardo indietro e non tornerei mai sui miei passi solo per non restar sola..ma allo stesso tempo guardo avanti e vedo tutte le cose che desidero, che ho sempre sognato per me e dalla mia vita e le vedo andare sempre più lontane da me…a volte ho paura di non riuscire a raggiungerle mai…amore…cuccioli…il lavoro che voglio…un nido…e allora mi tuffo in ciò che non mi piace, ma che è quello che ho in questo momento…un lavoro a scuola…una casa a Milano…conoscenti…mentre tutto ciò che solo vorrei è lontano o inesistente! No, non sono depressa…ho imparato a fare i conti con questi miei momenti di tristezza e confusione…ora li ho solo condivisi con chi conosco e non…forse dopo questo potrei sentirmi meno sola, mi son detta…forse qualcun altro potrebbe provare qualcosa di simile…
La tv trasmette catastrofi previste per il 2012 e io mi dico “che senso ha stare a preoccuparsi di tutto ciò che ho appena scritto?” Ha senso, perché ha senso per me in questo momento qualsiasi cosa accadrà domani! Ok, il succo di tutto è che mi vedo sola…sono sola…soprattutto mi sento sola…Va bene, già so che stasera non riuscirò a connettermi ad internet così dovrò aspettar domani per condividermi con voi…intanto questi pensieri mi hanno quasi sfinita..credo che me ne andrò a dormire tra un po’ lasciandomi pervadere, almeno nel sogno, da qualcosa che mi porti pace e serenità e gioia cosicché domani io possa iniziare la giornata che verrà meglio di come si sta chiudendo questa che si sta per concludere. Buona notte ora e buona giornata domani!
Questo l’ho scritto il 22 ott. Alle 22 circa.
E’ passato quasi un giorno e ora sto meglio..grazie! Certo mi ha aiutata molto la noia della riunione odierna…un oallosissimo Consiglio di Casse dove i Proff. Non facevano altro e solo che lamentarsi. Che palle…che barba…che noia!...
Forse sono “pretenziosa”…ma dopo tante fregature, dopo aver investito così tanto di me e di energie in storie in cui ho creduto tantissimo e che mi hanno delusa oltre quello che ritenevo possibile…mi sembra complicato…eppure amarsi dovrebbe essere la cosa più naturale del mondo…
Ci sono momenti in cui mi dico “che razza di pensieri…tu non hai bisogno di nessuno!” ma in realtà non ci credo nemmeno io… certo… “tutti sono necessari e nessuno è indispensabile” come ha detto qualcuno più saggio di me…e a me è quel necessario che manca…mi guardo indietro e non tornerei mai sui miei passi solo per non restar sola..ma allo stesso tempo guardo avanti e vedo tutte le cose che desidero, che ho sempre sognato per me e dalla mia vita e le vedo andare sempre più lontane da me…a volte ho paura di non riuscire a raggiungerle mai…amore…cuccioli…il lavoro che voglio…un nido…e allora mi tuffo in ciò che non mi piace, ma che è quello che ho in questo momento…un lavoro a scuola…una casa a Milano…conoscenti…mentre tutto ciò che solo vorrei è lontano o inesistente! No, non sono depressa…ho imparato a fare i conti con questi miei momenti di tristezza e confusione…ora li ho solo condivisi con chi conosco e non…forse dopo questo potrei sentirmi meno sola, mi son detta…forse qualcun altro potrebbe provare qualcosa di simile…
La tv trasmette catastrofi previste per il 2012 e io mi dico “che senso ha stare a preoccuparsi di tutto ciò che ho appena scritto?” Ha senso, perché ha senso per me in questo momento qualsiasi cosa accadrà domani! Ok, il succo di tutto è che mi vedo sola…sono sola…soprattutto mi sento sola…Va bene, già so che stasera non riuscirò a connettermi ad internet così dovrò aspettar domani per condividermi con voi…intanto questi pensieri mi hanno quasi sfinita..credo che me ne andrò a dormire tra un po’ lasciandomi pervadere, almeno nel sogno, da qualcosa che mi porti pace e serenità e gioia cosicché domani io possa iniziare la giornata che verrà meglio di come si sta chiudendo questa che si sta per concludere. Buona notte ora e buona giornata domani!
Questo l’ho scritto il 22 ott. Alle 22 circa.
E’ passato quasi un giorno e ora sto meglio..grazie! Certo mi ha aiutata molto la noia della riunione odierna…un oallosissimo Consiglio di Casse dove i Proff. Non facevano altro e solo che lamentarsi. Che palle…che barba…che noia!...
lunedì 22 ottobre 2007
Aeroporti di Roma
Ora che sono diventata una signorina dabbene (e anche un po' smemorata per l'età che avanza), parto sempre armata di Moleskine.
Così, ovunque, mi do aria da intellettuale prendendo appunti.
In verità, scrivo le solite stupidate che poi riporto qua sul blog!
Al check-in, venerdì 19 alle 6:30
Signorin: "Buongiorno!"
Io: "Buongiorno!"
Signorin: "Lei è cliente hsgdjfsjafsgafssaf [nome impronunciabile]?"
Io: "No..."
Signorin: "Oh, peccato. Mi spiace davvero, ma la fila è l'altra."
Io: "Va bene, grazie."
Cambio fila. Giro intorno i nastri colorati fino a fermarmi, da brava, prima della linea gialla.
Signorin (di cui sopra!): "Prego!"
Io (pensando di essere su scherzi a parte): "Scusi, ma non sono cliente... quella cosa..."
Signorin: "Oh, non importa! Qui è per tutti!"
Io (sempre più certa di vedere spuntare le telecamere da un momento all'altro): "Scusi, ma veramente ero qua un minuto fa e lei mi ha fatto cambiare fila!"
Signorin: "Sì sì, perché i clienti fsgdfahsfdahgfdsa hanno la precedenza. Ma visto che non c'è nessuno..."
Signorin... mavaffanculo!
Al gate, venerdì 19 alle 6:45
Messaggio all'amica del cuore.
"Sono al gate. L'imbarco è fra un'ora. Poi dici che non ti voglio bene!"
Risposta immediata.
"Te non sei normale! Però che bello... fra poco ci vediamo!"
E no, se la buttiamo sul sentimentale è finita...
Al gate, venerdì 19 alle 6:55
Sento un invitante profumo di colazione.
Mi giro. Alle mie spalle c'è una caffetteria / giornalaio.
Mi lancio, ma, a pochi passi, un signore mi fa: "Mi spiace, il bar è ancora chiuso!"
"Volevo il giornale!" Mento.
E lui: "Toh, è chiuso pure quello!"
Questi aeroporti di Roma cominciano a starmi un po' antipatici!
Imbarchiamo.
Il decollo è tranquillo.
Il capitano Gentilini ci saluta.
Passano cinque minuti e ci risaluta.
Altri dieci e ci parla di nuovo.
Il capitano Gentilini è decisamente logorroico!
Oltretutto quando traduce in inglese dice cose diverse.
E sì, la paura folle mi fa comprendere anche l'inglese.
Gli assistenti di volo, nel frattempo, commentano, come fossero soli.
"Aho, fra un po' dice anche di allacciare le cinture al posto mio!"
"Ma ieri, sapessi, prima di atterrare ha detto: signori stiamo per atterrare, tornate al posto di partenza! E' pazzo!"
Nel mentre tento di convincermi che sì, in fondo è strano, ma via, pazzo...
In quel preciso istante iniziamo a ballare.
Succede, stiamo scendendo di quota. Su Alghero c'è vento.
Il capitano Gentilini però, non scende come tutti, lui no, lui sbarella a destra e sinistra.
Scopro improvvisa e potente la fede.
Faccio giuramenti a cazzo. Tipo: "Se scendo da qua non la do mai più!"
"La do a tutti!"
"Mi faccio bionda!"
"Finisco Lettere..."
Finché, alle mie spalle, la voce dell'assistente di volo, chiara, inequivocabile!
"Aho, ma che stiamo a precipita'?"
All'animaccia vostra!
More cuddles!
marzia.elle
Così, ovunque, mi do aria da intellettuale prendendo appunti.
In verità, scrivo le solite stupidate che poi riporto qua sul blog!
Al check-in, venerdì 19 alle 6:30
Signorin: "Buongiorno!"
Io: "Buongiorno!"
Signorin: "Lei è cliente hsgdjfsjafsgafssaf [nome impronunciabile]?"
Io: "No..."
Signorin: "Oh, peccato. Mi spiace davvero, ma la fila è l'altra."
Io: "Va bene, grazie."
Cambio fila. Giro intorno i nastri colorati fino a fermarmi, da brava, prima della linea gialla.
Signorin (di cui sopra!): "Prego!"
Io (pensando di essere su scherzi a parte): "Scusi, ma non sono cliente... quella cosa..."
Signorin: "Oh, non importa! Qui è per tutti!"
Io (sempre più certa di vedere spuntare le telecamere da un momento all'altro): "Scusi, ma veramente ero qua un minuto fa e lei mi ha fatto cambiare fila!"
Signorin: "Sì sì, perché i clienti fsgdfahsfdahgfdsa hanno la precedenza. Ma visto che non c'è nessuno..."
Signorin... mavaffanculo!
Al gate, venerdì 19 alle 6:45
Messaggio all'amica del cuore.
"Sono al gate. L'imbarco è fra un'ora. Poi dici che non ti voglio bene!"
Risposta immediata.
"Te non sei normale! Però che bello... fra poco ci vediamo!"
E no, se la buttiamo sul sentimentale è finita...
Al gate, venerdì 19 alle 6:55
Sento un invitante profumo di colazione.
Mi giro. Alle mie spalle c'è una caffetteria / giornalaio.
Mi lancio, ma, a pochi passi, un signore mi fa: "Mi spiace, il bar è ancora chiuso!"
"Volevo il giornale!" Mento.
E lui: "Toh, è chiuso pure quello!"
Questi aeroporti di Roma cominciano a starmi un po' antipatici!
Imbarchiamo.
Il decollo è tranquillo.
Il capitano Gentilini ci saluta.
Passano cinque minuti e ci risaluta.
Altri dieci e ci parla di nuovo.
Il capitano Gentilini è decisamente logorroico!
Oltretutto quando traduce in inglese dice cose diverse.
E sì, la paura folle mi fa comprendere anche l'inglese.
Gli assistenti di volo, nel frattempo, commentano, come fossero soli.
"Aho, fra un po' dice anche di allacciare le cinture al posto mio!"
"Ma ieri, sapessi, prima di atterrare ha detto: signori stiamo per atterrare, tornate al posto di partenza! E' pazzo!"
Nel mentre tento di convincermi che sì, in fondo è strano, ma via, pazzo...
In quel preciso istante iniziamo a ballare.
Succede, stiamo scendendo di quota. Su Alghero c'è vento.
Il capitano Gentilini però, non scende come tutti, lui no, lui sbarella a destra e sinistra.
Scopro improvvisa e potente la fede.
Faccio giuramenti a cazzo. Tipo: "Se scendo da qua non la do mai più!"
"La do a tutti!"
"Mi faccio bionda!"
"Finisco Lettere..."
Finché, alle mie spalle, la voce dell'assistente di volo, chiara, inequivocabile!
"Aho, ma che stiamo a precipita'?"
All'animaccia vostra!
More cuddles!
marzia.elle
ahhhhhhhhhhhhhhhh!
Oggi li odio profondamente!!!
Arrivo a scuola sapendo che la mia classe è fuori per delle riprese...controllo di non avere supplenze...piazzo il mio computerino...mi connetto a internet...mi chiamano per una supplenza
Mi ritrovo due ore in una delle mie classi. Mi dico...un'ora li lascio liberi e un'ora andiamo avanti col programma!
Si scatenano fuochi e fiamme!
Volevo iniziare a fargli vedere dei film di fantascienza!
Trovo Solaris di Tarkovskij...seguono in 3/4 forse 5 non di più!
Ad un certo puntom'incazzo. Ne parte una discussione...si permettono di interferire col mio modo di lavorare! Ok, li ascolto per un po', poi mi sembra che esagerino e comincio pure a tirargli le orecchie!
Sono furiosa!
Vorrei poterli sopprimere uno ad uno, ma non posso!
Stavolta mi vendico!...
Cazzi loro alla prossima lezione!
Pretendono di guardare solo stronzate! Ma come fanno a capure le stronzate se non guardano da cosa nascono?
Sento un odio profondo! Io già odio fare la prof., poi ci si mettono pure loro!
Grazie per lo sfogo.
E' bello sapere che qualcuno mi "ascolta"
GRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRR!!!!!!!!!!!!!!!!!!
Arrivo a scuola sapendo che la mia classe è fuori per delle riprese...controllo di non avere supplenze...piazzo il mio computerino...mi connetto a internet...mi chiamano per una supplenza
Mi ritrovo due ore in una delle mie classi. Mi dico...un'ora li lascio liberi e un'ora andiamo avanti col programma!
Si scatenano fuochi e fiamme!
Volevo iniziare a fargli vedere dei film di fantascienza!
Trovo Solaris di Tarkovskij...seguono in 3/4 forse 5 non di più!
Ad un certo puntom'incazzo. Ne parte una discussione...si permettono di interferire col mio modo di lavorare! Ok, li ascolto per un po', poi mi sembra che esagerino e comincio pure a tirargli le orecchie!
Sono furiosa!
Vorrei poterli sopprimere uno ad uno, ma non posso!
Stavolta mi vendico!...
Cazzi loro alla prossima lezione!
Pretendono di guardare solo stronzate! Ma come fanno a capure le stronzate se non guardano da cosa nascono?
Sento un odio profondo! Io già odio fare la prof., poi ci si mettono pure loro!
Grazie per lo sfogo.
E' bello sapere che qualcuno mi "ascolta"
GRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRR!!!!!!!!!!!!!!!!!!
domenica 21 ottobre 2007
saltando di palo in frasca
ancora a rubar connessioni... che figata queste nuove tecnologie... allora mie care vecchie ciabatte...come state?
Oggi a Milano altra giornata di merda!
Tranne per il fatto che mi sono svegliata a mezzogiorno!
A dire il vero la prima volta che ho aperto gli occhi erano le otto...mi son guardata e mi son detta "guai a te se provi a trovare un qualsiasi motivo per alzarti a quest'ora di domenica a Milano!" e così da brava e impaurita mi sono riaccucciata sotto la copertina e..magia...quando ho riaperto gli occhi la sveglia segnava le dodici!
Credevo d'aver dormito solo qualche minuto e invece...sarà per questo che mi sento rinco da tutto il giorno?
Ma no, quello è normale...ma mi sento più rinco del normale...mah!
Va beh...appena sveglia lauta colazione...mi vesto con l'abito della domenica...poi spesa...mi armo del mio prestato potente mezzo (una bici scassata a cui ho montato alla meno peggio un cesto) e vado.
All'ipercoop grandi offerte...mi carico come un ciuccio (non per la quantità di cose acquistate, ma per le dimensioni e il peso delle cose comprate!...confezione di acqua, piumone per il letto - lo desideravo da tanto e me lo son regalato! - e poco più), metto tutto sulla bici e indenne riesco ad arrivare a casa!
La fame ora si fa sentire e mi godo le bontà che mi son preparata ieri...mangio...oddio per arrivare a sera ci vuole ancora un casino di tempo!
Che faccio per passare il tempo?
Gira e rigira...mi dedico un po' al mio hobby...creo spille, ciondoli, collane, orecchini...etc...e poi? Non ho voglia di pensare al lavoro e così,,,
che cazzo si fa a Milano da soli?
ok, va bene, vado alla Upim!
Non ho soldi ma con gli occhi compro un casino di cose per la mia casetta!
Torno a casa..ora mi tocca pensare al lavoro. Che palle!
Misuro la febbre che non mi sento bene....sto bene, mi tocca lavorare! Va beh, avrei dovuto lavorare lo stesso!
Ah, già, domani la mia classe è in uscita didattica e così non devo preparare nulla. Potrei anticiparmi per martedì giorno in cui dovrò "intrattenere" un branco di adolescenti/adulti per ben tre ore...sti cazzi, non mi va!
Cerco una connessione internet e finalmente dopo vari tentativi la trovo!
Nel frattempo metto il computer in corrente e...oddio...salta tutto! Santo salva vita! La presa è bruciata e tale resterà finchè non riceverò il primo stipendio!
Ho paura che come ieri tra breve salterà la connessione, così intanto pubblico questo poi si vedrà!
Salut
Oggi a Milano altra giornata di merda!
Tranne per il fatto che mi sono svegliata a mezzogiorno!
A dire il vero la prima volta che ho aperto gli occhi erano le otto...mi son guardata e mi son detta "guai a te se provi a trovare un qualsiasi motivo per alzarti a quest'ora di domenica a Milano!" e così da brava e impaurita mi sono riaccucciata sotto la copertina e..magia...quando ho riaperto gli occhi la sveglia segnava le dodici!
Credevo d'aver dormito solo qualche minuto e invece...sarà per questo che mi sento rinco da tutto il giorno?
Ma no, quello è normale...ma mi sento più rinco del normale...mah!
Va beh...appena sveglia lauta colazione...mi vesto con l'abito della domenica...poi spesa...mi armo del mio prestato potente mezzo (una bici scassata a cui ho montato alla meno peggio un cesto) e vado.
All'ipercoop grandi offerte...mi carico come un ciuccio (non per la quantità di cose acquistate, ma per le dimensioni e il peso delle cose comprate!...confezione di acqua, piumone per il letto - lo desideravo da tanto e me lo son regalato! - e poco più), metto tutto sulla bici e indenne riesco ad arrivare a casa!
La fame ora si fa sentire e mi godo le bontà che mi son preparata ieri...mangio...oddio per arrivare a sera ci vuole ancora un casino di tempo!
Che faccio per passare il tempo?
Gira e rigira...mi dedico un po' al mio hobby...creo spille, ciondoli, collane, orecchini...etc...e poi? Non ho voglia di pensare al lavoro e così,,,
che cazzo si fa a Milano da soli?
ok, va bene, vado alla Upim!
Non ho soldi ma con gli occhi compro un casino di cose per la mia casetta!
Torno a casa..ora mi tocca pensare al lavoro. Che palle!
Misuro la febbre che non mi sento bene....sto bene, mi tocca lavorare! Va beh, avrei dovuto lavorare lo stesso!
Ah, già, domani la mia classe è in uscita didattica e così non devo preparare nulla. Potrei anticiparmi per martedì giorno in cui dovrò "intrattenere" un branco di adolescenti/adulti per ben tre ore...sti cazzi, non mi va!
Cerco una connessione internet e finalmente dopo vari tentativi la trovo!
Nel frattempo metto il computer in corrente e...oddio...salta tutto! Santo salva vita! La presa è bruciata e tale resterà finchè non riceverò il primo stipendio!
Ho paura che come ieri tra breve salterà la connessione, così intanto pubblico questo poi si vedrà!
Salut
venerdì 19 ottobre 2007
offendere
Che figata...basta offendere anche solo vagamente che...non solo tirchi sti milanesi, pure PERMALOSIIIII!!!!
Non vado oltre che mica lo so quanto dura sta connessione...era solo per dire che ci sono!
Scritto in bianco non si vede!
Scusate se mi ripeto...
Da brava vecchia ciabatta difendo la categoria delle rincoglionite! E tengo alta con orgoglio la bandiera!
Non vado oltre che mica lo so quanto dura sta connessione...era solo per dire che ci sono!
Scritto in bianco non si vede!
Scusate se mi ripeto...
Da brava vecchia ciabatta difendo la categoria delle rincoglionite! E tengo alta con orgoglio la bandiera!
offendere
Che figata...basta offendere anche solo vagamente che...non solo tirchi sti milanesi, pure PERMALOSIIIII!!!!
Non vado oltre che mica lo so quanto dura sta connessione...era solo per dire che ci sono!
Non vado oltre che mica lo so quanto dura sta connessione...era solo per dire che ci sono!
a volte ritornano...
Sono sparita, lo so...il tempo che manca...la salurte pure...la connessione a internet non ne parliamo...ne approfitto ora, mentre rubo una connessione a non so chi dal calduccio (si fa per dire) di casa mia per lasciare un segno della mia molto singhiozzante esistenza su questo blog...
Così...
Mi trovo in una città che non mi piace a fare qualcosa che non mi piace e dove la maggior parte delle persone che ci sono non mi piacciono!
Cazzo che vita di merda...e allora lavoro e mi ammalo di non so che per tenere sempre impegnata la mente così non penso a dove cazzo sto!
Uno potrebbe dire "tuffati nel lavoro e lascia in pace la salute....!" e io dico..."ma no, per variare altrimenti mi annoio!"
E così ieri dopo il lavoro sono tornata a casa, ho mangiato e sono stata a fare un giro al pronto soccorso di Milano.
Ci ho passato un bel pomeriggio...ho visto tante persone nuove e con qualcuna ho pure parlato...ma non è che credevano tanto a quello che dicevo! A pensarci bene, pure io non credevo a loro! Allora forse tanto bello il pomeriggio non è stato...
Il colore che andava più di moda (e in questo mi sentivo molto un pesce fuor d'acqua! Ma chi mi conosce sa che non amo seguire la moda!!!) era il rosso...ma pure il bianco smorto.
Alla fine per consolarmi sono andata in un posto dove tirando fuori dei pezzettini di metallo o di carta (tanti) ti danno in cambio un oggettino (uno!) che mentre sei lì ti sembra tanto utile e che non puoi farne a meno...quando arrivi a casa ti chiedi con che cazzo hai barattato il tuo sudore!
Per farla breve (ho paura che la concessione internet possa cadere da un momento all'altro!) sto a Milano...sapete quella città che quando è grigia dicono "che bella giornata oggi, eh?"
Va bè, a questo punto...
Vado a fare un giro pe sta città che oggi è pure una calda bella giornata!
P.S. la paura era decisamente fondata...la persona a cui mi appoggiavo all'improvviso si è sconnessa e io...la spesa ora l'ho fatta...sono uscita nel grigio sole e ora ci riprovo!
Che palle!
So proprio tirchi sti milanesi...NON RIESCO NEMMENO STASERA!!!
Così...
Mi trovo in una città che non mi piace a fare qualcosa che non mi piace e dove la maggior parte delle persone che ci sono non mi piacciono!
Cazzo che vita di merda...e allora lavoro e mi ammalo di non so che per tenere sempre impegnata la mente così non penso a dove cazzo sto!
Uno potrebbe dire "tuffati nel lavoro e lascia in pace la salute....!" e io dico..."ma no, per variare altrimenti mi annoio!"
E così ieri dopo il lavoro sono tornata a casa, ho mangiato e sono stata a fare un giro al pronto soccorso di Milano.
Ci ho passato un bel pomeriggio...ho visto tante persone nuove e con qualcuna ho pure parlato...ma non è che credevano tanto a quello che dicevo! A pensarci bene, pure io non credevo a loro! Allora forse tanto bello il pomeriggio non è stato...
Il colore che andava più di moda (e in questo mi sentivo molto un pesce fuor d'acqua! Ma chi mi conosce sa che non amo seguire la moda!!!) era il rosso...ma pure il bianco smorto.
Alla fine per consolarmi sono andata in un posto dove tirando fuori dei pezzettini di metallo o di carta (tanti) ti danno in cambio un oggettino (uno!) che mentre sei lì ti sembra tanto utile e che non puoi farne a meno...quando arrivi a casa ti chiedi con che cazzo hai barattato il tuo sudore!
Per farla breve (ho paura che la concessione internet possa cadere da un momento all'altro!) sto a Milano...sapete quella città che quando è grigia dicono "che bella giornata oggi, eh?"
Va bè, a questo punto...
Vado a fare un giro pe sta città che oggi è pure una calda bella giornata!
P.S. la paura era decisamente fondata...la persona a cui mi appoggiavo all'improvviso si è sconnessa e io...la spesa ora l'ho fatta...sono uscita nel grigio sole e ora ci riprovo!
Che palle!
So proprio tirchi sti milanesi...NON RIESCO NEMMENO STASERA!!!
giovedì 18 ottobre 2007
Together
Meditavo un post dal titolo: cazzona!
Cazzona, come me che, poiché su dieci cose che dico, nove sono puttanate, nessuno mi crede mai!
Questo implica il non poter essere mai triste, perché tanto gli amici ti sfottono comunque.
E vabbè...
Poi, però, la cazzona che è in me ha di nuovo preso il controllo della situazione e ho cambiato idea!
Quindi bando alla mestizia!
Solito open space.
Solito gruppo di lavoro.
Io: "Ragazzi, vi ricordate che domani non ci sono, vero?"
Ciccio: "Nooooo! Nooooo, non puoi!"
Claudio: "E ci lasci così?"
Io: "Tanto... visto il mio apporto la progetto..."
(ridiamo)
Ciccio: "Sì, ma noi?"
Io: "Alle mail bastarde non rispondete! La strategia è: rimandare!"
Claudio: "Oh, vabbè, allora facciamo una festa!"
Ciccio: "... mmmhhhh... ma dove vai?"
Io: "Sardegna. Matrimonio..."
Claudio: "Ti sposi e non ci dici niente?"
Io: "E' che lui ancora non lo sa..."
Claudio: "I confetti almeno li potevi portare..."
CONFETTI!
Si accende la lampadina!
Estraggono dal cassetto il sacchettino di un nostro collega, fresco sposo, e iniziano a ruminare.
Claudio: " 'Sti confetti sono alterni!"
Ciccio: "Alterni esterni o alterni interni?"
Claudio: "Alterni esterni e interni. Uno buono, uno fa schifo!"
Ciccio: "Ma sanno di qualcosa o la mandorla è mollacchia?"
Claudio: "Together!"
Together a tutti!
E con ciò vi saluto. A lunedì... forse!
marzia.elle
Cazzona, come me che, poiché su dieci cose che dico, nove sono puttanate, nessuno mi crede mai!
Questo implica il non poter essere mai triste, perché tanto gli amici ti sfottono comunque.
E vabbè...
Poi, però, la cazzona che è in me ha di nuovo preso il controllo della situazione e ho cambiato idea!
Quindi bando alla mestizia!
Solito open space.
Solito gruppo di lavoro.
Io: "Ragazzi, vi ricordate che domani non ci sono, vero?"
Ciccio: "Nooooo! Nooooo, non puoi!"
Claudio: "E ci lasci così?"
Io: "Tanto... visto il mio apporto la progetto..."
(ridiamo)
Ciccio: "Sì, ma noi?"
Io: "Alle mail bastarde non rispondete! La strategia è: rimandare!"
Claudio: "Oh, vabbè, allora facciamo una festa!"
Ciccio: "... mmmhhhh... ma dove vai?"
Io: "Sardegna. Matrimonio..."
Claudio: "Ti sposi e non ci dici niente?"
Io: "E' che lui ancora non lo sa..."
Claudio: "I confetti almeno li potevi portare..."
CONFETTI!
Si accende la lampadina!
Estraggono dal cassetto il sacchettino di un nostro collega, fresco sposo, e iniziano a ruminare.
Claudio: " 'Sti confetti sono alterni!"
Ciccio: "Alterni esterni o alterni interni?"
Claudio: "Alterni esterni e interni. Uno buono, uno fa schifo!"
Ciccio: "Ma sanno di qualcosa o la mandorla è mollacchia?"
Claudio: "Together!"
Together a tutti!
E con ciò vi saluto. A lunedì... forse!
marzia.elle
Prendi il cuore e buttalo là dove sguazzano le vacche!
E vabbè, succede un po' a tutti.
Ti svegli una mattina e la porta è diventata un muro!
Sbang! 'stardo!
Poi, però, il tempo passa, le stagioni si alternano, gli occhi si aprono...
E via a chiedere qualche consiglio, perché uno i propri limiti li conosce!
Dice Ale: "All'eventuale start-up niente canti di Dante, niente giovane Werther e Giacomino in pillole tipo zigulì, ok???"
Ha ragione! Di uomini non capisco proprio un cazzo!
marzia.elle
Ti svegli una mattina e la porta è diventata un muro!
Sbang! 'stardo!
Poi, però, il tempo passa, le stagioni si alternano, gli occhi si aprono...
E via a chiedere qualche consiglio, perché uno i propri limiti li conosce!
Dice Ale: "All'eventuale start-up niente canti di Dante, niente giovane Werther e Giacomino in pillole tipo zigulì, ok???"
Ha ragione! Di uomini non capisco proprio un cazzo!
marzia.elle
mercoledì 17 ottobre 2007
Non svegliare il ricordo che dorme
Ieri sera, mentre portavo in garage alcune cose, mi è capitato ciò che di peggio può succedere a un finto illuminista che fa dell'ironia la sua via di salvezza: ho svegliato i ricordi!
Non che essi riposino silenti, giammai, sempre lì a vociare in testa, ma capita talvolta che nel correre quotidiano si riesca a non sentirli.
La sera però... ah... cosa mai si può opporre al buio?
Pensare che tutto quel turbinio di emozioni, quel vaso di Pandora incustodito, se ne stava beato a riposare in una agenda blu, in un foglio piegato in quattro. Uno dei miei tanti temi del liceo.
E dietro, come sempre, il tuo commento. Che non era mai un giudizio, ma una risposta alle mie mille domande.
Se rimiro il passato, non ho grandi rimpianti, ma un cruccio sì, quello di non averti mai detto fino in fondo quanto le tue parole hanno cambiato il mio modo di affrontare la vita.
Perché Desi (e sì, è così che ti abbiamo sempre chiamata fra noi) è l'insegnante che incontri lungo il cammino solo se sei schifosamente fortunato.
Ed io, di fortuna, devo averne avuta una quantità sconfinata, perché non solo ti ho incrociato, ma negli anni più belli, quelli del triennio, e nelle materie più amate (italiano e latino).
Io, con la mia esuberanza, la mia presunzione e, ahimé, la mia ignoranza, tu e la tua mente illuminata, la fiamma nel cuore e quel sorriso disarmante.
Io, così bacchettona e tu, a volte, così incosciente.
Le tue parole e i miei silenzi. Le mie parole e i tuoi di silenzi.
Io e la mia anima nera, tu e quella caparbia fiducia in me, nel domani, nel mondo, che sì, mi è anche capitato di pensare fosse solo stupida ingenuità.
Io e la mia finta forza, tu e il tuo fortissimo amore. Amore per quella professione che pensavi non fosse la tua, ma per la quale eri indubbiamente nata; amore per la conoscenza, le lettere, la poesia, tutto ciò che di bello ci rallegra il cuore.
Nei giorni quelli belli, quando pensavo di poter cambiare il mondo, e sopra il tuo sguardo che diceva: "Credici!", ma anche: "Sii forte!", perché lo sapevi che non sarebbe stato facile.
Nei giorni quelli brutti, quando facevo pensieri terribili, e sopra il tuo sorriso, mai invadente, ma fermo, rassicurante e quella mano tesa a dire: "Dai, sono qua!"
Tu, sempre lì, solo un metro avanti a me. Ad aspettare. Senza fretta, senza mai demordere. Sicura che ti avrei raggiunto, con i miei tempi.
Quelle parole che non sapevo dire, ma riuscivo a scrivere.
E le tue risposte, scritte, di seguito alle mie.
Il mio sguardo che cercava conforto e quel tuo, a volte, ostinato silenzio. Che, allora, non capivo.
"E' sbagliato vero?" Chiedevo.
"No!" Rispondevi.
"Allora pensa che sono una cretina, eh prof?"
"Oh, no! Questo mai!"
"Cosa allora?"
"Va bene così!" Dicevi.
E io mi bruciavo l'anima come solo a diciassette anni sai e puoi fare.
E tu bruciavi la tua, perché non volevi contenermi, ma sapevi dove quel fuoco m'avrebbe portato.
"Credici! Ma sii forte!"
E mentre mi aiutavi ad attraversare l'inferno che è la giovinezza, mi concedevi di perdermi nell'immensità della tua conoscenza.
Lì, solo mirandola, trasecolavo. Ma tu, divertita e impietosa, mi spingevi a forza dentro.
"Vai, che un po' di sapere non ha mai ammazzato nessuno!" Dicevi guardandomi annaspare.
"Affogo!" Pensavo.
"Smettila di lottare contro il latino, la grammatica e contro di me, fidati, lasciati andare..."
Fu allora che imparai a nuotare.
Quando mi insegnasti a godere della letteratura, e sì, anche di quella gran carogna di Cicero!
E tutto sembrò più divertente.
Persino gareggiare con te, che mai ti tiravi indietro.
"Ma un sei politico prof?"
"Scherzi! - ridacchiavi - Tu meriti tutto il mio tempo, tutto il mio impegno, tutta la mia crudeltà!"
E a me sembrava proprio che niente di più eccitante esistesse per te all'infuori del massacrarmi!
Così, con amore!
Grazie Desi.
Così, con amore, ancora oggi, ogni parola che scrivo è per te!
marzia.elle
Non che essi riposino silenti, giammai, sempre lì a vociare in testa, ma capita talvolta che nel correre quotidiano si riesca a non sentirli.
La sera però... ah... cosa mai si può opporre al buio?
Pensare che tutto quel turbinio di emozioni, quel vaso di Pandora incustodito, se ne stava beato a riposare in una agenda blu, in un foglio piegato in quattro. Uno dei miei tanti temi del liceo.
E dietro, come sempre, il tuo commento. Che non era mai un giudizio, ma una risposta alle mie mille domande.
Se rimiro il passato, non ho grandi rimpianti, ma un cruccio sì, quello di non averti mai detto fino in fondo quanto le tue parole hanno cambiato il mio modo di affrontare la vita.
Perché Desi (e sì, è così che ti abbiamo sempre chiamata fra noi) è l'insegnante che incontri lungo il cammino solo se sei schifosamente fortunato.
Ed io, di fortuna, devo averne avuta una quantità sconfinata, perché non solo ti ho incrociato, ma negli anni più belli, quelli del triennio, e nelle materie più amate (italiano e latino).
Io, con la mia esuberanza, la mia presunzione e, ahimé, la mia ignoranza, tu e la tua mente illuminata, la fiamma nel cuore e quel sorriso disarmante.
Io, così bacchettona e tu, a volte, così incosciente.
Le tue parole e i miei silenzi. Le mie parole e i tuoi di silenzi.
Io e la mia anima nera, tu e quella caparbia fiducia in me, nel domani, nel mondo, che sì, mi è anche capitato di pensare fosse solo stupida ingenuità.
Io e la mia finta forza, tu e il tuo fortissimo amore. Amore per quella professione che pensavi non fosse la tua, ma per la quale eri indubbiamente nata; amore per la conoscenza, le lettere, la poesia, tutto ciò che di bello ci rallegra il cuore.
Nei giorni quelli belli, quando pensavo di poter cambiare il mondo, e sopra il tuo sguardo che diceva: "Credici!", ma anche: "Sii forte!", perché lo sapevi che non sarebbe stato facile.
Nei giorni quelli brutti, quando facevo pensieri terribili, e sopra il tuo sorriso, mai invadente, ma fermo, rassicurante e quella mano tesa a dire: "Dai, sono qua!"
Tu, sempre lì, solo un metro avanti a me. Ad aspettare. Senza fretta, senza mai demordere. Sicura che ti avrei raggiunto, con i miei tempi.
Quelle parole che non sapevo dire, ma riuscivo a scrivere.
E le tue risposte, scritte, di seguito alle mie.
Il mio sguardo che cercava conforto e quel tuo, a volte, ostinato silenzio. Che, allora, non capivo.
"E' sbagliato vero?" Chiedevo.
"No!" Rispondevi.
"Allora pensa che sono una cretina, eh prof?"
"Oh, no! Questo mai!"
"Cosa allora?"
"Va bene così!" Dicevi.
E io mi bruciavo l'anima come solo a diciassette anni sai e puoi fare.
E tu bruciavi la tua, perché non volevi contenermi, ma sapevi dove quel fuoco m'avrebbe portato.
"Credici! Ma sii forte!"
E mentre mi aiutavi ad attraversare l'inferno che è la giovinezza, mi concedevi di perdermi nell'immensità della tua conoscenza.
Lì, solo mirandola, trasecolavo. Ma tu, divertita e impietosa, mi spingevi a forza dentro.
"Vai, che un po' di sapere non ha mai ammazzato nessuno!" Dicevi guardandomi annaspare.
"Affogo!" Pensavo.
"Smettila di lottare contro il latino, la grammatica e contro di me, fidati, lasciati andare..."
Fu allora che imparai a nuotare.
Quando mi insegnasti a godere della letteratura, e sì, anche di quella gran carogna di Cicero!
E tutto sembrò più divertente.
Persino gareggiare con te, che mai ti tiravi indietro.
"Ma un sei politico prof?"
"Scherzi! - ridacchiavi - Tu meriti tutto il mio tempo, tutto il mio impegno, tutta la mia crudeltà!"
E a me sembrava proprio che niente di più eccitante esistesse per te all'infuori del massacrarmi!
Così, con amore!
Grazie Desi.
Così, con amore, ancora oggi, ogni parola che scrivo è per te!
marzia.elle
Allontanati immediatamente dal mio software!
Segnalazione di anomalia sul nostro sistema in esercizio.
Ecco il dettaglio:
"Si segnala che il sistema di redazione [nome progetto] non permette l'eliminazione della cartella Anomalie di fatturazione.
La X per eliminare la cartella rimane disabilitata.
Grazie"
Ma su via, perché accontentarsi di cancellare solo una cartella e sputtanare tutta la sezione?
Formattiamo il server!
Lurido utente con quelle manine grasse piene di dita... a zappare!
marzia.elle
Ecco il dettaglio:
"Si segnala che il sistema di redazione [nome progetto] non permette l'eliminazione della cartella Anomalie di fatturazione.
La X per eliminare la cartella rimane disabilitata.
Grazie"
Ma su via, perché accontentarsi di cancellare solo una cartella e sputtanare tutta la sezione?
Formattiamo il server!
Lurido utente con quelle manine grasse piene di dita... a zappare!
marzia.elle
Auguri
Cara amichetta del cuore,
indovina cosa facevo stamane alle 6?
Provavo il vestito per il tuo matrimonio.
Sì, è nero! Fattene una ragione.
Del resto, la diffusa credenza che un matrimonio sia un evento gioioso, è ancora da dimostrare!
Per l'occasione, però, vorrei rivoluzionare un po' il cerimoniale e fare io la promessa di matrimonio: a te!
"Amichetta mia carissima, facciamo che è l'ultimo, perché alla prossima ti faccio circumnavigare la Sardegna a calci nel culo, che Magellano ti fa una sega!
Sii felice!"
marzia.elle
indovina cosa facevo stamane alle 6?
Provavo il vestito per il tuo matrimonio.
Sì, è nero! Fattene una ragione.
Del resto, la diffusa credenza che un matrimonio sia un evento gioioso, è ancora da dimostrare!
Per l'occasione, però, vorrei rivoluzionare un po' il cerimoniale e fare io la promessa di matrimonio: a te!
"Amichetta mia carissima, facciamo che è l'ultimo, perché alla prossima ti faccio circumnavigare la Sardegna a calci nel culo, che Magellano ti fa una sega!
Sii felice!"
marzia.elle
martedì 16 ottobre 2007
Ho sbagliato lavoro!
Io: "Scusa Laura, ma perché dobbiamo intervenire per risolvere anche i problemi dei nostri competitor?"
Cliente: "Ecco... secondo loro non è così..."
Io: "Perdonami, ma si sbagliano. L'errore è chiaramente loro e te lo posso dimostrare!"
Cliente: "E' che dicono di non vederlo nei loro log..."
Io: "Per carità, ma i log sono proprietari del software, anche io posso scrivere ciò che voglio sui miei log! Ci posso mettere anche una poesia se vuoi. Vuoi?"
Cliente: "No no! Eheh. Senti, però... la situazione è statica... loro non intervengono..."
Io: "Ho capito. Ripeto la domanda: perché dovrei farlo io?"
Cliente: "Ti prego... per favore... lo so lo so, hai anche ragione, ma sto nei guai. Aiutami per favore... su, dai, davvero... non sai che giornataccia! Non saprei cosa dire all'utente finale. E' un casino... non possiamo rimandare. Mi capisci? Dai, per favore..."
Ma faccio la psicologa io?
marzia.elle
Cliente: "Ecco... secondo loro non è così..."
Io: "Perdonami, ma si sbagliano. L'errore è chiaramente loro e te lo posso dimostrare!"
Cliente: "E' che dicono di non vederlo nei loro log..."
Io: "Per carità, ma i log sono proprietari del software, anche io posso scrivere ciò che voglio sui miei log! Ci posso mettere anche una poesia se vuoi. Vuoi?"
Cliente: "No no! Eheh. Senti, però... la situazione è statica... loro non intervengono..."
Io: "Ho capito. Ripeto la domanda: perché dovrei farlo io?"
Cliente: "Ti prego... per favore... lo so lo so, hai anche ragione, ma sto nei guai. Aiutami per favore... su, dai, davvero... non sai che giornataccia! Non saprei cosa dire all'utente finale. E' un casino... non possiamo rimandare. Mi capisci? Dai, per favore..."
Ma faccio la psicologa io?
marzia.elle
La vedo dura...
Io: "Ehhh lo so, il rapporto con il cliente è sempre la cosa più difficile..."
Claudio: "Perché?"
Assumo l'aria di chi ne sa!
Io: "Ho letto la mail che hai inviato..."
Claudio: "Visto? Hanno sbagliato tutta l'installazione 'sti dementi!"
Io: "Sì sì, però..."
Claudio: "E poi ci aprono le anomalie!"
Io: "Certo, però..."
Claudio: "Però?"
Io: "Devi essere un po' più diplomatico..."
Claudio: "E mica ho detto niente di che!"
Io: "No, però il sottinteso di ogni riga della mail è: COGLIONE!"
Claudio: "Sottinteso?"
Io: "Esatto!"
Claudio: "No no, niente sottinteso! L'ho scritto con il font bianco. Prova a selezionare la riga con il mouse..."
Che il cielo mi aiuti!
marzia.elle
Claudio: "Perché?"
Assumo l'aria di chi ne sa!
Io: "Ho letto la mail che hai inviato..."
Claudio: "Visto? Hanno sbagliato tutta l'installazione 'sti dementi!"
Io: "Sì sì, però..."
Claudio: "E poi ci aprono le anomalie!"
Io: "Certo, però..."
Claudio: "Però?"
Io: "Devi essere un po' più diplomatico..."
Claudio: "E mica ho detto niente di che!"
Io: "No, però il sottinteso di ogni riga della mail è: COGLIONE!"
Claudio: "Sottinteso?"
Io: "Esatto!"
Claudio: "No no, niente sottinteso! L'ho scritto con il font bianco. Prova a selezionare la riga con il mouse..."
Che il cielo mi aiuti!
marzia.elle
Serie TV
Nel mezzo del rilascio.
Claudio: "Ragazzi, una cosa importante!"
Io: "Cosa?"
Claudio: "Non guardate mai Lost! Ieri ho visto le prime tre puntate. Follia pura! Davvero! Non guardate mai Lost!"
Alessio: "Non bisogna mai fare i conti senza LOSTe!"
E il software, malgrado noi, continua (suppergiù) a funzionare... misteri!
marzia.elle
Claudio: "Ragazzi, una cosa importante!"
Io: "Cosa?"
Claudio: "Non guardate mai Lost! Ieri ho visto le prime tre puntate. Follia pura! Davvero! Non guardate mai Lost!"
Alessio: "Non bisogna mai fare i conti senza LOSTe!"
E il software, malgrado noi, continua (suppergiù) a funzionare... misteri!
marzia.elle
Il gusto del comando!
Poiché sono una pazza scatenata e ieri sera mi sono addormentata su dolce lettura, stamane in ufficio ho decretato: "Ragazzi, non possiamo annichilire le menti trapassando i nostri giorni in codesta siffatta maniera!"
Coro unanime: "Cheeeeeee?"
"Pertanto, - riprendo, incurante dei commenti sulla mia sanità mentale - ho deciso che dobbiamo spendere almeno dieci minuti al giorno leggendo letteratura!"
Una timida voce mi fa notare che oggi abbiamo un rilascio software abbastanza importante.
"Lo so. A maggior ragione! Perché quando l'animo è sereno, la mente è frizzante e il corpo pronto!"
Annuiscono, ma maledicono il giorno che sono finiti a lavorare con me!
Intanto l'open space si popola. Non mi scoraggio!
"Oggi, - annuncio - leggeremo il Dialogo della Natura e di un'Anima, tratto dalle Operette Morali di Leopardi!"
"Non era meglio una canzone..." Bofonchia uno.
"Miseria, - interviene un altro - giusto ci pensavo stamattina mentre guidavo come un pazzo nel traffico!"
"Silenzio!"
Inizio, con tutto l'amore che posso.
"[...] Vivi, e sii grande e infelice! [...]"
"[...] Perché l'eccellenza delle anime importa maggiore intensione della loro vita; la qual cosa importa maggior sentimento dell'infelicità propria; che e come se io dicessi maggiore infelicità. [...]"
Sono già dieci minuti che leggo.
Staranno facendo tutti i beati fatti loro, penso.
E invece... commentano!
"E vabbé, allora non posso essere felice e grande allo stesso tempo?"
"Che poi... vale la pena di passare la vita così come dice per poi forse avere la gloria..."
"Che manco è sicura!"
"Ma guarda, non sono d'accordo. Secondo me sta dicendo un'altra cosa..."
"Che mi mandi il link che la voglio rileggere per conto mio?"
FREGATI!
marzia.elle
Coro unanime: "Cheeeeeee?"
"Pertanto, - riprendo, incurante dei commenti sulla mia sanità mentale - ho deciso che dobbiamo spendere almeno dieci minuti al giorno leggendo letteratura!"
Una timida voce mi fa notare che oggi abbiamo un rilascio software abbastanza importante.
"Lo so. A maggior ragione! Perché quando l'animo è sereno, la mente è frizzante e il corpo pronto!"
Annuiscono, ma maledicono il giorno che sono finiti a lavorare con me!
Intanto l'open space si popola. Non mi scoraggio!
"Oggi, - annuncio - leggeremo il Dialogo della Natura e di un'Anima, tratto dalle Operette Morali di Leopardi!"
"Non era meglio una canzone..." Bofonchia uno.
"Miseria, - interviene un altro - giusto ci pensavo stamattina mentre guidavo come un pazzo nel traffico!"
"Silenzio!"
Inizio, con tutto l'amore che posso.
"[...] Vivi, e sii grande e infelice! [...]"
"[...] Perché l'eccellenza delle anime importa maggiore intensione della loro vita; la qual cosa importa maggior sentimento dell'infelicità propria; che e come se io dicessi maggiore infelicità. [...]"
Sono già dieci minuti che leggo.
Staranno facendo tutti i beati fatti loro, penso.
E invece... commentano!
"E vabbé, allora non posso essere felice e grande allo stesso tempo?"
"Che poi... vale la pena di passare la vita così come dice per poi forse avere la gloria..."
"Che manco è sicura!"
"Ma guarda, non sono d'accordo. Secondo me sta dicendo un'altra cosa..."
"Che mi mandi il link che la voglio rileggere per conto mio?"
FREGATI!
marzia.elle
lunedì 15 ottobre 2007
Ce la posso fare...
E siccome il tempo fugge, ma solo quando pare a lui, eccoci arrivati alla settimana che temo.
Sogni folli agitano le notti, pensieri insensati i giorni.
Ieri, appena ripresa coscienza di me, ho fissato il soffitto indecisa se ridere o piangere.
Nel mio incubo mattutino l'open space si era trasformato in un'aula liceale. I miei colleghi erano compagni di classe, il capo interrogava.
"Tu!"
"Sì?"
"Parlami della trans-memoria in Leopardi!"
Sussulto. La trans-memoria?
Irritante come allora, scatta in cielo una mano. E' quel deficiente del mio collega che pensa di sapere sempre tutto.
Mi alzo in piedi.
Non so la risposta. Non la so.
Niente come l'immensità della mia ignoranza mi fa trasecolare. Davanti a lei provo sempre un misto di stupore e smarrimento, così come accade ai poeti nel mirare la luna.
Il capo incalza. "Forza!" Sbotta.
Accanto a me Alessia che sussurra. "Vai che la sai!"
La trans-memoria?
No che non la so! Ale, non la so!
"Tranquilla..." Mi fa.
Ma non sono tranquilla per nulla.
Mi schiarisco la voce, fingo profonda meditazione, poi attacco: "Per comprendere il concetto di trans-memoria in Leopardi è necessario ripercorrere la sua poetica..."
Lo so, farò una figura del cazzo!
marzia.elle
Sogni folli agitano le notti, pensieri insensati i giorni.
Ieri, appena ripresa coscienza di me, ho fissato il soffitto indecisa se ridere o piangere.
Nel mio incubo mattutino l'open space si era trasformato in un'aula liceale. I miei colleghi erano compagni di classe, il capo interrogava.
"Tu!"
"Sì?"
"Parlami della trans-memoria in Leopardi!"
Sussulto. La trans-memoria?
Irritante come allora, scatta in cielo una mano. E' quel deficiente del mio collega che pensa di sapere sempre tutto.
Mi alzo in piedi.
Non so la risposta. Non la so.
Niente come l'immensità della mia ignoranza mi fa trasecolare. Davanti a lei provo sempre un misto di stupore e smarrimento, così come accade ai poeti nel mirare la luna.
Il capo incalza. "Forza!" Sbotta.
Accanto a me Alessia che sussurra. "Vai che la sai!"
La trans-memoria?
No che non la so! Ale, non la so!
"Tranquilla..." Mi fa.
Ma non sono tranquilla per nulla.
Mi schiarisco la voce, fingo profonda meditazione, poi attacco: "Per comprendere il concetto di trans-memoria in Leopardi è necessario ripercorrere la sua poetica..."
Lo so, farò una figura del cazzo!
marzia.elle
venerdì 12 ottobre 2007
Mitologia
Pensavi di averla fatta franca, eh?
E invece...
Claudio: "Ma come si chiamava il padre di Ettore?"
Io: "Hanno dato pure Troy due giorni fa!"
Claudio: "Anchise?"
Io: "Priamo!"
Claudio: "Ah, è che 'sta mitologia greca mi fa impazzire! Per dire, nell'Eneide..."
marzia.elle
E invece...
Claudio: "Ma come si chiamava il padre di Ettore?"
Io: "Hanno dato pure Troy due giorni fa!"
Claudio: "Anchise?"
Io: "Priamo!"
Claudio: "Ah, è che 'sta mitologia greca mi fa impazzire! Per dire, nell'Eneide..."
marzia.elle
Siamo momentaneamente assenti...
... lasciare un messaggio dopo il segnale acustico: "CRUCIO!"
Squilla il fisso.
Driiin, chiamata interna.
Io: "Questa è una segreteria telefonica..."
Collega: "Ma', smettila! Mi servono dei file..."
Squilla il fisso.
Driiin, chiamata esterna.
Io: "Sì?"
Cliente: "Sono Laura, ho una domanda difficilissima per te!"
Io: "Peccato, non sono più in ufficio!"
Cliente: "Per favore..."
marzia.elle
Squilla il fisso.
Driiin, chiamata interna.
Io: "Questa è una segreteria telefonica..."
Collega: "Ma', smettila! Mi servono dei file..."
Squilla il fisso.
Driiin, chiamata esterna.
Io: "Sì?"
Cliente: "Sono Laura, ho una domanda difficilissima per te!"
Io: "Peccato, non sono più in ufficio!"
Cliente: "Per favore..."
marzia.elle
Dedica
A volte miro il cielo e ti penso.
A volte mi sovviene il passato e sospiro.
A volte ti sogno e non mi do pace.
A volte immagino il futuro e piango.
Non sarà ora che mi dai i miei cazzo di soldi e te ne vai a fanculo!?!?!
marzia.elle
A volte mi sovviene il passato e sospiro.
A volte ti sogno e non mi do pace.
A volte immagino il futuro e piango.
Non sarà ora che mi dai i miei cazzo di soldi e te ne vai a fanculo!?!?!
marzia.elle
mercoledì 10 ottobre 2007
Ridatemi la piazzetta del Sabato del villaggio!
Ricordo di aver letto da qualche parte che, a un concerto di Baglioni, il cantante fu fischiato per un'interpretazione "personalissima" di: "Questo piccolo grande amore!"
Il pubblico inferocito gridò: "Questa canzone non è più tua, ma nostra, non puoi cambiarla a piacimento!"
Ebbene, a volte, se si è autori molto fortunati, accade che ciò che si è scritto divenga patrimonio dell'umanità.
Le opere di Leopardi sono patrimonio dell'umanità.
Entrare nella biblioteca di Monaldo, mirare i luoghi della formazione del giovane Giacomo, respirare l'aria pregna di poesia, immaginare per la via la donzelletta o Silvia, sono momenti imprescindibili per chiunque decida di visitare Recanati.
Al di là del tempo, che ha inevitabilmente trasformato il luogo, resiste una sottile unione amorosa che lega il poeta e chi, peregrino, ripete i sempiterni calli alla sua instancabile ricerca.
La piazzetta del Sabato del villaggio, crocevia di tanta parte della poetica leopardiana, è luogo della memoria e dell'immaginazione. Così fortemente rappresentato ed evocato da non essere più solo oggetto di letteratura, ma letteratura esso stesso.
Patrimonio, pertanto, dell'umanità.
Un patrimonio che il borgo selvaggio, forse, non merita di custodire.
Non certo finché la piazzetta del Sabato del villaggio sarà trattata da parcheggio privato o da pista per centauri annoiati.
Cittadini di Recanati, sindaco Corvatta, non sarà dunque ora di rendere giustizia a chi tanto lustro ha dato alla vostra città?
Perché vi è tanto difficile amarlo?
marzia.elle
Il pubblico inferocito gridò: "Questa canzone non è più tua, ma nostra, non puoi cambiarla a piacimento!"
Ebbene, a volte, se si è autori molto fortunati, accade che ciò che si è scritto divenga patrimonio dell'umanità.
Le opere di Leopardi sono patrimonio dell'umanità.
Entrare nella biblioteca di Monaldo, mirare i luoghi della formazione del giovane Giacomo, respirare l'aria pregna di poesia, immaginare per la via la donzelletta o Silvia, sono momenti imprescindibili per chiunque decida di visitare Recanati.
Al di là del tempo, che ha inevitabilmente trasformato il luogo, resiste una sottile unione amorosa che lega il poeta e chi, peregrino, ripete i sempiterni calli alla sua instancabile ricerca.
La piazzetta del Sabato del villaggio, crocevia di tanta parte della poetica leopardiana, è luogo della memoria e dell'immaginazione. Così fortemente rappresentato ed evocato da non essere più solo oggetto di letteratura, ma letteratura esso stesso.
Patrimonio, pertanto, dell'umanità.
Un patrimonio che il borgo selvaggio, forse, non merita di custodire.
Non certo finché la piazzetta del Sabato del villaggio sarà trattata da parcheggio privato o da pista per centauri annoiati.
Cittadini di Recanati, sindaco Corvatta, non sarà dunque ora di rendere giustizia a chi tanto lustro ha dato alla vostra città?
Perché vi è tanto difficile amarlo?
marzia.elle
Incompresa
Mostro con orgoglio il cd dei Canti e dico: "Guardate cosa ho riportato da Recanati... così ce lo possiamo sentire mentre lavoriamo..."
Ciccio lo osserva interessato, poi sbotta: "Canti? Ah, cantava pure... è una cover?"
Sono un'incompresa peggio di quello sfigato di Remì!
marzia.elle
Ciccio lo osserva interessato, poi sbotta: "Canti? Ah, cantava pure... è una cover?"
Sono un'incompresa peggio di quello sfigato di Remì!
marzia.elle
Buonanotte!
Scrivevo ieri sul quadernetto dal mio letto di dolore...
Ore 7:00. Mando un sms all'amica del cuore. "Ho passato una nottataccia! Dove sono le amiche dottore quando servono?"
Ore 7:01. Risposta: "Che ti è successo?"
La ignoro.
Ore 7:02. Driiiiiiiin!
Io: "Ciao!"
Amica del cuore: "Beh, che hai? Sentiamo..."
Io: "Mah... un po' di mal di testa, un po' si mal di stomaco e..."
Amica del cuore: "E?"
Io: "E temo di essere stata colpita dalla maledizione di Montezuma!"
Amica del cuore: "Perfetto! E' un virus. Non ci possiamo fare niente. Te lo tieni!"
Maledetta Medicina, restituiscimi la mia amichetta così come te l'ho data!
marzia.elle
Ore 7:00. Mando un sms all'amica del cuore. "Ho passato una nottataccia! Dove sono le amiche dottore quando servono?"
Ore 7:01. Risposta: "Che ti è successo?"
La ignoro.
Ore 7:02. Driiiiiiiin!
Io: "Ciao!"
Amica del cuore: "Beh, che hai? Sentiamo..."
Io: "Mah... un po' di mal di testa, un po' si mal di stomaco e..."
Amica del cuore: "E?"
Io: "E temo di essere stata colpita dalla maledizione di Montezuma!"
Amica del cuore: "Perfetto! E' un virus. Non ci possiamo fare niente. Te lo tieni!"
Maledetta Medicina, restituiscimi la mia amichetta così come te l'ho data!
marzia.elle
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